giovedì 29 maggio 2014

Marlene Shorts - The Book -

Come ogni pubblicazione a fascicoli che si rispetti anche Marlene Shorts, dopo l'uscita dell'ultima storia, viene pubblicato per intero, in un unico volume.
Devo dire che è stato quasi più difficile riunire tutte e venti le storie in un unico file che scriverle ma, trattandosi di Marlene, l'ho fatto con vero piacere.
Potete scaricare il libro in formato PDF cliccando qui.
Vi avviso che il file è piuttosto pesante (sono circa 25MB) e quindi potrebbe volerci qualche minuto - a seconda della velocità della vostra connessione - per scaricarlo.

martedì 27 maggio 2014

Marlene Shorts - foto ricordo

Marlene Shorts
foto ricordo

La prima cosa che Marlene vide nella sua vita fu il faccione roseo di Robert.
Di solito si vede il volto del ginecologo o dell'ostetrica che, sadicamente, si divertono a infilarti cose strane dentro il naso e la bocca mentre, dopo essere stati sfrattati da quel posticino caldo e tranquillo, si cerca di respirare e di capire cosa diavolo sia successo. Il volto della madre, stravolto e sudato nel caso di un parto naturale o tranquillo e rilassato nel caso di un cesareo, di solito, invece, è la seconda cosa che si vede. Nel suo caso, invece, sembrava avesse deciso che appena nata non le importasse nulla del mondo intorno e, stoicamente, tenne gli occhi chiusi fino a che l'infermiera della nursery non la mise nella culla. Fu allora che li aprì e vide il volto di suo cugino, nato due minuti prima, e istintivamente lo abbracciò. Goffamente, come un neonato può fare, ma protese le braccia paffutelle e gliele mise intorno al collo avvicinando poi il volto a quello del cugino quasi a volerlo baciare. Quella fu anche la loro prima foto insieme.
- La scattò il nonno, ricordi? - gli domandò Marlene mentre stavano guardando le loro vecchie foto insieme.
- Ero appena nato e probabilmente stavo dormendo! - le rispose Robert - Non dirmi che tu ricordi tutto? -
- Certo! - sorrise - Io non stavo dormendo! - poi voltò pagina e gli mostrò la foto di loro due insieme, nel passeggino, mentre la tata li portava nella villa sulla scogliera che il nonno aveva fatto costruire per loro - Qui è quando ci siamo trasferiti nella villa! -
- Non capisco perché anche nel passeggino dovevamo stare insieme! E non solo, ci facevano stare insieme praticamente sempre. Anche nel lettino! - bofonchiò Robert - Tu hai sempre avuto la cattiva abitudine di tirare calci mentre dormi! Ed io sono sempre stato il tuo bersaglio preferito! -
Avevano smesso di dormire nello stesso letto tutte le notti compiuti i dieci anni quando finalmente la tata decise che erano abbastanza grandi per avere le loro stanze personali.
Già, la tata. Un donnone di oltre centocinquanta chili che li aveva accuditi praticamente da sempre dato che i loro genitori per seguire gli affari di famiglia erano sempre in giro per il mondo. Avevano trovato dei vecchi dagherrotipi in cui c'era già anche lei, sempre uguale, stesso peso e stessa età indefinita. Il sospetto che fosse una Antica a cui la famiglia da sempre affidava la cura dei propri piccoli non era poi così tanto campato in aria. Soprattutto vedendo l'agilità con cui riusciva a muovere il suo corpo pachidermico e l'estrema cura che metteva nel seguirli e proteggerli. Non solo, infatti, era la loro tata ma se serviva diventava anche la loro bodyguard.
- Questa te la ricordi? - gli chiese girando di nuovo la pagina del poderoso album e mostrandogli una foto di loro due con la divisa della scuola elementare che si tenevano per mano.
- Primo giorno di scuola! - sorrise - Hai sorpreso tutti quando hai mostrato che non solo sapevi già leggere e scrivere ma che eri anche capace di fare le quattro operazioni matematiche di base! -
- Eri capace anche tu! - gli ricordò - Ma chi lo sa perché si stupirono solo di me! -
- Forse perché io ho evitato di farlo sapere a tutti correggendo la maestra! - sorrise di nuovo.
Continuarono per alcune ore soffermandosi a volte di più su qualche foto e saltandone altre, poi si fermarono a guardare una foto che era stata scattata quando avevano compiuto sedici anni e, come da tradizione, gli erano stati svelati alcuni segreti della loro famiglia e, soprattutto, erano stati fatti entrare nella Zona Interdetta.
Erano ritratti di fronte all'unico accesso della Zona, una grotta presidiata notte e giorno da membri scelti della Pattuglia e il cui accesso era permesso solo ai membri della loro famiglia. Avevano i volti tesi ed anche un po' preoccupati dato che da tradizione non gli era stato detto nulla su cosa avrebbero visto o incontrato. E come in quasi tutte le loro foto insieme si tenevano per mano. Marlene indossava un cappello e dei pantaloni mimetici e da li a poco si sarebbe legata i capelli dietro la testa per evitare di rimanere impigliata da qualche parte ma, per la foto aveva deciso di lasciarli come era abituata ad averli.
In quell'occasione avevano scoperto molte cose sul passato della loro famiglia e sul loro futuro e, in una seconda foto, scattata all'uscita si tenevano ancora per mano ma i loro volti erano decisamente meno tesi e preoccupati... 

