giovedì 26 marzo 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - Gundam, Manzoni e ferormoni

- Onii-chan!?-
- Eccoci, siamo amici tuoi, e io sono Peter Rei![1] - canticchio Robert entrando nella sua stanza trovando sua cugina Marlene seduta sul tappeto con un libro in mano.
- Cosa stavi canticchiando onii-chan? - gli chiese smettendo di leggere e alzando lo sguardo verso di lui.
Robert non si stupì più di tanto nel trovare Marlene nella sua stanza intenta a leggere un libro. Le loro stanze erano comunicanti e la porta che le divideva era praticamente sempre aperta. Ma mentre lui raramente entrava nella stanza della cugina per lei era la norma entrare nella sua.
- La sigla italiana di Kido senshi Gundam! - le rispose andando a sedersi alla sua scrivania.
- Mi piace di più di quella originale giapponese! - le spiegò poi avviando il computer e iniziando ad aprire cartelle su cartelle - Se riesco a trovarla te la faccio sentire! -
- D'accordo! - rispose riprendendo la lettura.
- Sbaglio o il libro che stai leggendo è molto vecchio? - le domandò poi notando quanto sembrasse vecchio, antico sarebbe stato più corretto, il libro che aveva appena ripreso a leggere.

giovedì 19 marzo 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - sei pronto per la punturina?

- Robert -
- Come ti senti Robert? - la voce bassa e titubante di Marlene un po' scosse Robert ma quello che veramente lo fece preoccupare fu il fatto che Marlene aveva deciso di lasciar perdere, almeno in quell'occasione, tutta la storia della sorellina tsundere che stava recitando da quando si era tagliata i capelli.
Per un attimo gli venne in mente che quello che aveva non era un banale raffreddore con qualche linea di febbre ma una cosa ben più grave, probabilmente mortale, sicuramente incurabile e che la tata aveva deciso di tacergli per non farlo precipitare nel baratro della disperazione.
Forse aveva un cancro, o forse si trattava di una qualche malattia congenita tipo pervietà del dotto di Botallo o la tetralogia di Fallout*, oppure aveva contratto una malattia infettiva capace di portare alla morte in pochi giorni. Febbre, mialgie, astenia. Senza ombra di dubbio si trattava di una qualche malattia infettiva.
Subito dopo, però, decise di scartar quest'ultima ipotesi.
La tata non avrebbe mai permesso a Marlene di entrare in contatto con lui se ci fosse stato il rischio di contagio.
Certo, fermare Marlene non sarebbe stato facile e, Robert si disse, probabilmente anche la tata non ci sarebbe riuscita.
Quando si metteva qualcosa dentro quella testolina bionda riuscire a farle cambiare idea era decisamente difficile.

giovedì 12 marzo 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - La sua magia di fragola vince ancora

- Onii-chan -
- Non dirmi che c'è una nuova festa in maschera a scuola! - rantolò Robert vedendo la cugina entrare nella sua stanza nuovamente vestita da maghetta fragolosa. Il terrore di doversi vestire di nuovo da banana lo attanagliò.
Bananaboshi era l'antagonista di Ichigo Kawaii in Ichigo no mahō no kanojo, la prima serie dell'anime dedicato alla maghetta tutta fragole di cui Marlene stava indossando il costume.
Era una specie di banana antropomorfizzata deciso a tutto pur di impadronirsi del mondo per farlo diventare un immenso bananeto e, come ogni anime dedicato a qualche maghetta che si rispetta, ad ogni puntata escogitava un nuovo piano per cercare di raggiungere il suo scopo, piano che veniva, però, puntualmente sventato da Ichigo che grazie alla sua magia e all'aiuto della sua migliore amica, Sakura Piritto, riusciva a sventare.
Tutto questo nella prima stagione,  mentre nella seconda stagione  Bananaboshi non solo si rivelava un alleato prezioso per Ichigo ma si scopriva anche che in realtà era il cugino della stessa Ichigo. Cugino per il quale la protagonista aveva una cotta. Marlene già adorava il personaggio di Ichigo, scoprire che aveva una cotta per suo cugino era stata la fragolina sulla torta.

giovedì 5 marzo 2015

Marlene Shorts - onii-chan chapter - Marlene Shorts -

- Onii-chan! -
Marlene scappò tenendo in mano alcuni fogli in formato A4.
Li aveva presi dalla scrivania del cugino dopo essere stata attratta dal disegno che campeggiava su uno di essi. Non poteva sbagliarsi, era proprio lei e questo le dava, o almeno di questo era convinta, tutto il diritto di mettersi a leggere cosa ci fosse scritto intorno. Intendo intorno al disegno.
Robert, invece, al contrario di lei non riteneva che lei avesse il diritto di leggere cosa avesse scritto. Cioè, prima o poi le avrebbe fatto leggere quello che aveva scritto. Lo faceva sempre, non appena metteva la parola fine ad un suo nuovo racconto si precipitava da lei per farglielo leggere ed avere il suo parere.
Ma non era quello il caso. E non tanto perché quel racconto parlava di lei, di Marlene, ma perché non era stato ancora terminato ed essendo, quindi, incompleto non voleva ancora farlo leggere a nessuno.
- Ridammi quei fogli! - Robert la inseguì lungo il corridoio del piano in cui si trovano le loro stanze.
- Solo dopo che avrò letto quello che hai scritto! - gli rispose infilandosi nella sua stanza.
- Lo leggerai quando avrò finito! - le disse poi Robert continuando ad inseguirla - Come tutte le altre! -