mercoledì 31 dicembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - lanterne nella neve

- Onii- chan... -
Se il Natale lo avevano passato in costume da bagno a Summer Side l'ultimo dell'anno lo avrebbero passato con indosso cappotti e sciarpe.
Infatti ad Autore per l'ultimo dell'anno era previsto freddo e neve.
Il freddo ancora tardava ad arrivare, non che fosse caldo ma non era ancora il freddo polare che i meteorologi avevano previsto, mentre la neve aveva già fatto la sua comparsa. 
- Onii-chan. Dici che riusciremo a far volare le nostre lanterne kongming? - gli domandò Marlene guardando la neve cadere stando sul terrazzino da cui, secondo tradizione, avrebbero lanciato le loro lanterne volanti.
- Mancano ancora parecchie ore a mezzanotte - le rispose Robert sedendosi accanto a lei sulla piccola panca in legno.
- Non hai freddo vestita così? - le domandò poi notando l'abbigliamento non proprio adatto per starsene sotto la neve.
- Non sembra ma questa felpa è molto calda - gli sorrise continuando a guardare il cielo e la neve che scendeva - ed anche le calze! Dovresti provarle! -
- Grazie - sogghignò guardando le calze con i cuoricini che indossava la cugina - preferisco evitare! -
- Le previsioni che dicono? - gli chiese poi.

giovedì 25 dicembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - regali di Natale

- Onii- chan... -
- È adorabile! - sussurrò stringendo a se il piccolo orsacchiotto di peluche stando seduta su di un grosso cuscino a cuoricini rossi. Dopo lo scambio di regali si era cambiata indossando una camicia da notte rossa con del pizzo bianco ma aveva tenuto in testa il cappello di Babbo Natale.
- Grazie, onii-chan - aggiunse poi guardando Robert con le guance in fiamme e gli occhi lucidi - è davvero bellissimo! -
- Sono felice che ti piaccia! - sorrise Robert senza rimanere troppo sorpreso dal fatto che della catenina con l'acquamarina che aveva messo al collo del peluche e che era il vero regalo a Marlene sembrasse non importate nulla.
In effetti accadeva la stessa cosa praticamente ogni volta che Robert le faceva un regalo.
Come abitudine - erano entrambi degli abitudinari quasi allo stato terminale - faceva accompagnare i suoi regali a Marlene da un orsacchiotto di peluche di dimensioni variabili a seconda del regalo, per una spilla o una catenina era di una certa grandezza, per un braccialetto era un po' più grande e via dicendo. E, come dicevo, ogni volta Marlene sembrava essere più attirata, e contenta, del peluche che del vero regalo.

mercoledì 24 dicembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - un Natale mozzafiato

- Onii- chan... -
Era la vigilia di Natale e Robert stava finendo di addobbare l'albero.
Di solito lui e Marlene lo addobbavano molto prima ma quell'anno era diverso. Intanto non erano a casa, nella villa sulla scogliera ma erano nel cottage di Summer Side, e sopratutto, con quasi trentacinque gradi all'ombra era difficile sentire l'atmosfera natalizia.
Ed era per questo che Robert aveva messo in loop una selezione di canzoni natalizie sullo stereo e le stava ascoltando a tutto volume mentre addobbava l'albero.
Senza quelle musichette attaccare palle colorate ai rami dell'albero e spargere neve finta lo avrebbe fatto sentire un idiota. In particolare nell'ultima mezz'ora aveva messo in loop una sola canzone, la versione di Holy Night cantata nell'episodio natalizio di Toradora da Taiga e da Ami e la canticchiava sottovoce mentre lavorava all'addobbo dell'albero.
- Onii-chan... - lo chiamò di nuovo Marlene.
- Non adesso Marlene! - le disse senza voltarsi - Le luci sono la parte più difficile e non voglio distrarmi! -

- Ma se ogni anno le metti sempre nello stesso modo! - gli fece notare - Ormai dovresti riuscire a metterle anche a occhi chiusi! -

giovedì 18 dicembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - camicie e pigiami

