L'anime di cui vi parlerò questo pomeriggio risale nientepopodimeno che al 1967 (qui da noi lo abbiamo visto a partire dal 1980) ed è basato su di un manga di Osamu Tezuka (astroboy, Kimba il leone bianco, metropolis) considerato il primo shōjo manga (fumetto per ragazze) moderno con personaggi che anticipano, di molto, alcuni stereotipi che vedremo solo anni dopo.
Stiamo parlando di Ribbon no Kishi (il cavaliere col fiocco) da noi intitolato La principessa Zaffiro, serie di 52 episodi più due special andati in onda in Giappone per la prima volta dal 1967 al 1968 e qui da noi a partire dal 1980 su varie reti locali.
La storia in se è abbastanza semplice e lineare.
In un regno fantastico di fattura medievale il re e la regina hanno finalmente un figlio, l'erede al trono.
Il problema è che in questo regno fantastico la legge prevede che solo i figli maschi possono ambire al trono (lex salica) e il figlio del re e della regina non è proprio del tutto un maschietto.
Se sul carattere tutto sommato grossi problemi non ce ne sono (è un vero monellaccio) è proprio sul fisico che i problemi ci sono, e grossi anche!
Zaffiro (Sapphire nella versione originale) infatti è una femminuccia e questo complica di parecchio i piani di mamma e papà per avere un erede al trono ed evitare, così, che il regno passi di mano.
Decidono, quindi, di non dire a nessuno che in realtà il nascituro è una bambina dicendo, invece, che il nuovo nato è un bambino demandando al dottore di corte la responsabilità di crescerla come un maschietto insegnandole tra le altre cose a tirar di scherma.
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Tutto questo causerà non pochi problemi a Zaffiro.
Infatti, il duca Duralluminium (da noi granduca Geralamon), fratello del re e capo della polizia, aiutato dal perfido barone Neelon sospettando che Zaffiro non sia un ragazzo cercherà in tutti i modi di smascherarlo e dimostrare che è una ragazza in modo da far si che il trono passi a suo figlio, Plastic, un bimbetto inetto e viziato cugino di Zaffiro.
Per far questo non esiterà ad allearsi sia con bande di perfidi figuri sia con Satana in persona.
Tra l'altro, anche Satana va dietro a Zaffiro per impossessarsi del suo cuore maschile in modo da trapiantarlo (Barnard antelitteram) in sua figlia Zelda (in originale Hecket) che pur essendo sua figlia è estremamente dolce e decisamente poco malvagia. In più di una occasione, tra l'altro, sarà proprio lei a salvare Zaffiro dalle grinfie di suo padre.
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In tutto questo si inseriscono altri due personaggi. L'angelo Choppy (in originale Tink, da cui il suono che fa ogni volta cammini di campanellini) responsabile dell'errore nella distribuzione del cuore maschile a Zaffiro e quindi condannato a cercare di recuperarlo e il principe Franz (Franco) di cui Zaffiro è innamorata ma al quale non si può dichiarare apertamente dato che così facendo rivelerebbe la sua reale identità sessuale.
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Il principe Franz, inoltre, appare alquanto confuso dato che se prova amicizia per la principessa Zaffiro in veste maschile e amore per la misteriosa principessa bionda che altri non è che Zaffiro con una parrucca, dall'altro prova gelosia e odio nei confronti del misterioso cavaliere fantasma (altro alter ego di Zaffiro) credendolo un rivale in amore.
Alla fine, comunque, l'amore trionferà e Zaffiro riuscirà a coronare il suo sogno d'amore pur dovendo passare attraverso mille peripezie.
Dal punto di vista tecnico occorre ricordare che stiamo parlando di una produzione di fine anni '60 e che quindi risente di tutto il peso degli anni.
Nonostante questo rimane molto gradevole da vedere.
La caratterizzazione dei personaggi è molto curata. Tranne Zaffiro e Choppy che difficilmente si staccano dal loro carattere positivo e gentile, gli altri personaggi appaiono molto più a tutto tondo mostrando dei chiaroscuri che li rendono decisamente più reali anche se, nel complesso, resi abbastanza in maniera parodistica.
Molto interessante, a mio avviso, la figlia di Satana che appare molto ben caratterizzata.
La grafica e molte scelte stilistiche ricalcano molto i cartoni animati americani dell'epoca con scene che appaiono molto disneyane e scenette che, invece, fanno il verso a Tex Avery e alle Merry Melodies come, ad esempio, nello stesso primo episodio quando, in una specie di parodia della favola di cappuccetto rosso, Choppy fa travestire Zaffiro da ragazza facendosi aiutare dagli animali del bosco quasi Zaffiro fosse una novella Biancaneve.
Ma la stessa Zaffiro è, in fondo, una specie di omaggio a Betty Boop con la quale condivide sia i grandi occhioni (che in seguito diverranno una specie di marchio di fabbrica per i personaggi femminili degli anime) sia per il taglio di capelli molto mascolino.
D'altronde, in più di una occasione si è palesato come Osamu Tezuka tenesse molto in considerazione l'animazione occidentale e in special modo quella Disney.
La storia, poi, la fa da padrona.
Pur nella sua semplicità, infatti, riesce a trattare alcuni argomenti come la sessualità (e direi anche l'omosessualità) in maniera quasi naturale, senza troppi accenni pruriginosi.
La mia valutazione, in porcelli con il sigaro, è di:
Link:
AniDB
Wiki it
Wiki en
Anime Click
Media:
Sigla italiana
Sigla originale
Alla fine, comunque, l'amore trionferà e Zaffiro riuscirà a coronare il suo sogno d'amore pur dovendo passare attraverso mille peripezie.
Dal punto di vista tecnico occorre ricordare che stiamo parlando di una produzione di fine anni '60 e che quindi risente di tutto il peso degli anni.
Nonostante questo rimane molto gradevole da vedere.
La caratterizzazione dei personaggi è molto curata. Tranne Zaffiro e Choppy che difficilmente si staccano dal loro carattere positivo e gentile, gli altri personaggi appaiono molto più a tutto tondo mostrando dei chiaroscuri che li rendono decisamente più reali anche se, nel complesso, resi abbastanza in maniera parodistica.
Molto interessante, a mio avviso, la figlia di Satana che appare molto ben caratterizzata.
La grafica e molte scelte stilistiche ricalcano molto i cartoni animati americani dell'epoca con scene che appaiono molto disneyane e scenette che, invece, fanno il verso a Tex Avery e alle Merry Melodies come, ad esempio, nello stesso primo episodio quando, in una specie di parodia della favola di cappuccetto rosso, Choppy fa travestire Zaffiro da ragazza facendosi aiutare dagli animali del bosco quasi Zaffiro fosse una novella Biancaneve.
Ma la stessa Zaffiro è, in fondo, una specie di omaggio a Betty Boop con la quale condivide sia i grandi occhioni (che in seguito diverranno una specie di marchio di fabbrica per i personaggi femminili degli anime) sia per il taglio di capelli molto mascolino.
D'altronde, in più di una occasione si è palesato come Osamu Tezuka tenesse molto in considerazione l'animazione occidentale e in special modo quella Disney.
La storia, poi, la fa da padrona.
Pur nella sua semplicità, infatti, riesce a trattare alcuni argomenti come la sessualità (e direi anche l'omosessualità) in maniera quasi naturale, senza troppi accenni pruriginosi.
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