giovedì 30 gennaio 2014

Top o Nerae - Gunbuster

Alla fine degli anni '80 la Gainax, neonata casa produttrice di animazione nipponica iniziò a lavorare ad una serie di OAV che dovevano avere come tema la lotta per la salvezza del genere umano messa in forse dal tentativo di invasione ad opera di alieni mostruosi.
I punti saldi di questa serie erano ben chiari sin dall'inizio. la storia doveva essere epica, le battaglie sarebbero state condotte da giganteschi robot e da immense astronavi, e, sarebbero avvenute nello spazio profondo.
Ma, poi, a causa di avvicendamenti alla stesura della sceneggiatura ciò che venne fuori fu un guazzabuglio di stili e di idee diverse, ed apparentemente discordanti. Tant'è, che alla fine giunsero ben tre diverse sceneggiature con alcuni punti in comune vari punti in disaccordo tra di loro firmate da Toshio Okada,che aveva avuto l'idea di base, Hiroyuki Yamaga, che aveva deciso di farne un'anime pieno di ragazzine complessate e dalle tette ballonzolanti e Hideaki Anno che preferì una storia più cupa claustrofobica non tralasciando, ovviamente, anche la tematica a lui tanto cara del rapporto genitori/figli (cfr. Neon Genesis Evangelion).
A questo punto le scelte erano due, o si lasciava perdere il progetto o si cercava di mettere insieme tutte queste cose evedere cosa ne usciva fuori.

mercoledì 15 gennaio 2014

Fushigi no Umi no Nadia - Il mistero della pietra azzurra

Devo ammetterlo, avrò visto questo anime una mezza dozzina di volte (forse anche di più) ed ogni volta mi viene da chiedere se non sarebbe il caso di metterlo tra gli anime da dimenticare.
Ed ogni volta mi rispondo che Fushigi no Umi no Nadia (da noi, Il mistero della pietra azzurra) è invece uno di quegli anime da tenere sempre in considerazione e da rivedere ogni qualvolta se ne ha l'occasione.
E questo non tanto per il chara di Yoshiyuki Sadamoto (Gunbuster, le ali di Honneamise, Neon Genesis Evangelion) o per la presenza di Hideaki Anno (Gunbuster, Neon Genesis Evangelion) o per la linearità della storia (che presenta alcuni buchi talmente grossi da farci passare dentro con tutta comodità il Nautilus).
Il motivo per cui Fushigi no Umi no Nadia mi piace sono i personaggi, sia quelli principali che i secondari, il loro modo di rapportarsi tra di loro e i loro cambiamenti nel corso della storia.
E poi c'è il trio Drombo... ehm, no, non proprio loro, ma un trio di cattivi (che poi tanto cattivi non sono) decisamente ispirato a loro. Gli manca solo il porcello che si arrampica sulla palma.