- Onii- chan... -
Robert stava mettendo a seria prova la pazienza di Marlene.
Eppure era stata chiara. Alle due precise di fronte alla fermata numero centoventi della linea del mare. Erano le due e cinque minuti e del cugino non si vedeva neanche l'ombra.
Voleva andare al cinema e poi in giro per negozi. La scusa era che aveva visto una gonna che voleva comprare a tutti i costi. Una volta dentro al negozio avrebbe condotto casualmente Robert verso il reparto maschile e, sempre casualmente, gli avrebbe fatto notare la camicia che indossava un manichino. Una camicia del tutto normale, cotone e elastam, di un bel colore violetto che indosso a lui sarebbe stata benissimo. A quel punto non si sarebbe potuto tirare indietro ed avrebbe dovuto acconsentire alla sua richiesta di provarla. Ed alla fine lei gliela avrebbe comprata.
Un piano perfetto sotto ogni punto di vista, con l'unica variabile legata, appunto, alla puntualità di Robert.
Marlene lo aveva studiato il giorno prima. Alle due si sarebbero incontrati alla fermata del bus. Non sarebbero usciti insieme da casa ma separatamente, prima lui e poi lei. In questo modo sembrava di più un appuntamento.

giovedì 11 dicembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - uno, due, tre... splash

- Onii- chan... -
Sparse per il parco intorno alla villa c'erano diverse location che il nonno aveva creato o fatto creare in base a delle sue idee per fare delle sorprese ai suoi due nipoti.
Alcune volte i motivi che erano dietro quelle location erano chiari. La radura con le fragoline di bosco era rivolta senza ombra di dubbio a Marlene. Le adorava, letteralmente, e ogni volta che andava in quella radura ne faceva una vera e propria scorpacciata.
Come fosse possibile che, a prescindere dalla stagione, ci fossero sempre fragoline mature era una cosa che non riuscivano a capire ma per Marlene l'unica cosa che contava era che ci fossero. Come facessero ad essere mature anche il 31 dicembre era una che le importava poco.
- Onii-chan... - la voce di Marlene questa volta era un po' più implorante.
- Fatto il bagnetto? - la guardò sorridendo. L'acqua era bassa e non faceva freddo per cui non c'era motivo di preoccuparsi.

giovedì 4 dicembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - shuffle*

- Onii- chan... -
Il parco della villa dove vivevano si estendeva per svariate centinaia di chilometri quadrati, secondo alcuni la sua superficie si aggirava intorno ai cinquantamila ettari, ed era in gran parte coperto a foresta. Solo una minima parte, quella più vicina alla villa, era un vero e proprio giardino ed era, ovviamente la parte più curata. Il resto, invece, era stato lasciato crescere libero limitando l'intervento dell'uomo solo al minimo indispensabile per garantire comunque la sicurezza degli abitanti della villa e per ottenere alcune location  particolari.
- Onii-chan... - Marlene chiamò di nuovo suo cugino Robert  indicandogli il campo di girasoli alti oltre  due metri in cui si erano imbattuti durante quella loro piccola escursione nel parco della villa - quando credi siano cresciuti questi? -
- Non saprei che dirti - le rispose tirando fuori dallo zaino una vecchia carta topografica piena di segni di penna ed il GPS per verificare dove si trovavano.
- Questo non è un punto in cui veniamo spesso - le disse poi indicandole i segni sulla vecchia cartina - anzi, direi che qui non ci siamo mai stati! -

giovedì 27 novembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - da cosi a così

Prima di lasciarvi alla lettura di questa Marlene Shorts un paio di annotazioni da parte dell'autore.
Quest'estate, mentre stavo preparando le storie per questa raccolta sono capitato in un mercatino dell'usato ed ho trovato alcune vecchie macchine da scrivere.
Sinceramente mi è sempre piaciuto scrivere con loro, mi piace il rumore che fanno e l'odore dell'inchiostro.
Ne avrei voluta comprare una ma, purtroppo, erano quasi tutte in condizioni pessime e non funzionanti e quelle poche che avrebbero potuto funzionare non mi attiravano.
Fortuna ha voluto che leggessi online una recensione di una app per l'Ipad che simulava in maniera abbastanza realistica le vecchie macchine da scrivere. L'ho scaricata e installata ed ho iniziato ad utilizzarla.
Non credo la userò molto spesso, alla fine preferisco Pages, molto più comodo, ma tanto per divertirmi ho provato a scriverci una Marlene Shorts cercando di rimanere in tema. Quello che troverete qui sotto, se vorrete continuare a leggere, sarà proprio il risultato di questo esperimento.
Un'avvertimento, prima che iniziate a leggere, per cercare di simulare la vecchia carta ho trattato con alcuni filtri le immagini e non sempre la lettura risulterà agevole. Mi scuso di questo.

giovedì 20 novembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - teru teru bōzu...