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© 2014 suinogiallo

venerdì 23 maggio 2014

Chuunibyou demo Koi ga Shitai! Ren

La seconda stagione di Chuunibyou demo Koi ga Shitai! prende il via li dove l'avevamo lasciata con la fine del film (vai qui per leggere la recensione del film).
Il nonno di Rikka ha annullato il contratto d'affitto per l'appartamento sopra quello di Yuuta e la ragazza si è trovata improvvisamente senza un posto dove vivere.
Una soluzione valida, però, sarebbe quella di trasferirsi a vivere a casa di Yuuta. L'unico problema è che la madre e le sorelle del ragazzo sono partite per raggiungere il padre a Jackarta lasciando, quindi, Yuuta da solo.
Due adolescenti da soli in casa? Per di più fidanzati?
Ragazzi, non è la soluzione giusta, ma d'altro canto è anche l'unica soluzione percorribile.
A meno che non si voglia far tornare Rikka a casa dei nonni.
E poi, diciamocela tutta, imbranati e timidi come sono quei due (stanno insieme, si amano, ma al massimo si tengono per il mignolo!) cosa volete che succeda?
L'importante è non farlo sapere a nessuno, ed in special modo alla sacerdotessa... pardon, alla sorella di Rikka, Touka.

martedì 20 maggio 2014

Marlene Shorts - supporto

Marlene Shorts
supporto

Il cellulare di Marlene iniziò a vibrare e dopo pochi attimi partì anche la suoneria che avvisava che c'era una nuova mail da leggere.
In quei giorni Marlene era da sola nella grande villa sulla scogliera dato che Robert era a Groove, una piccola cittadina costiera vicina alla Zona Interdetta, per consegnare un pacco per conto del nonno.
In realtà il pacco da consegnare era una scusa che lei ed il nonno avevano utilizzato per farlo andare via da casa per qualche giorno e farlo riposare.
Aveva da poco iniziato a pubblicare con lo pseudonimo di suinogiallo e, complice anche il successo che i suoi due primi libri avevano avuto, si era gettato anima e corpo in quella cosa stando anche dieci ore filate a scrivere, cosa che, secondo Marlene, non era salutare per il suo fisico che tendeva facilmente ad allargarsi a causa della sedentarietà.
Per questo, approfittando del fatto che in quei giorni una vecchia amica del nonno compiva gli anni e che era una sua abitudine portarle un regalo, decisero che qualche giorno di svago non potesse fargli altro che bene. Quindi, dopo aver preso accordi con la vecchia Ma' Lasagna il nonno mise nelle mani di Robert il pacchetto dicendogli di consegnarlo personalmente personalmente alla sua vecchia amica.
Marlene mise un segnalibro tra le pagine del manoscritto che stava leggendo, il terzo libro di Robert ancora in versione bozza, si stiracchiò per qualche secondo e poi prese il cellulare leggendo rapidamente la mail che Robert le aveva inviato. Un ghigno di disapprovazione si formò per qualche secondo sul suo volto.
Lo avevano spedito in quel posto per farlo riposare e lui cosa stava facendo? Aveva trovato materiale per un nuovo libro e le chiedeva se poteva trovargli delle antiche leggende su mostri marini e ragazze che li combattevano con una antica lancia.