martedì 14 gennaio 2014

Marlene Shorts - il filo rosso del destino

- Ma non sei gelosa? Di Robert intendo -
Lamia (nota 1) glielo domandò così, sorridendo.
- Se dovessi essere gelosa di lui penso si romperebbe quell'alchimia che esiste tra di noi - le rispose Marlene senza scomporsi più di tanto.
- Però sai che lui è stato il primo e unico uomo che io abbia mai morso - continuò Lamia ricordando quello che avvenne a Salem la notte in cui si aiutarono a vicenda a scappare dai vampiri ribelli.
- So questo, so che ha avuto svariate storie con svariate ragazze - le disse Marlene - so che per un paio d'anni è stato fidanzato con una mia amica, Francoises,  e altro ancora! -
- Sono molto protettiva e anche un po' possessiva nei suoi confronti, questo lo ammetto - sorrise poi - ma non sono gelosa. In fondo, poi, anche io ho avuto un paio di storie con due ragazze e, comunque, non è che stiamo insieme o ci siamo dichiarati a vicenda! -
- A giudicare da quello che mi scrivi non si direbbe - fu la volta di Lamia di sorridere.
Lei è Marlene si conoscevano da anni ma si erano viste di persona solo due volte, quando si erano conosciute, quindici anni prima, e in quel momento. Per il resto la loro amicizia era stata prevalentemente epistolare, con lettere e mail, e telefonica.
D'altronde Lamia era l'unica superstite di un villaggio di vampiri e viveva in un luogo segreto gestito dalla Pattuglia e non poteva di certo andarsene in giro come una persona qualsiasi. Se non altro perché la luce del sole sarebbe stata letale e quindi i suoi spostamenti erano molto limitati.
- Quando mi racconti di cosa fai con Robert mi viene da pensare solo una cosa, che tu e lui siete una coppia, marito e moglie. Vivete insieme, dormite spesso insieme, avete ogni cosa in comune, di tanto in tanto vi coccolate anche - continuò Lamia - ed è per questo che non riesco a capire come fai a non provare gelosia quando Robert... beh, capisci cosa voglio dire! -
- Io l'ho visto una sola volta ed ho sentito la sua voce per telefono tre, forse quattro volte in tutto - aggiunse poi - eppure, quando mi racconti dell'ultima sua avventura non riesco a non essere un po' gelosa. E non riesco a credere che tu, invece, che ne sei davvero innamorata e che lo puoi avere accanto a te ogni volta che vuoi non provi nulla! -
- Sai, è come se in fondo sapessi che il legame che esiste tra me e Robert sia qualcosa che vada oltre qualsiasi altra cosa - cercò di spiegarle - un po' come quella leggenda giapponese del filo rosso del destino (nota 2) che tiene unite due persone che sono destinate a stare insieme e che è impossibile da spezzare o da tagliare -
- Io so che Robert è la persona unita a me da questo filo rosso, e credo lo sappia anche lui - le disse poi facendo dei cerchi con l'indice per terra mentre parlava -  ed anche per questo alla fine, qualunque cosa accada, qualunque persona ci ritroviamo accanto, alla fine torniamo sempre insieme -
- E non hai paura che questo, improvvisamente, possa non accadere più? - le chiese Lamia -
- Sia che ne abbia, sia che non ne abbia - mormorò continuando sempre a disegnare cerchi per terra - non cambierebbe molto - poi, sorridendo - ed è per questo che preferisco non averne e credere che ci sia davvero un filo rosso che ci unisce per la vita -
Forse fu solo suggestione o forse il fatto che Lamia fosse un essere soprannaturale gli permetteva di vedere cose che gli altri esseri umani non potevano, ma ad un tratto le parve davvero di vedere un sottile filo rosso che partendo dal mignolo sinistro di Marlene si allontanava ed usciva dalla stanza.
Forse fu solo suggestione, ma diavolo, se c'era un posto dove quel filo rosso poteva terminare, beh, quello poteva essere solo il mignolo sinistro di Robert...


Note:
1 - vedi la storia Lamia(http://padreguinnessvoice.blogspot.it/2009/10/arrivai-salem-1-che-il-sole-era-da-poco.html)
2 - la leggenda in realtà è cinese ma risulta molto diffusa in Giappone (cfr wikipedia - http://it.wikipedia.org/wiki/Il_filo_rosso_del_destino). 


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© 2014 suinogiallo

lunedì 13 gennaio 2014

Urusei Yatsura - Lamù la ragazza dello spazio

Sarà un'amore strano questo qua
Che brucia cuori dentro qua e la
Tu mi guardi solamente
E la fiamma è accesa già