- Onii- chan... -
- Che ne dici se il prossimo inverno torniamo qui? - gli domandò stando appoggiata alla ringhiera del balcone del cottage godendosi gli ultimi raggi di sole di quella loro vacanza invernale a Summer Side. Da li a poco sarebbe arrivato il capitano Dyce con il suo Barracuda*  per riportarli all'inverno di Autore.
- Che non sarebbe una cattiva idea - sorrise uscendo anche lui sul balcone con un cappotto sottobraccio - ma adesso dobbiamo andare al molo. I bagagli sono già pronti e questo è il tuo cappotto! -
Marlene fece una smorfia ma lo prese ugualmente. Ad Autore stava nevicando e non sarebbe stato saggio scendere dalla barca vestita solo con gli abitini leggeri che stava indossando in quel momento. Ma lo avrebbe indossato solo all'ultimo momento, un secondo prima di scendere al porto di Autore e giusto per il tempo necessario a salire a bordo dell'auto con la quale sarebbero tornati a casa.
Di solito viaggiavano utilizzando i mezzi pubblici ma dato che ad Autore stava nevicando la tata li aveva informati che avrebbe mandato un auto a prenderli.

giovedì 13 novembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - assi da stiro

- Onii- chan... -
La loro vacanza a Summer Side stava per volgere al termine e Marlene aveva tirato fuori un nuovo costume.
Se quelli con le fragoline erano carini quello che stava indossando quel pomeriggio, molto semplice sia nel taglio che nei colori, la faceva sembrare leggermente più adulta.
Probabilmente erano le fragoline ma gli altri costumi che aveva indossato durante quella breve vacanza erano quasi infantili.
- Come mai niente fragole questo pomeriggio? - le chiese Robert sedendoglisi accanto sulla sabbia.
- Volevo vedere come stavo con questo - gli rispose giocando con il grosso fiore che si era messo nei capelli.
- Che ne pensi? - gli chiese poi - Secondo te mi sta bene? -
Robert rimase in silenzio per un po' mentre la osservava.
A starci bene, diavolo, certo che ci stava bene! Ma Robert sapeva che Marlene non voleva sapere solo quello.

giovedì 6 novembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - fragoloni e salsicciotti

- Onii- chan... -
Robert alzò lo sguardo per guardarla.
Diavolo, proprio in quel momento doveva sistemarsi il costume? Le dita infilate sotto al bordo per spostarlo e metterlo meglio, una scena degna di un fan service. In un anime quello sarebbe stato il classico episodio on the beach. Una bieca scusa per poter inserire fan service a gogò.
Come se non fosse già abbastanza eccitato quella mattina.
Probabilmente si era trattato di una serie di fattori ereziogeni che si erano accumulati a partire dalla mattina ma sin da quando si era svegliato quella mattina, ed aveva visto Marlene dormire accanto a lui con quel pigiamino trasparente che lasciava ben poco all'immaginazione non passava momento in cui il minimo stimolo non gli causasse una erezione.
Fino ad allora era riuscito a mascherare abbastanza bene quella situazione. Pantaloncini larghi, maglietta ultra extra large che gli arrivava praticamente ai polpacci, ritirate strategiche e via dicendo, tutto questo lo aveva aiutato a mascherare quella situazione ma, quando aveva indossato il costume che Marlene aveva comprato per lui, quello con le fragoline, si era reso conto che sarebbe stato molto difficile riuscire a mantenerla nascosta.

giovedì 30 ottobre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - in spiaggia

- Onii- chan... -
Marlene si voltò verso Robert mentre si sistemava il costume.
Quel modello le piaceva anche più del bikini che aveva indossato quando erano arrivati a Summer Side ma aveva quel piccolo difetto che, se da un lato negli anime dava la possibilità di creare svariati fan service, nella vita reale era davvero scomodo. Ma tutto sommato, si era detta Marlene prima, in fondo la loro vita poteva essere quasi paragonata ad un anime, per cui, caro cugino, eccoti un bel fan service!
- Cosa c'è Marlene? - sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo stando sdraiato sotto l'ombrellone sulla spiaggia. Non diede alcun segno di aver notato il gesto di Marlene volto a sistemare il costume.
- Nulla! - mormorò dirigendosi verso il mare - Vado a farmi il bagno! -
- D'accordo! - le rispose tuffando di nuovo il naso dentro il libro che stava leggendo - Stai attenta alle correnti e non ti allontanare troppo! -
- Non vieni con me? - lo guardò sorpresa. E la loro routine di entrare insieme in acqua tenendosi per mano?

giovedì 23 ottobre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - sorelle e capelli corti

