giovedì 29 gennaio 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - poltrire in un giorno di pioggia

- Onii- chan... -
- Buongiorno Marlene -
- Che ore sono? - domandò Marlene stiracchiandosi con un mugolio di piacere.
- Quasi le undici! - le rispose Robert stando seduto sul letto accanto a lei.
- Perché non mi hai svegliato prima? - gli chiese guardandolo e continuando a stiracchiarsi facendo quasi le fusa.
- Dormivi così bene - le rispose Robert - mi dispiaceva svegliarti - poi si alzò e si diresse verso la finestra - oggi è domenica, non dobbiamo andare da nessuna parte e... - aprì le tende - ...piove! Per cui, cosa c'è di meglio in una giornata del genere di starsene a letto a poltrire? -
- Però tu ti sei alzato! - gli disse girandosi sul letto.
- Mi sono alzato, sono venuto qui da te e sono rimasto a guardarti mentre dormivi! - le disse - Dal mio punto di vista questo è anche meglio di starsene a letto a poltrire -
- Di solito sono io che faccio queste cose - sorrise.
- Questa volta l'ho fatto io! - le sorrise di rimando Robert - Però non mi sono portato dietro lenzuola e cuscino! -

giovedì 22 gennaio 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - hic sunt leones

- Onii- chan... -
- Mi stai ascoltando? - lo richiamò Marlene.
Robert fece di si con la testa continuando a guardare la lavagna bianca sulla quale Marlene aveva  disegnato la carta del parco intorno alla villa e i luoghi che avevano, fino a quel momento, scoperto.
Da quando si erano imbattuti nel campo di girasoli e, soprattutto, nel vecchio mulino ad acqua, Marlene aveva deciso che avrebbe scoperto tutte le location che il nonno aveva sistemato nel parco.
Ed era per questo che, fatta attaccare dalla tata una lavagna bianca ad una delle pareti del salone degli esploratori della villa, si era messa d'impegno ed aveva disegnato quella che per lei era la carta più dettagliata esistente del parco.
Robert evitò, ovviamente, di farle notare che nel suo zaino c'era una mappa decisamente molto più dettagliata e, soprattutto, disegnata molto, ma molto meglio.
Marlene eccelleva in decine di cose, conosceva già sei lingue, per lei la matematica non aveva  segreti così come la geografia, la storia, le scienze naturali e varie altre materie. Ma al pari di Nogizaka Haruka* il disegno per lei era tabù. Fortunatamente, però, a differenza della protagonista di quella light novel, Marlene ammetteva che il disegno non era il suo forte.

giovedì 15 gennaio 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - la discesa di Cedar Hill

- Onii- chan... -
- Più veloce, onii-chan... - Marlene incitò il cugino a pedalare più veloce mentre lei, dentro il portapacchi anteriore della vecchia bicicletta da passeggio, si godeva il vento tra i capelli.
Erano usciti dal parco della villa e si erano diretti verso la scuola sfrecciando in mezzo alle persone e agli altri studenti che stavano andando a scuola cercando di non investire nessuno o di non andare a spalmarsi contro qualche albero. In un paio di occasioni, a dir la verità, ci era mancato davvero poco. Così come era mancato davvero poco a che finissero tutti e due a terra.
Un po' per la velocità un po' per il fatto che la visuale della strada era parzialmente bloccata dalla testa di Marlene, Robert era costretto a rapidi quanto improvvisi cambi di direzione per evitare qualche pedone o un albero che improvvisamente gli si parava dinanzi e questo, unito al fatto che il peso di Marlene tendeva a sbilanciare il mezzo e a rendere poco reattivo il manubrio, faceva si che il riuscire a mantenere l'equilibrio non fosse proprio una passeggiata.
- Più veloce onii-chan - continuò ad incitarlo Marlene. Si stava divertendo e non lo stava affatto tenendo nascosto.

giovedì 8 gennaio 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - MarlErio

- Onii- chan... -
Marlene se ne stava seduta sul letto di Robert con lo sguardo serio di chi deve parlare di qualche cosa di molto importante.
Il problema con lei era, però, che a volte aveva quello sguardo anche quando decideva di coinvolgere il cugino in qualche sua idea e quindi per Robert era difficile comprendere cosa voleva davvero e, quindi, come doveva comportarsi lui.
Robert la osservò con attenzione cercando di capire quali fossero le sue intenzioni.
Aveva indossato la versione teta della divisa scolastica, quella che da quando aveva iniziato a chiamarlo onii-chan indossava più spesso, anche quando non dovevano andare a scuola, e si stava massaggiando la tibia.
Questo, però, non aiutava molto Robert a capire cosa volesse quella mattina Marlene.
La posizione che aveva preso sedendosi sul letto e massaggiandosi la tibia poteva essere anche un momento fan service e non avere nulla a che vedere con quello che doveva o voleva dirgli.
- Hai sbattuto? - le domandò Robert decidendo di rompere, comunque, quel silenzio.
- Si - sussurrò - continuando a massaggiarsi.