E la fiamma si accese veramente in quei lontani giorni quando, per la prima volta vidi Lamù sullo schermo del mio televisore. La puntata era "I paraorecchi magici" e, quando mi sintonizzai sul canale era quasi giunta alla fine e, sinceramente non ci capii quasi nulla. Ma, la fiamma ormai era accesa e da allora non si è mai più spenta.
Uruseiyatsura, i casinisti del pianeta Uru, da noi Lamù la ragazza dello spazio.
In questo modo, nel lontano 2002, presentavo la versione finale del Lum Data Disk. Un sito web che voleva essere una raccolta magna di tutte le informazioni esistenti su Lamù, un anime trasmesso in Giappone tra il 1981 e il 1986 ed a noi (solo su reti private locali e privo di censura) dal 1983 con diverse programmazioni, al 2006 quando vennero pubblicati in DVD i rimanenti episodi della serie.
Purtroppo, per svariati motivi, l'idea rimase solo un abbozzo e di tutto il materiale che all'epoca volevo inserire solo una minima parte, poi, realmente arrivò online.
Questa recensione vuole essere, da una parte, un tributo ad un anime che sinceramente adoro e che occupa un posto davvero molto importante nel mio cuore, e da una parte un omaggio a quel sito che non vide mai la luce nella sua interezza.
L'ho realizzata riciclando e adattando ciò che avevo scritto all'epoca (rimescola ed agita - non si butta nulla ragazzi -) e, ve lo devo dire, rileggendomi devo proprio dire, accidenti se ero ispirato!

domenica 12 gennaio 2014

Marlene Shorts - suinogiallo

- E questi cosa sono? - le chiese Luna trattenendo le risate indicando dei cosi  vagamente sferici e colorati che infestavano la stanza di Marlene stando vicino ai vari orsacchiotti di peluche che negli anni si erano accumulati per via dell'abitudine di Robert di utilizzarli come supporti per i regali che di tanto in tanto le faceva.
- Sono dei Dango - le rispose Marlene appoggiandosi su tre di quei cosi impilati uno sopra l'altro. Luna non poté, a quel punto, non notare che quello centrale, di color giallo, aveva un aspetto diverso dagli altri.
Era vagamente sferico ed aveva un paio di occhietti, come gli altri, ed era colorato, ma aveva le orecchie e un naso che sembrava quello di un maiale.
- So cosa sono i Dango - le disse poi Luna - ma non capisco perché nella tua stanza ci sono una ventina di questi cosi! - poi le indicò quello di color giallo e dall'aspetto suino - Ed ancor meno capisco cosa sia questo... coso! Un maiale? -
- Si! - sorrise Marlene dando un piccolo buffetto al coso giallo.
- Un maiale! - mormorò basita Luna - Giallo! E dei Dango? - poi si avvicinò all'amica mettendole una mano sulla fronte per sentire se aveva la febbre - Avrei potuto capire se si fosse trattato di tuo cugino! -
- Robert sarebbe capace di riempirsi la stanza di peluche di questo genere - trattenne uno sghignazzo - ma non pensavo che a te piacessero questo genere di cose! -
- A dir la verità si tratta di regali di Robert - ammise poi Marlene sorridendo - tranne questo - indicò il maiale giallo - questo l'ho comprato io! -
Luna rimase in silenzio per qualche secondo guardando la sua amica che, quasi trasognata, sorrideva guardando quel coso strano giallo a forma di maiale.
- Secondo me non stai bene - le disse ridendo - ma guardati, stai guardando questo maiale come se fosse il peluche più bello che tu abbia mai avuto! - poi, sempre ridendo - Quando, invece, è il coso più brutto che io abbia mai visto dentro la tua stanza! Persino i Dango sono più carini, anche quel pesce arcobaleno che ti ha regalato l'anno scorso riesce ad essere più carino di questo... coso! - si soffermò un'attimo a pensare e poi - Se lo avesse scelto tuo cugino potrei anche capirlo, ma da te una cosa del genere non riesco proprio a capirlo! -
- Si chiama suinogiallo - le disse Marlene sorridendo - e l'ho trovato tutto solo ed abbandonato su di uno scaffale del negozio di peluche dove andiamo io e Robert di tanto in tanto e non me la sono sentita di lasciarlo li! -
Marlene ancora non lo sapeva ma aveva appena gettato le basi per il nome d'arte che il cugino avrebbe scelto per pubblicare le sue storie...