- Onii- chan... -
Marlene aveva chiesto a Robert se poteva utilizzare il suo computer in quanto le serviva utilizzare un programma che non aveva sul suo e per caso si era imbattuta in una cartella protetta da password.
Sulle prime aveva deciso di ignorarla. In fondo suo cugino aveva tutto il diritto di proteggere una o più cartelle del suo computer con una password. Poi si era detta, però, che era suo preciso dovere controllare cosa quella cartella contenesse. In fondo era sua cugina ed è dovere di tutte le cugine di questo mondo impicciarsi degli affari dei loro cugini. Se non si ricordava male era scritto anche nella costituzione, per cui si disse, aveva tutto il diritto di controllare cosa contenesse quella cartella.
Scoprire la password fu quasi un gioco da ragazzi per Marlene. Per evitare di dimenticarsi le password Robert aveva l'abitudine di scriverle in un file nascosto nel suo computer. Trovato il file non rimase altro da fare che copiare e incollare la passphrase e la cartella divenne immediatamente accessibile.

giovedì 16 ottobre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - costumi al gusto di fragola

- Onii-chan, andiamo a farci il bagno! -
Erano appena arrivati a Summer Side e Marlene aveva deciso che portare i bagagli a casa sarebbe stata una inutile perdita di tempo.
- Non credo che l'oceano scappi! - sorrise Robert vedendo sua cugina che con un abile colpo di piede lanciava via le ciabatte correndo, poi, via dal molo per raggiungere la spiaggia e iniziare a spogliarsi.
- Onii-chan, sbrigati o ti lascio indietro e mi butto io per prima! - lo chiamò fermandosi sulla spiaggia e voltandosi verso di lui mentre si sfilava la maglietta.
Aveva anche già slacciato la minigonna e Robert poté vedere che sotto aveva indossato uno dei nuovi costumi che aveva comprato. Un bikini con su stampate tante fragoline.
Credo di avervelo già detto, Marlene adorava le fragole, il suo bagno schiuma era alle fragoline di bosco, quando si erano persi quattro anni prima era perché aveva deciso di andare al campo di fragole nel bosco e, ovviamente, la sua torta preferita era la shortcake alla fragola.

giovedì 9 ottobre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - ricordi alterati di quattro anni prima

- Onii-chan... -
La voce di Marlene lo fece voltare verso di lei.
Erano appena scesi sul molo di Summer Side e la barca che li aveva portati li stava ripartendo. Un leggero vento le scompigliava i capelli e i vestiti mentre dietro di lei l'oceano sembrava quasi fondersi con il blu del cielo.
Lo scenario e, soprattutto, Marlene lasciarono Robert praticamente a bocca aperta e senza parole per alcuni secondi.
- Onii-chan, quando è stata l'ultima volta che siamo venuti qui? - gli chiese Marlene.
- Credo quattro anni fa! - le rispose rispolverando nella memoria quel ricordo.
- Ci portò il nonno - ricordò a sua volta Marlene - era inverno, come adesso, e tu ti mettesti a frignare che volevi andare al mare! Così il nonno decise di portarci qui -

- Non mi sembra di ricordare che le cose siano andate proprio così - sorrise Robert continuando a guardare Marlene - mi sembra di ricordare, anzi, che fosti tu ad insistere per venire qui! -

giovedì 2 ottobre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - fragoline di bosco

- Onii-chan!! -
Marlene lo chiamò da dentro il bagno che le loro due stanze avevano in comune. Come il fatto di farli vivere nella stessa villa anche questa era stata una scelta precisa del nonno. Avevano ognuno una stanza ma il bagno era in comune e vi si poteva accedere da una stanza o dall'altra.
- Onii-chan! - lo chiamò di nuovo  - Non far finta di non sentirmi! Lo so che ci sei! -
- Cosa c'è? - le chiese Robert entrando nel bagno fingendo una leggera irritazione.
A dir la verità si sentiva un po' in colpa per quello che era successo un paio d'ore prima quando, giocando a Twister*, aveva sfidato Marlene a rimanere nella stessa posizione per un'ora.
Alla fine lei era riuscita mantenere la posizione per tutto il tempo ma, scaduto il tempo, era letteralmente crollata a terra esausta.
Robert l'avrebbe voluta aiutare a rialzarsi ma lei aveva rifiutato il suo aiuto uscendo poi dalla stanza ricordandogli che il giorno dopo sarebbe dovuto andare a scuola vestito da ragazza.
Se lei aveva deciso di recitare il ruolo di tsundere lui aveva deciso di non dargliela sempre vinta. Un po' per uno, insomma, non fa male a nessuno.

