Probabilmente il titolo di questo anime vi dirà poco o niente e al massimo la locandina qui accanto vi farà tornare in mente un anime uscito sempre negli anni ottanta che si chiamava Robotech. Se è così non vi state sbagliando.
Genesis climber Mospeada infatti fu usato dalla Harmony Gold come materiale per la terza stagione di Robotech - una accozzaglia, devo dire anche gradevole, di tre serie diverse adattate e riunite per formare l'universo di Robotech - ed è per questo che anche qui in Italia possiamo conoscere, anche se adattata pesantemente - questa serie.
La serie consta di 25 episodi andati in onda in Giappone dall'Ottobre 1983 al Marzo 1984 diretti da Katsuhisa Yamada - lo stesso di Devil Hunter Yohko e Record of Lodoss War -.
La storia è ambientata in un futuro alquanto prossimo, il ventunesimo secolo, e parte dall'invenzione - spinta dalla necessità di risolvere il problema dell'inquinamento del nostro pianeta - di un nuovo tipo di fonte di energia chiamata HBT che prende il posto di tutte le fonti di energia esistenti fino a quel momento.
Stranamente gli Inbit si comportano in maniera abbastanza tollerante con i terrestri rimasti sulla Terra limitandosi solo a controllare l'uso e la produzione di HBT e a reagire solo se provocati permettendo ai terrestri di vivere la loro vita.
Trent'anni dopo i terrestri che vivono sulla base di Marte decidono di intraprendere una missione per riconquistare la Terra inviando una flotta armata verso il pianeta. Purtroppo, però, nonostante l'alta tecnologia impiegata - i mecha trasformabili - la missione si rivela un completo disastro.
Tre anni dopo - e siamo all'inizio della storia narrata nell'anime - parte una nuova missione che, purtroppo, va incontro allo stesso destino della prima. Le linee di difesa degli invasori Inbit distruggono completamente la flotta terrestre.
Tra i pochi sopravvissuti ci sarà un pilota di Legioss - una specie di caccia in grado di trasformarsi in una forma umanoide -, Stick Bernard, che precipiterà in Sud America. Nella disfatta della flotta perirà la fidanzata di Stick, Marlene, e questo darà la forza al sopravvissuto di continuare la sua missione e raggiungere il Reflex Point, la base operativa degli Inbit, localizzato nella zona dei grandi laghi nel Nord America.
Trovatosi solo Stick inizierà la propria personale crociata contro gli Inbit iniziando a viaggiare verso il Reflex Point incontrando, così, gli altri protagonisti della storia che si uniranno a lui nel viaggio e nella battaglia finale vivendo, nel contempo, svariate avventure.
Il primo che incontrerà sarà un giovane scavenger - una persona che va in giro alla ricerca di tutto quello che può essere utile - di nome Ray che dopo aver trovato una Mospeada - si tratta di una specie di moto capace di trasformarsi in una armatura - ed aver attirato l'attenzione di una pattuglia di Inbit viene salvato proprio da Stick e, nonostante sia stato fino ad allora da solo, decide di unirsi a lui nel viaggio.
Ray è forse la persona più ottimista del gruppo, avendo quasi sempre vissuto da solo è anche abbastanza pieno di risorse e intelligente.
L'incontro successivo sarà con Mint Labule, una ragazzina di tredici anni abbandonata dai genitori alla ricerca, sfortunata, di un marito.
Nel terzo episodio, infine, il gruppo incontrerà gli ultimi tre membri, Houquet et Rose, una ragazza che una volta faceva parte di una banda di motociclisti, Jim Warston, un membro della prima missione di liberazione della Terra che a causa del trauma psicologico subito per non essere riuscito a salvare un amico dagli Inbit ha disertato e si considera un codardo. In realtà Jim si dimostrerà molto utile, soprattutto per le sue doti di meccanico.
L'ultimo del gruppo è Yellow Belmont, un soldato della seconda missione di liberazione che per scampare alla cattura da parte degli Inbit si traveste da donna ed inizia una carriera di cantante diventando rapidamente famoso. Solo i suoi compagni di viaggio sanno di questa cosa e questa cosa risulterà essere utile in varie occasioni.
Successivamente al gruppo si unirà una strana ragazza che troveranno in mezzo a delle rovine, completamente nuda e priva di memoria, Aisha. Il gruppo la prenderà con se non sospettando minimamente che si tratti di una Inbit trasformata in essere umano. Solo successivamente scopriranno la verità continuando, però, a trattarla come una di loro.
La grafica e l'animazione risente ovviamente del tempo trascorso ma comunque riesce a non sfigurare anche se paragonata ad anime più recenti. Figuriamoci all'epoca in cui è uscito.
Risente molto dell'influenza in quel periodo di un anime al quale verrà legata dall'Harmony Gold in Robotech, ovvero Chōjikū yōsai Makurosu - Fortezza Superdimensionale Macross - ed ovviamente il paragone diventa quasi d'obbligo.
Molti sono, infatti, i punti in comune. I mecha trasformabili, la presenza di un cantante nel gruppo di protagonisti - in Macross è Lynn Minmay mentre in Mospeada è Yellow Belmont, i combattimenti aerei contro degli alieni.
Ovviamente Mospeada esce perdente da questo confronto ma ciò non significa che non merita di essere visto, anzi, va visto sicuramente tenendo conto della differenza tra i due anime e cercando di non fare paragoni.
La storia dietro Mospeada, infatti, è molto ben strutturata ed ha diversi punti di lettura.
La caratterizzazione dei personaggi è ben curata e di tutti ci viene mostrato qualcosa del loro passato in modo da chiarire il come ed il perché di certi loro comportamenti.
Il mio giudizio, in suini con il sigaro, è di cinque porcellini pieni.
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