Il fatto che non si stesse riposando la stava irritando ma quello che, però, la preoccupava di più era la sua capacità di mettersi in mezzo ai guai.
Ridendo Robert un giorno l'aveva definita sindrome di Dirk Pitt, l'eroe dei libri di Clive Cussler, ma Marlene non ci trovava, invece, nulla da ridere. Sembrava che fosse una specie di calamita per le situazioni più strane e pericolose e se, fino ad allora, era sempre riuscito ad uscirne tutto intero era sempre stato per una dose molto abbondante di fortuna.
Qualche volta, ad essere sinceri, era stata anche colpa sua. Come quella volta che gli aveva chiesto di andare a trovare una sua amica a Salem. Si era ritrovato nel bel mezzo di una rivolta di vampiri e, quella volta, si era salvato solo grazie alla sua amica, Lamia.
A pensarci bene, si disse poi Marlene, ogni volta c'era anche stata di mezzo una ragazza e, ricordandosi di quello che gli aveva detto per telefono il giorno prima Robert anche li ce ne era una, la nipote di Ma' Lasagna.
Però, ci pensò su un attimo, se il nonno aveva scelto quel posto era perché era sicuro che non ci fossero pericoli. Dopo di lei e la tata, il nonno era la persona più iperprotettiva nei loro confronti che conoscesse e questo la tranquillizzava.
Nonostante tutto, però, l'idea di mollare tutto e partire per raggiungerlo non la abbandonò che alcune ore dopo. Un po' per essere certa che non si ficcasse in qualche pericolo e un po', anche se lo ammise solo verso la fine, perché tutto sommato era gelosa.
Alla fine, comunque, decise che sarebbe rimasta a casa ma che non lo avrebbe assecondato con quella sua idea.
Se voleva quel materiale se lo sarebbe dovuto venire a cercare da solo.
Questo lo pensò, però, mentre scendeva le scale che portavano all'enorme, sterminata, biblioteca che sorgeva sotto la villa.
Ma una cosa era certa, se solo avesse provato a non tornare non gliela avrebbe perdonata...

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© 2014 suinogiallo

sabato 17 maggio 2014

Genesis climber Mospeada

Probabilmente il titolo di questo anime vi dirà poco o niente e al massimo la locandina qui accanto vi farà tornare in mente un anime uscito sempre negli anni ottanta che si chiamava Robotech. Se è così non vi state sbagliando.
Genesis climber Mospeada infatti fu usato dalla Harmony Gold come materiale per la terza stagione di Robotech - una accozzaglia, devo dire anche gradevole, di tre serie diverse adattate e riunite per formare l'universo di Robotech - ed è per questo che anche qui in Italia possiamo conoscere, anche se adattata pesantemente - questa serie.
La serie consta di 25 episodi andati in onda in Giappone dall'Ottobre 1983 al Marzo 1984 diretti da Katsuhisa Yamada - lo stesso di Devil Hunter Yohko e Record of Lodoss War -.
La storia è ambientata in un futuro alquanto prossimo, il ventunesimo secolo, e parte dall'invenzione - spinta dalla necessità di risolvere il problema dell'inquinamento del nostro pianeta - di un nuovo tipo di fonte di energia chiamata HBT che prende il posto di tutte le fonti di energia esistenti fino a quel momento.