giovedì 25 settembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - penitenze


- Onii-chan, sbrigati a girare la freccia! -
Marlene lo guardò quasi con lo sguardo supplicante mentre cercava di rimanere ferma nella posizione che aveva assunto. Mano e piede sinistro sul blu e mano e piede destro sul rosso.
- Il gioco prevede che si debba rimanere nella stessa posizione per almeno un minuto! - le ricordò Robert trovando leggermente divertente che una volta tanto non era lui a trovarsi in situazioni strane o particolari durante i giochi decisi da sua cugina.
Come quella volta in cui giocarono a shiritori e lo convinse che il perdente avrebbe dovuto fare una penitenza decisa dal vincitore.
Era abbastanza sicuro di riuscire a batterla. In fondo il suo vocabolario era molto ben fornito.
Non tenne conto però del fatto che Marlene già all'asilo era in grado di leggere, scrivere e compiere le quattro operazioni di base. Una davvero molto grave dimenticanza che gli costò una decina di sconfitte consecutive e relative penitenze.
Ma adesso aveva la possibilità di vendicarsi. E con un gioco deciso proprio da lei.
- Onii-chan, il minuto è passato? - gli chiese flebilmente.

giovedì 18 settembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - andiamo al mare


- Onii-chan -
Lo guardò stringendo forte a se uno dei due cuscini a cuoricini che si era fatto comprare il giorno prima da Robert. L'altro lo stava usando come sostegno standovi sdraiata sopra.
- Andiamo al mare, onii-chan? - gli chiese poi guardandolo con i suoi occhioni da richiesta. Quella cosa non era cambiata con il taglio dei capelli.
Ogni volta che voleva qualcosa da Robert le bastava guardarlo con quello sguardo e Robert capitolava. Anche quando si trattava di richieste assurde come quella.
- Siamo a dicembre! - le fece notare Robert indicandole il calendario appeso ad una parete.
- Umph... - sbuffò continuando a guardarlo - non è che il mare chiude in inverno! -
- E poi ho voglia di indossare i costumi nuovi che ho comprato! - aggiunse - E voglio vederti con quelli che ho comprato per te! -
- E farci ricoverare tutti e due per una polmonite bilaterale! - cercò di convincerla Robert.
Ragazzi, era dicembre, di fuori stava nevicando e le previsioni del tempo davano temperature in picchiata praticamente ovunque.

giovedì 11 settembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - Tsundere


- Onii-chan, ti va di giocare? -
Marlene era entrata come suo solito nella stanza di Robert senza bussare e si era messa a sedere sul tappeto guardando suo cugino che, seduto anche lui sul tappeto, stava tentando di sconfiggere un boss di fine livello di un qualche videogioco fantasy.
Probabilmente non gli stava andando proprio bene e la barra della salute del suo personaggio era pericolosamente vicina allo svuotarsi completamente.
Di solito sarebbe rimasta in silenzio ad osservarlo fin quanto non finiva la battaglia pronta a congratularsi con lui in caso di vittoria o a consolarlo se, come accadeva il più delle volte, veniva sconfitto. Ma da quando si era tagliata i capelli ed aveva iniziato a chiamarlo onii-chan le cose erano cambiate.
- Giochiamo, dai! - ripeté insistentemente incurante del fatto che Robert stesse dando tutto se stesso nel tentativo di sconfiggere quel boss gigantesco. Ovviamente a Marlene non venne minimamente in mente che quello poteva essere il boss finale, quello che una volta sconfitto avrebbe fatto partire i titoli di coda del gioco.

giovedì 4 settembre 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter - cambiamenti radicali



Buongiorno onii- chan... -
Robert aprì gli occhi lentamente sbattendoli un paio di volte per mettere a fuoco la figura che, in ginocchio sul suo letto, lo stava fissando sorridendo.
- Onii-chan, è ora di alzarsi! -
La voce era quella di sua cugina Marlene. Su questo non aveva dubbi.
La sentiva tutti i giorni sin da quando erano nati, non si sarebbe potuto sbagliare.
Ma Marlene non lo avrebbe mai chiamato onii-chan.
Soprattutto Marlene aveva i capelli lunghi mentre la ragazza che lo stava guardando stropicciandosi un occhio, comunque simile in tutto e per tutto a Marlene tranne che per i capelli, li aveva corti.
- Onii-chan? -
- Marlene? - le chiese titubante.
- Non mi riconosci più, onii-chan? - gli rispose sorridendo.

sabato 30 agosto 2014

Marlene Shorts - ragazzi, che fatica scrivere di Halloween, Natale e Capodanno ad agosto