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© 2014 suinogiallo

giovedì 9 gennaio 2014

Ribbon no Kishi - La principessa Zaffiro

E continuiamo a scavare nella storia dell'animazione nipponica e nei nostri ricordi.
L'anime di cui vi parlerò questo pomeriggio risale nientepopodimeno che al 1967 (qui da noi lo abbiamo visto a partire dal 1980) ed è basato su di un manga di Osamu Tezuka (astroboy, Kimba il leone bianco, metropolis) considerato il primo shōjo manga (fumetto per ragazze) moderno con personaggi che anticipano, di molto, alcuni stereotipi che vedremo solo anni dopo.
Stiamo parlando di Ribbon no Kishi (il cavaliere col fiocco) da noi intitolato La principessa Zaffiro, serie di 52 episodi più due special andati in onda in Giappone per la prima volta dal 1967 al 1968 e qui da noi a partire dal 1980 su varie reti locali.
La storia in se è abbastanza semplice e lineare.
In un regno fantastico di fattura medievale il re e la regina hanno finalmente un figlio, l'erede al trono.
Il problema è che in questo regno fantastico la legge prevede che solo i figli maschi possono ambire al trono (lex salica) e il figlio del re e della regina non è proprio del tutto un maschietto.

mercoledì 8 gennaio 2014

Mahou Shoujo Elena

Ed eccoci al terzo appuntamento con gli anime della zona Area 51 (la famigerata cartella in cui va a finire tutto quello che ha a che fare con l'erotico). Di nuovo tentacoli ragazzi.
Questa volta si tratta di un anime più recente rispetto ai precedenti due. Mahou Shoujo Elena, infatti, è una serie di tre OAV il cui primo episodio è uscito nel 2001 mentre l'ultimo è uscito a febbraio del 2013.
Visto il contenuto dell'anime invito chi non voglia saperne nulla o chi non ha ancora l'età per accedere a contenuto VM18 a non proseguire con la lettura.