venerdì 16 maggio 2014

D-Frag

Gag, humor, nonsense, follia, situazioni oltre il limite del credibile, insano e con un pizzico di romanticismo che condisce il tutto, questo è D-Frag, un anime andato in onda da Gennaio a Marzo 2014 per un totale di 12 episodi, adattamento del manga omonimo di Tomoya Haruno serializzato su Monthly Comic Alive da settembre 2008 e tutt'ora in corso.
La storia ruota intorno al personaggio maschile principale, Kenji Kazama, capo di una banda di supposti delinquenti (decisamente molto sui generi) chiamata Kazama Party di cui fanno parte, oltre a Kenji altri tre ragazzi, amici di infanzia del protagonista, Yokoshima , un ragazzo basso e tarchiato, Hiroshi Nagayama, un ragazzo alto e atletico e il masochista Ataru Kawahara, il vice presidente del consiglio studentesco.
Nonostante tutti i loro buoni propositi, comunque, questo quartetto di delinquenti non riesce a fare proprio bene il proprio "mestiere" tant'è che proprio all'inizio del primo episodio li vediamo accorrere per spegnere un incendio sviluppatosi nel club Game Creation...

martedì 13 maggio 2014

Marlene Shorts - Vacanze Romane

Marlene Shorts
vacanze romane

- Vorrei andare in vespa - disse improvvisamente Marlene mentre scendevano la scalinata di Trinità dei Monti. Erano stati al cinema e si erano fermati in una gelateria per prendere un gelato e stavano dirigendosi verso Piazza di Spagna.
- Cosa? - le chiese Robert. Mentre Marlene aveva preso un classico cono gelato, che aveva ancora in mano, lui invece aveva scelto una coppetta che aveva finito molto prima. Sin da piccolo aveva avuto una specie di odio amore verso i coni gelato. Gli piacevano, li adorava, ma riusciva a sbrodolarsi come pochi e, quindi, a malincuore evitava sempre di prenderli optando per le più comode coppette.
- Vorrei andare in vespa!  - gli ripeté Marlene - Hai presente? Quella specie di motociclo strano che abbiamo visto prima! Quello del film Vacanze Romane! -
- Possiamo vedere se le affittano da qualche parte! - le suggerì Robert.
Quando avevano deciso di passare qualche giorno a Roma Marlene si era dedicata a guardare dei film con la città eterna come sfondo e tra questi non era potuto mancare Vacanze Romane. L'idea della vespa probabilmente era venuta da li.
- E dici che ne hanno una del 1951? - gli chiese speranzosa.
- Dubito! - mormorò lui muovendosi a disagio tra la calca della gente che affollava la scalinata.
C'era di tutto, turisti che scattavano foto, gente che bivaccava sui gradini, artisti di strada, romani che cercavano di allontanarsi il più in fretta possibile, un tizio mascherato da suino che se ne stava seduto da una parte intento a scrivere qualcosa su di un block notes, un paio di carabinieri che osservavano la folla indecisi se arrestare il tizio mascherato da suino o chiamare la neuro.
- Lo sai che a volte sei peggio di me! - le disse poi scherzosamente - Perché proprio una vespa del 1951? Non va bene una moderna? -
- Non sarebbe la stessa del film! - sorrise continuando a scendere i centotrentacinque scalini della celebre scalinata dirigendosi verso la fontana della Barcaccia.
- Credo dovrai accontentarti! - le sorrise Robert - e, comunque, dovrai metterti il casco! - poi, vedendo la cugina che iniziava a fare il faccino imbronciato - Lo so che la Hepburn nel film non lo indossava ma, probabilmente, non aveva me come cugino! -
- D'accordo! - sorrise poi Marlene mettendoglisi improvvisamente sottobraccio - Ci metteremo il casco! Ma tu dovrai portarmi in giro per Roma e farmi da cicerone! -
Anche quando la vittoria sembrava dover essere di Robert, Marlene riusciva sempre a ribaltarla e ad averla vinta lei.
- Va bene! - sorrise infine Robert - Domani cercherò una vespa e poi ce ne andremo per Roma facendo finta di essere Gregory Peck e Audrey Hepburn! Con il casco, però! -
- Andremo anche alla bocca della verità? - gli domandò.
- Bocca della verità, fontana di Trevi, piazza Venezia e al Colosseo! - le confermò indicandole tutte le tappe del film - e dovunque vorrai andare! -
- Che ne dici, mi merito una leccatina al tuo gelato? - le disse poi.
- Solo dal lato dove lo ho già leccato io! - sorrise Marlene porgendoglielo. Una risata trattenuta li fece voltare un secondo.
Ai piedi della scalinata una ragazzina insieme ad un uomo che poteva essere il fratello li stava guardando sorridendo.
Robert ricambiò il sorriso mentre Marlene le fece ciao con la mano prima di perdersi di vista nella folla che affollava Piazza di Spagna.
Non vedo l'ora che arrivi domani! - disse poi Marlene sorridendo...