Ho quasi un dejavu. Qualche anno fa mi venne chiesto di scrivere una storia natalizia.
Nulla di strano o particolare, una fanfiction natalizia per un sito di fanfiction. Conoscendo i miei tempi biblici, mi misi a lavorarci sopra con largo anticipo ritrovandomi ad agosto, uno degli agosto più caldi che ricordi, sotto l'ombrellone a canticchiare Jingle Bells mentre ascoltavo, con gli auricolari, canzoncine natalizie per cercare di entrare nel clima.
Questa volta non è uno degli agosto più caldi della storia, anzi, forse è uno dei meno caldi, ma la situazione non è cambiata. Sono di nuovo con gli auricolari ad ascoltare canzoni natalizie per cercare di scrivere una storia natalizia. E dalla pic che vedete qui sopra potrete capire di chi è la colpa quest'anno. Marlene e le sue Marlene Shorts.
Come la precedente edizione, anche quest'anno le Marlene Shorts avranno delle storie dedicate a particolari periodi dell'anno. Al momento sono tre quelle programmate, due che al momento di scrivere questo post sono già pronte ed una che al momento di pronto ha solo il disegno.
Le storie già pronte sono quelle che saranno dedicate al Natale e all'ultimo dell'anno. Scriverle, soprattuto quella dedicata all'ultimo dell'anno, è stato faticoso e divertente allo stesso tempo.
Faticoso perché il clima e l'ambientazione non aiutavano (per quella natalizia, devo ammetterlo, ho barato un po' e l'ho ambientata in... vedrete!), divertente perché a parte mettermi un paio di pantaloncini rossi ho passato un paio di giorni ad ascoltare Holy Night cantata da Taiga e Ami (Se non vi dice nulla il nome Toradora andate a nascondervi in una gabbia prima che vi scateni Taiga), mentre scrivevo, mentre passeggiavo sulla spiaggia, mentre ero sotto la doccia e prima di mettermi a dormire.
Cosa non farei per le mie adorate Marlene Shorts.
Manca ancora all'appello, invece, quella dedicata ad Halloween.
Il disegno è pronto (vi confesso che ho riciclato una vecchia immagine creata con 3D Cystom Girl) mentre la storia è ancora in alto mare (per rimanere in tema) ma qualche idea c'è già.
Riuscirò a realizzarla in tempo per il trentuno ottobre?
Non dovete fare altro che fare un salto da queste parti intorno alla mezzanotte del trentuno ottobre e refreshare di tanto in tanto la pagina dopo aver messo il vostro computer/tablet/smartphone/smart-tv dentro un pentacolo magico e aver recitato l'invocazione giusta ad Azmiotecul.


Hasta Luego

mercoledì 27 agosto 2014

Marlene Shorts - le immagini dietro le immagini

Come vi avrò ripetuto fino allo sfinimento, io non sono assolutamente capace a disegnare, ma sono bravo nello sfruttare ciò che la tecnologia ci mette a disposizione e a ricalcare. Ed è che così che nascono le immagini che accompagnano le Marlene Shorts.
Come ho spiegato nella prima raccolta non sempre le storie nascono per prime, qualche volta è stata l'immagine la prima a nascere con la storia che, poi, le è stata cucita addosso come un vestito.
Per le Marlene Shorts - onii-chan chapters - mi servivano dei disegni di una Marlene diversa dal solito.
Come avrete visto dai disegni che ho pubblicato nei post precedenti Marlene non ha i capelli lunghi e questo mi ha costretto a cercare nuove fonti per i miei disegni.
La scelta è caduta su due personaggi estremamente diversi ma che, mi potevano fornire abbondante materiale.
La prima è stata Tsutsukakushi Tsukiko, la protagonista principale di Hentai ōji to warawanai neko, un anime del 2013 mentre la seconda è stata Haruna dall'anime Kore wa Zombie Desu ka?.
Si tratta di due personaggi molto diversi tra loro.
Tsukiko è una ragazza normale che un giorno decide di chiedere ad un gatto di pietra che si porti via la sua tendenza a mostrare eccessivamente le proprie emozioni. Come risultato si ritroverà del tutto impossibilitata a mostrare le proprie emozioni.
Haruna è invece una Masō-Shōjo (una ragazza dall'abbigliamento magico) che per svariati motivi si ritroverà priva dei suoi poteri e si trasferirà, per questo, a vivere a casa del ragazzo che ha assorbito i suoi poteri.
Due personaggi, quindi, molto diversi anche se con alcuni punti in comune. Intanto l'altezza e la corporatura. Dovendoli utilizzare come basi per Marlene (per di più in una serie di storie ambientate in un lasso di tempo abbastanza ristretto) non dovevano discostarsi molto l'uno dall'altro. I capelli corti, erano poi una condicio sine qua non. Per ultimo, infine, il carattere.
Cioè, non che questo influisse sul disegno ma alla fine ambedue i personaggi hanno un loro lato tsundere proprio come Marlene.
In un paio di casi, poi, sono dovuto ricorrere ad altre basi dato che avevo in mente la storia ma non avevo nessuna immagine che vi si adeguasse. In un caso si è trattato di una immagine presa dalla visual novel Da Capo mentre nell'altro ho preso una immagine di Erio (Denpa onna to seishun otoko). In quest'ultimo caso ho dovuto lavorare un po' di più sull'immagine dato che Erio ha i capelli molto lunghi mentre la Marlene di questa raccolta li ha corti.
La maggior parte dei disegni li ho fatti con Procreate per IPad e li ho ripassati con un programma di grafica vettoriale mentre le immagini che accompagnano i post sul blog sono state realizzate con varie app, sempre sull'IPad, tra cui Picsarts, Phoster e Path On per le scritte.