martedì 7 gennaio 2014

Marlene Shorts - sogni d'oro

- Svegliati! -
- Cosa? - Robert si svegliò quasi di soprassalto sentendo la voce di Marlene che lo chiamava.
- Svegliati e non fare domande! - ribatté decisa Marlene stando praticamente sopra Robert.
- Ma che ore sono? - domandò, invece, Robert cercando di allungare un braccio per prendere gli occhiali da sopra il comodino.
- Ti avevo detto di non fare domande - lo rimproverò Marlene senza spostarsi di un centimetro.
- Se la villa stesse andando a fuoco sentirei l'allarme antincendio - mormorò Robert rinunciando agli occhiali. Troppo lontani e con Marlene praticamente sdraiata su di lui che gli impediva qualunque movimento non sarebbe mai arrivato a prenderli - e non può trattarsi neanche di una invasione aliena! -
- Non può essere neanche ora di alzarsi per andare a scuola - disse poi - senza contare che comunque oggi è domenica - aveva rinunciato a cercare di muoversi o di scrollarsi di dosso la cugina ed aveva iniziato a stare al gioco - e non mi sembra che avevamo in programma di andare da qualche parte! -
- Quindi, non rimane che una possibilità - sorrise infine - ti sei svegliata e non riesci più a prendere sonno e, quindi, hai deciso che neanche io debba dormire! -
- A dir la verità ho messo la sveglia - gli rivelò Marlene con l'aria innocente - tra cinque minuti in televisione inizia il villaggio dei dannati e non voglio perderlo -
- Mi sembra che anche tu abbia una televisione in camera - mormorò Robert - perché sei qui? -
- Ho paura a vederlo da sola - ammise candidamente - e con te accanto sarei più tranquilla! -
- Sono le tre di notte - bofonchiò. Sapeva anche lui della messa in onda di quel film ed aveva programmato il videoregistratore per registrarlo e vederselo con calma nei giorni successivi - e comunque lo registrerò. Potremmo vedercelo domani mattina -
- No! - ribatté decisa Marlene - Non voglio vederlo registrato! -
- Non è una prima visione - cercò di farle capire che non si trattava di un qualche evento al quale era doveroso essere presenti - è un film del 1960, anche se ce lo vediamo con qualche ora di ritardo non cambia nulla! -
- Ma io lo voglio vedere adesso - lo guardò facendo i suoi occhioni da supplica. Se in Robert ci fosse stata anche la minima intenzione di non accontentare la cugina, quando sfoderava quegli occhioni la capitolazione era certa.
D'accordo, avrebbe potuto tirarla ancora per le lunghe, far finta di addormentarsi, cercare ancora qualche scusa ma ormai l'inizio del film era prossimo e visto che tanto, comunque, avrebbe dovuto vederlo a quell'ora così infausta decise di arrendersi subito e, facendo la solita vocina che faceva ogni volta che Marlene lo costringeva a fare qualcosa le chiese di spostarsi quel tanto che sarebbe bastato per fargli prendere il telecomando.
- Eccolo! - gli rispose trionfante Marlene mostrandoglielo.
- Non hai mai dubitato che avresti vinto tu, vero? - sorrise - Potresti, però, almeno spostarti quel tanto che basta per non starmi sopra? -
- Sei così comodo - sussurrò facendo di no con la testa e accoccolandoglisi ancora di più sopra quasi fosse una gattina.
- Non staresti meglio sotto le lenzuola? - le disse poi.
- No! - scosse di nuovo la testa accendendo il televisore appeso alla parete di fianco al letto.
- E va bene - sorrise di nuovo Robert cercando di coprirla comunque con parte delle lenzuola mentre il film iniziava.
- . . . -
- Marlene? - la chiamò Robert - Sta iniziando -
- . . . -
- Sogni d'oro piccola testolina bionda - sorrise poi Robert carezzando delicatamente i capelli della cugina che, placidamente, gli si era addormentata sopra...

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© 2014 suinogiallo

lunedì 6 gennaio 2014

Chuunibyou demo Koi ga Shitai!

Chi di noi da ragazzino non ha immaginato di essere un cowboy, un astronauta, un grande mago dotato di poteri oltre ogni immaginazione?
L'anime di cui vi voglio parlare questo pomeriggio parte proprio da una idea di questo genere per sviluppare una storia decisamente godibile ricca di trovate geniali e divertenti oltre che di una dose di romanticismo, eccessivamente zuccherino, ben dosata.
Tratto dall'omonima serie di light novel scritte da Torako e illustrate da Nozomi Ōsaka ci racconta in due serie televisive (di cui la seconda prossima a venir trasmessa), un film e alcuni special la storia di due ragazzi, Yūta Togashi e Rikka Takanashi, il primo appena guarito da una grave forma di junior high school second grade illness, la seconda ancora gravemente malata e molto lontana dalla guarigione.
Come avrete capito dal nome della malattia, però, non si tratta di una vera e propria malattia ma di una specie di illusione che le persone colpite creano intorno ad esse a partire dal secondo anno della junior high school (intorno ai 14 anni) e che le porta ad immaginarsi di essere diversi da chiunque altro.