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© 2014 suinogiallo

Note
Il titolo è chiaramente ripreso dal film Vacanze Romane
L'immagine è tratta dall'episodio 6 "Gelato" della prima stagione di Gunslinger Girl e ritrae Henrietta.

venerdì 9 maggio 2014

Mikakunin de Shinkoukei

La storia di questo anime inizia al compimento del sedicesimo anno della protagonista di questo anime, Kobeni Yonomori. Nello stesso giorno, infatti, viene messa a conoscenza dalla madre che il suo defunto nonno anni prima aveva deciso il suo fidanzamento con un ragazzo della sua stessa età, Hakuya Mitsumine.
E sempre nello stesso giorno questo ragazzo, insieme a sua sorella di nove anni, Mashiro, si trasferisce a vivere nella casa di Kobeni. Una situazione potenzialmente molto pericolosa dato che nella casa oltre a Kobeni e sua madre vive anche la sorella maggiore di Kobeni, Benio, che non solo è una siscon estremamente possessiva e protettiva nei confronti della sorella più piccola, ma è anche una lolicon all'ennesima potenza, cosa che causerà non pochi problemi alla piccola Mashiro che diverrà subito il centro delle attenzioni di Benio.

giovedì 8 maggio 2014

Crusher Joe

I Crusher sono degli avventurieri spaziali che sono disposti a portare a termine qualsiasi incarico a patto che la ricompensa sia adeguata e che non si tratti di nulla di illegale o di immorale. Dei mercenari con un codice d'onore che li impegna, inoltre, a portare a termine qualsiasi incarico che accettano.
Anche per questo da quando si occupavano solo di distruggere asteroidi - da cui il loro nome - hanno fatto molta strada arrivando ad avere come base un intero pianeta.
Le loro avventure nascono nel 1979 quando Haruka Takachiho, confondatore e designer dello Studio Nue, decide di provare a scrivere delle storie che potevano essere facilmente trasposte in animazione. E la cosa gli piacque tanto che arrivò a scrivere ben dieci light novel dedicate a questo gruppo di eroi decisamente - per l'epoca - fuori dagli schemi.
Nel 1983 fu, poi, la volta del primo film animato ricavato dalle sue Light Novel, Crusher Joe the movie. Da noi è uscito solo in vhs nel 1994 ad opera della Granata Press.
Successivamente, nel 1989 uscirono due OAV dedicati a questi personaggi, Crusher Joe: The ice prison e Crusher Joe: The ultimate weapon:Ash.