Hasta Luego

lunedì 25 agosto 2014

Marlene Shorts - una nuova immagine

Una nuova immagine dedicata a Marlene e realizzata per la serie Marlene Shorts - onii-chan chapters.
Il lobo destro, quello del pubblicitario e dell'editore, ne pubblicherebbe una al giorno - praticamente la frequenza con cui sforna nuove immagini - ma fortunatamente il lobo sinistro, quello dell'autore, riesce a tenerlo a bada anche se non sa ancora per quanto riuscirà a farlo.
Per questa immagine, infatti, ha dovuto penare molto. Il lobo destro voleva infatti accompagnarla con una storiella extra - che non sarebbe stata inserita nella raccolta - realizzata come divertissment dal lobo sinistro e assolutamente non destinata alla pubblicazione.
La lotta è stata dura, grandi mal di testa ed un lavorio di diplomazia non indifferente, ma alla fine il lobo sinistro è riuscito a spuntarla promettendo al lobo destro che vedrà se potrà rendere pubblicabile la storiella extra ed inserirla, quindi, nella raccolta ufficiale.
Per il momento, però, potrete godervi questa immagine. Nel caso la storiella extra vedrà la luce sarà proprio questa l'immagine che l'accompagnerà.

Hasta Luego 

mercoledì 20 agosto 2014

Marlene Shorts - onii-chan Chapters - il pubblicitario colpisceancora...

Lo so, lo so, voi state aspettando le storie e non questi annunci. Ma tra il lusco e il lambrusco, qualche Moretti ed un Jack, il lobo destro, quello dell'editore e del pubblicitario, è riuscito a prendere il sopravvento e dopo aver realizzato una nuova immagine dedicata ai nuovi racconti su Marlene, non è riuscito ad attendere e ha deciso di pubblicarla. E come per l'altra volta, il lobo sinistro è dovuto correre ai ripari per tamponare la situazione ed evitare che venisse postata solo l'immagine con l'accompagnamento farneticante e alcolicamente delirante che aveva scritto il lobo destro.
Devo dire, comunque, che per quanto riguarda le immagini, quando il lobo destro galleggia in un misto grasso-alcool riesce a dare il suo meglio. Dovete vedere le immagini che ha preparato per le storie. C'è n'è soprattutto una che, a mio avviso, è davvero superlativa.
Il problema sorge quando prova a scrivere qualche riga di accompamento. Ragazzi, il lobo destro saprà anche disegnare ma quando si tratta di scrivere non riesce neanche a metter insieme il suo nome.
Sarà per questo che ci hanno messo due lobi?
Comunque sia, prossimamente, Marlene Shorts - onii-chan chapters -, sempre su Padre Giinness Voices.