domenica 5 gennaio 2014

Majokko Meg-chan - Bia, la sfida della magia

Qui parliamo di storia ragazzi.
Uscito nel 1974 in Giappone (qui da noi lo abbiamo potuto vedere nel 1981) pur non essendo il primo nel suo genere (le majokko - maghette -) è considerato il primo anime moderno di quel genere sia per le tematiche che affronta (e che qui in Italia le sono costate la censura completa di ben otto episodi) sia per un uso abbondante di fan service.
Come detto, non è stato il primo anime a parlare di maghette che scendono sul nostro pianeta o che ricevono dei poteri. Prima di lei ci furono Mahou Tsukai Sally (da noi Sally la maga) nel 1966, Himitsu no Akko-chan (Lo specchio magico) nel 1969, Fushigi na Melmo (I bon bon magici di Lily) del 1971 e vari altri che, va detto, da noi uscirono tutti dopo Majokko Meg-chan.
La storia è abbastanza semplice, Meg (da noi ribattezzata Bia) è una delle aspiranti al trono del regno della magia e per questo viene inviata sulla Terra per prendere parte alla selezione che deciderà chi prenderà il posto della regina e abiterà nella casa di una strega che da tempo ha rinunciato a vivere nel mondo della magia per amore. Ha infatti sposato un essere umano e vive con lui e con i suoi due figli.
Questo, però, non le vieta di utilizzare i suoi poteri che, infatti, utilizzerà per far credere a suo marito e a suoi due figli che Meg altri non è altri che sua figlia (di lei e del marito) tornata a casa dopo un periodo di studi all'estero.

sabato 4 gennaio 2014

Quiz magic academy

Si tratta di due OAV usciti il primo nel 2008 e il secondo nel 2010 ispirati ad un gioco giapponese.
Sinceramente, se non ne avessi letta la recensione sul forum di EFP non avrei mai pensato di guardarlo. E in tutta franchezza, avrei risparmiato un'ora.
Ma andiamo per gradi e parliamo intanto della trama di questa mini serie.
Come si evince dal titolo si tratta di una mini serie ambientata in una accademia di magia situata su di un'isola volante. Fin qui nulla di nuovo, è abbastanza normale quando c'è un filone promettente, in questo caso le avventure del mughetto con la cicatrice (in teoria ho scritto maghetto ma il correttore dell'iPad ha deciso di correggerlo con mughetto). Zero no tsukaima ne è un esempio ben riuscito mentre Quiz magic academy potrebbe essere portato come esempio di un fallimento su tutta la linea.
Nel primo OAV, facciamo la conoscenza, molto rapida ed essenziale, dei personaggi. Alcuni studenti decisamente sopra le righe e alcuni professori altrettanto sopra le righe. Non poteva mancare, infine, il preside "barba e capelli fluenti e bianchi" che fa tanto Gandalf o Silente a seconda di cosa viene in mente prima.
Durante una specie di festival del magia, in cui le varie classi si sfidano a colpi di bacchetta per creare lo spettacolo più bello, la classe di cui sopra, nel tentativo di vincere il festival evocano una specie di demone tentacoluto che, alla fine, sconfitto precipita sul sistema che permette all'isola volante di rimanere in volo distruggendolo facendo così precipitare l'isola. Titoli di coda e fine.

giovedì 2 gennaio 2014

ARIA

Svariati giorni fa qualcuno mi ha chiesto perché non avevo mai scritto una recensione su ARIA.
Gli hai dato il voto più alto in assoluto (otto suini con il sigaro), ce l'hai come sfondo su tutti i device che utilizzi e quest'anno, per la seconda volta consecutiva hai messo una pin up natalizia di Akari nel box delle news del forum di EFP, persino il tuo avatar nel forum è dedicato ad ARIA. Ma non lo hai mai recensito su Padre Guinness Voice.
Come mai?
In effetti varie volte ho provato a recensirlo ma per un motivo o per un altro mi sono sempre fermato. Essenzialmente perché rileggendo quello che avevo scritto mi rendevo conto di essere troppo coinvolto e di non riuscire ad essere obiettivo. Troppo bello di qua, troppo ben fatto di qua, grande animazione di sopra e superbo chara di  sotto.
Questa volta, però, ho deciso di arrivare fino in fondo e recensire questo stupen...
Ecco, ci sto ricadendo. Concentrazione, concentrazione, concentrazione...