martedì 6 maggio 2014

Marlene Shorts - quella magnifica estate - sei sempre il mio tesoruccio

Marlene Shorts
quella magnifica estate - sei sempre il mio tesoruccio*

La temperatura era gradevole ma Marlene decise ugualmente di indossare un maglioncino di cotone dal collo svasato invece che la magliettina leggera che aveva tirato fuori dal comò. Riusciva a sopportare il caldo molto meglio di quanto sopportasse il freddo e, nonostante quell'estate a Roma facesse davvero molto caldo, preferì coprirsi un po' di più.
Il condizionatore della casa che il nonno aveva comprato per loro a Roma per fargli passare quella breve vacanza nella città eterna si era rotto la sera prima, di venerdì, e Robert quella mattina stava cercando di contattare un tecnico per farlo riparare. Al contrario di lei non sopportava il caldo e lo vedeva aggirarsi, sudato, per tutta la casa alla ricerca di un posticino più fresco dove sistemarsi. Sembrava quasi un ghiacciolo in procinto di sciogliersi e ovunque andasse si portava dietro un ventilatore, unica fonte di fresco in tutta casa. Se si voleva escludere il frigorifero naturalmente.
In televisione, su di una rete privata locale, avevano appena finito di trasmettere un episodio di un cartone animato che ambedue guardavano e a Marlene era balenata in testa una idea  che sulle prime l'aveva fatta sorridere ma che poi, a ben pensarci, non le era dispiaciuta.
Lei e Robert si conoscevano praticamente da sempre. Erano nati a distanza di pochi minuti l'uno dall'altra e nella nursery della clinica dove erano nati li avevano persino messi insieme nella culla.
Da allora non si erano separati, se non per pochi giorni, mai. Il nonno, infatti, aveva fatto costruire per loro una villa sulla scogliera di Autore e sin da piccoli avevano abitato li insieme alla tata che, per quanto potesse sembrare strano, aveva accudito tutti i membri della famiglia.
Trascorrevano, quindi, tutto il tempo insieme e anche quando uscivano non si separavano mai. Due fratelli siamesi sarebbero stati meno uniti.
E questo a lei non dispiaceva affatto e, per quanto ne potesse sapere, non dispiaceva neanche a lui.
Tuttavia, quell'episodio di quel cartone animato le aveva fatto notare una cosa che, fino ad allora, non aveva mai notato.
Erano usciti insieme una infinità di volte ma non si era mai trattato di un appuntamento. In effetti, si disse, non avevano mai avuto quello che la gente normale definisce il primo appuntamento.
Ora, non è che la cosa fosse così importante.
Erano cugini non fidanzati e tra cugini di solito non ci sono primi appuntamenti. Si esce insieme e basta. Se poi si vive anche insieme la cosa è ancora più semplice. Ci si incontra da qualche parte in casa, o la sera prima di addormentarsi, e ci si domanda se il giorno dopo si vuole andare al cinema o a teatro o a campeggiare da qualche parte. Nulla di paragonabile a quello che è un primo appuntamento, quando il ragazzo telefona alla ragazza chiedendole, con malcelato disinteresse, se per caso fosse libera quel pomeriggio perché, nel caso, lui avrebbe un paio di biglietti per il cinema e, sempre per caso, se lei avesse voglia di andare con lui a vedere il film.
Tutto questo per loro non c'era stato e, anche se non fosse poi una cosa così tanto importante, Marlene si ritrovò a pensare che, però, non sarebbe stato brutto se una volta tanto si fossero comportati come una coppia di innamorati normali.
Già, sorrise Marlene a quella frase, innamorati normali.
Loro due erano innamorati?
Lei di sicuro si.
Marlene si diede rapidamente la risposta. Lei sicuramente era innamorata di Robert.
Lui, invece, beh, Marlene supponeva di si ma mentre lei di tanto in tanto se ne usciva con frasi del tipo, lo sai che ti amo, o, ti amerei lo stesso, lui glissava quasi sempre su quel punto. Le poche volte che glielo aveva detto o a lei era sembrato che glielo dicesse per gioco o si trattava di momento particolari.
- Ma basta pensare a queste cose! - si disse improvvisamente arrossendo leggermente - Il primo appuntamento! Pensiamo a questo! - e senza frapporre altro tempo in mezzo si diresse nel saloncino per informare Robert che aveva deciso che lui doveva chiederle di uscire!
- Il tecnico dice che prima di lunedì non potrà venire! - la informò vedendola entrare nella stanza - Vuoi qualcosa di fresco da bere? - le domandò poi alzandosi per andare in cucina a prendersi una bevanda fredda.
- Da quanto tempo ci conosciamo? - gli domandò, invece, lei sedendosi sul divanetto sorridendo quando vide Robert avvicinarglisi rapidamente con il volto preoccupato.
- Stai bene? - le chiese avvicinandosi alla cugina - Hai preso un colpo di calore? Ti ricordi chi sono, dove siamo e che giorno è oggi? -
- Certo che mi ricordo chi sei! Sei mio cugino, siamo a Roma ed oggi è sabato! - poi, guardandolo - Da quanto tempo ci conosciamo? -
- Quattordici anni e otto mesi - le rispose Robert - siamo nati a distanza di un paio di minuti l'uno dall'altra, in due sale parte attigue, e da allora siamo sempre stati insieme! Persino nella nursery ci hanno messo nello stesso lettino! -
- E non siamo mai usciti insieme! - decise di dirgli continuando a guardarlo.
- Sei sicura di star bene? - le domandò, preoccupato, Robert - Siamo usciti insieme una infinità di volte! -
- Siamo usciti insieme, si, ma non è questo quello che intendo io! - ribatté cercando di farsi capire - Non mi hai mai invitata ad uscire telefonandomi per chiedermi un appuntamento, non ci siamo mai incontrati, che ne so, alla fontana del parco o sotto l'orologio del campanile o fuori dalla stazione! Siamo sempre e solo usciti insieme da casa! -
- E questo non vale come uscire insieme? - le domandò Robert . Qualcosa nel suo volto fece comprendere a Marlene che forse aveva capito cosa intendeva.
- No! - rispose prontamente lei.
- E quindi? - le chiese a quel punto con un sospiro di sollievo.
- Vorrei che una volta tanto uscissimo insieme in maniera diversa! - gli disse infine.
- Quindi dovrei telefonarti per chiederti un'appuntamento - iniziò a dirle Robert - chiedendoti di incontrarci da qualche parte per andare a vedere un film e poi per prenderci un gelato? -
- Preferirei di più andare in piscina e poi, magari, a pattinare - sorrise - ma so che per te sarebbe troppo. Non sai nuotare e non sai pattinare e, quindi, penso che cinema e gelato vadano bene lo stesso! - in fondo era lei che voleva quel primo appuntamento, decidere anche dove andare sarebbe stato eccessivo.
Vide Robert rimanere pensieroso qualche secondo poi, sorridendo, l'informò che stava uscendo e che sarebbe rientrato presto.
Di sicuro, sorrise Marlene sistemandosi accanto al telefono, Robert raramente le aveva detto che l'amava utilizzando le parole, ma a gesti glielo diceva praticamente sempre...