mercoledì 1 gennaio 2014

Marlene Shorts - Happy New Year

Poteva trovarsi anche all'altro capo del mondo ma per lei il nuovo anno iniziava nel momento in cui iniziava anche per Robert.
E la cosa a volte aveva dei risvolti decisamente comici. Come quella volta che durante una riunione a Roma per la traduzione dell'ultimo romanzo del cugino in italiano a pochi minuti da mezzogiorno bloccò tutto, fece tirare fuori dalla sua segretaria dei bicchieri, una bottiglia di spumante e, in streaming con Robert che si trovava a Kiribati per raccogliere materiale per un suo romanzo, costrinse tutti a festeggiare il nuovo anno. Immaginate le facce dei seri e compassati editor che probabilmente già infastiditi dalla decisione di fare quella riunione l'ultimo dell'anno videro l'artefice di tutto alzarsi e brindare al nuovo anno davanti allo schermo del suo tablet costringendoli, per di più, a fare lo stesso.
Ma quell'anno erano nello stesso posto e nello stesso momento. E per di più erano a casa, nella villa che il nonno aveva fatto costruire per loro sulla scogliera di Autore. Ed una volta tanto da soli.
La Tata era andata nella Zona Interdetta a trovare i suoi parenti mentre Delphine era tornata a casa dai suoi per festeggiare il Natale e il nuovo anno e quindi, caso quasi più unico che raro, Robert e Marlene erano da soli davanti al grande camino nella biblioteca grande in attesa che scoccasse la mezzanotte per darsi gli auguri di buon anno e, poi, uscire sulla terrazza a picco sulla scogliera per lanciare le due lanterne kongming nelle quali avevano inserito i loro propositi per il nuovo anno.
Era stato il nonno, quando avevano due anni, a fargli iniziare quella tradizione che, per molti anni era stata sempre rispettata ma che, a causa dei loro impegni, negli ultimi anni era stata purtroppo abbandonata.
Brindare al nuovo anno a mezzogiorno andava pure bene, far volare una lanterna kongming sui cieli di Roma sarebbe stato, invece, poco gradito oltre che foriero di rischi.
Quell'anno, però, sarebbero stati insieme, a casa loro, e Marlene si era dedicata con cura alla preparazione delle piccole mongolfiere di carta. Aveva spedito Robert alla ricerca dei materiali e poi, una volta avuti, si era chiusa nel suo studio, di Robert per intenderci, a costruirle. Il tocco finale sarebbe stato quello di appendervi sotto i due cartoncini con scritti, rigorosamente in giapponese come aveva insegnato loro il nonno, i propositi per il nuovo anno e di farle volare sull'oceano.
Un piccolo trasmettitore gps avrebbe fatto sapere quale delle due lanterne avrebbe volato di più e vincere quella specie di piccola gara tra di loro sareb
be stato di buon auspicio per il raggiungimento dei propositi.
Per qualche strano scherzo del destino la lanterna di Robert non era mai riuscita a volare per più tempo di quella di Marlene mentre nessuno dei due era mai riuscito a battere il record di volo stabilito dal nonno nel millenovecentoottandadue, quando la sua lanterna atterrò morbidamente al centro della piazza della passera a Firenze. (nota 1)
Comunque, ancora non era mezzanotte, e i due, seduti sul tappeto davanti al grande camino se ne stavano in attesa senza proferire parola mentre il grosso orologio a pendola scandiva il tempo.



Note
1 - si tratta di un errore storico, infatti sebbene a Firenze esista davvero una piazza della passera nel 1982 si chiamava ancora piazza dei sapiti e solo nel 2005 è stata ribattezzata con il nomigliolo che gli era stata affibbiato dal popolino forse a causa di un famoso casino esistente li vicino (cfr. Wikipedia)

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© 2014 suinogiallo