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Nota dell'Autore:
Questa storia e la precedente, quella magnifica estate, come avrete notato hanno lo stesso comune denomitatore, l'episodio 39** di Urusei Yatsura (da noi Lamù, la ragazza dello spazio) da cui non prendono soltanto il titolo (quella magnifica estate) ma anche l'idea di base. Se la prima storia era dal punto di vista di Robert, questa è dal punto di vista di Marlene.

* Sei sempre il mio tesoruccio è il titolo del sesto ed ultimo film dedicato a Lamù.
** Corrisponde all'episodio 62 in Italia

© 2014 suinogiallo

lunedì 5 maggio 2014

Capitan Harlock (2013)

Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel, ha cambiato in astronave il suo velier, il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà,  vola all'arrembaggio però un cuore grande ha...
Questa era la sigla, storica, italiana di Capitan Harlock.
E con questa in mente mi sono accinto a guardare il film del 2013 dedicato al nostro pirata tutto nero - evitando accuratamente cinema e adattamenti italiani -.
Meglio che ve lo dica sin da subito, questo capitan Harlock non è il capitano tutto nero.
E non perché non sia tutto nero, ma perché, se possibile, lo è ancora di più!
Si tratta, in effetti, di un reboot, ovvero di una ripartenza della storia originale e quindi, anche se troveremo alcuni dei personaggi che abbiamo conosciuto nell'anime originale, questi non saranno proprio identici, così come anche l'ambientazione sarà decisamente diversa.
E soprattutto, non ci saranno le Mazoniane, le arcinemiche di Harlock nella serie originale e, a mio parere, tra le cattive più affascinanti dell'animazione nipponica.

sabato 3 maggio 2014

Da Capo

Tutto ebbe inizio nel 2002 con una visual novel per adulti pubblicata dallo studio Circus, trasposta in anime nel 2003, e giunta alla terza stagione nel 2013 con Da Capo III, trasposizione dell'omonima visual novel uscita nel 2012.
Prima di proseguire, però, credo sia d'uopo spiegare cos'è una visual novel e, soprattutto, che la versione animata di Da Capo, pur essendo la trasposizione di una visual novel per adulti non è un prodotto destinato solo ai maggiorenni.
Le visual novel sono "un videogioco con un'avventura interattiva, spesso con della grafica statica dallo stile anime. Come suggerisce il nome (in inglese letteralmente "romanzo visivo") racchiude le caratteristiche di un romanzo mischiate con quelle di un videogioco d'avventura. (cit. Wiki)". Il giocatore non deve far altro che leggere il testo, guardare le immagini, cliccare quando gli viene chiesto di cliccare e fare di tanto in tanto delle scelte che influiranno sull'andamento del gioco portando il giocatore ad un happy ending o, al contrario, ad un bad ending.
Come detto, Da Capo nasce come una visual novel per adulti e lo scopo del gioco è quello di riuscire a concludere con una o più delle ragazze presenti nel gioco. L'anime, invece, prenderà in esame solo una delle route possibili, quella relativa a Nemu, e a differenza del gioco non presenterà alcuna scena di sesso.
In questo articolo tratteremo solo il primo Da Capo - entrambe le stagioni - mentre Da Capo II e Da Capo III verranno trattati in altri due articoli dedicati.
Questo perché a differenza di altri sequel, Da Capo II e III pur condividendo le stesse location, l'isola di Hatsune, e lo stesso background, presentano personaggi diversi.

venerdì 2 maggio 2014

Sakura Trick

In molti anime recenti, e anche meno recenti, troviamo molti sottintesi yuri (se non sapete di cosa si tratta cliccate qui). In alcuni sono più marcati mentre in altri lo sono di meno, in Sakura Trick sono, invece, palesi, anzi, direi di più, sono talmente palesi che alla fine, guardando l'ultimo episodio, ci si chiede, se avvero le due protagoniste sono amanti o se sono solo due ottime amiche.
E tutto questo nonostante il fatto che, per dodici episodi, non abbiamo visto altro che loro due che si baciano.
L'anime si basa sull'omonimo yonkoma manga (una strip di quattro vignette di solito autoconclusiva poste in sequenza verticale) di Tachi e pubblicato a partire dal marzo 2011 in Giappone e segue le vicende di un gruppo di studentesse che iniziano a frequentare la scuola superiore.
Tra di loro ci sono le due protagoniste della nostra storia, Haruka Takayama e Yuu Sonoda.

giovedì 1 maggio 2014