Hasta Luego

sabato 16 agosto 2014

Marlene Shorts - onii-chan chapter -

Estate. Caldo e zanzare. Questo per me è l'estate. Un misto di caldo afoso che ti stronca e di zanzare che la notte ti ronzano vicino alle orecchie ricordandoti che per loro sei solo una sacca extra large di sangue. Ma questa estate non è solo questo. È anche l'occasione per presentare una nuova serie di racconti dedicati a Marlene. I Marlene Shorts. Peccato che alla fine vedranno la luce in autunno, massimo per la fine dell'estate.
La verità è che più della metà dei racconti sono pronti e per l'altra metà la metà delle immagini sono già state realizzate per cui potrei anche iniziare la pubblicazione domani stesso ma poi, correrei il rischio di doverla interrompere nel caso le storie che ancora mancano all'appello risultassero ancora latitanti.
Per questo preferisco aspettare.
Ma non riuscivo a stare con le mani in mano.
Se da un lato c'è l'anima dello scrittore, dall'altra c'è quella dell'editore e del pubblicitario.
Da un lato, il lobo sinistro probabilmente, mi dice di aspettare, di essere sicuro che tutto sia a posto prima di dare l'annuncio, dall'altro, il lobo destro, ha già preparato l'annuncio e non vede l'ora di annunciare a tutti che stanno per uscire delle nuove storie dedicate a Marlene.
Una dura battaglia devo dire. Se poi è combattuta  con un tasso alcolemico da ritiro della patente è ancora più dura.
Comunque, questa nuova raccolta vedrà una Marlene leggermente diversa - se guardate l'immagine di questo post capirete - e ci farà scoprire qualche lato ancora nascosto della nostra cugina preferita.  Come al solito l'interpretazione grafica sarà mia e, tranne in un paio di casi, ogni storia presenterà una  immagine inedita.
Non mi rimane, quindi, che darvi appuntamento, a nome del lobo destro, a prossimamente per la prima storia delle nuove Marlene Shorts, gli onii-chan chapter.

Hasta Luego 

giovedì 19 giugno 2014

Kaze tachinu (Si alza il vento)

Devo dire che difficilmente mi sono trovato in imbarazzo nel recensire qualcosa, con Kaze tachinu (da noi Si alza il vento) ultimo film del maestro Miyazaki invece, per un motivo o per un altro trovo molta difficoltà nel parlarvene.
E non perché sia brutto, anzi, è decisamente il contrario. Ed è proprio per questo che mi trovo in imbarazzo. Kaze tachinu non è un film perfetto, alcune scelte possono essere discutibili e se viste a se stanti possono minare una valutazione ma per me è un film da invasione biblica di porcelli tabagisti.
Sono un grande fan di Miyazaki e trovo che la sua intera produzione, da Nausicaa a Laputa, passando per Porco Rosso e il Castello errante di Howl sia magnifica, ma quando c'è stato da criticare non mi sono mai tirato indietro. Non faccio mistero, infatti, che Ponyo sulla scogliera non mi è piaciuto allo stesso livello degli altri.
Con questo film, invece, pur essendoci delle cose da criticare, tra cui la scelta della voce del protagonista, non ci riesco. E questo mi imbarazza.

giovedì 29 maggio 2014

Marlene Shorts - The Book -

Come ogni pubblicazione a fascicoli che si rispetti anche Marlene Shorts, dopo l'uscita dell'ultima storia, viene pubblicato per intero, in un unico volume.
Devo dire che è stato quasi più difficile riunire tutte e venti le storie in un unico file che scriverle ma, trattandosi di Marlene, l'ho fatto con vero piacere.
Potete scaricare il libro in formato PDF cliccando qui.
Vi avviso che il file è piuttosto pesante (sono circa 25MB) e quindi potrebbe volerci qualche minuto - a seconda della velocità della vostra connessione - per scaricarlo.

martedì 27 maggio 2014

Marlene Shorts - foto ricordo

Marlene Shorts
foto ricordo

La prima cosa che Marlene vide nella sua vita fu il faccione roseo di Robert.
Di solito si vede il volto del ginecologo o dell'ostetrica che, sadicamente, si divertono a infilarti cose strane dentro il naso e la bocca mentre, dopo essere stati sfrattati da quel posticino caldo e tranquillo, si cerca di respirare e di capire cosa diavolo sia successo. Il volto della madre, stravolto e sudato nel caso di un parto naturale o tranquillo e rilassato nel caso di un cesareo, di solito, invece, è la seconda cosa che si vede. Nel suo caso, invece, sembrava avesse deciso che appena nata non le importasse nulla del mondo intorno e, stoicamente, tenne gli occhi chiusi fino a che l'infermiera della nursery non la mise nella culla. Fu allora che li aprì e vide il volto di suo cugino, nato due minuti prima, e istintivamente lo abbracciò. Goffamente, come un neonato può fare, ma protese le braccia paffutelle e gliele mise intorno al collo avvicinando poi il volto a quello del cugino quasi a volerlo baciare. Quella fu anche la loro prima foto insieme.
- La scattò il nonno, ricordi? - gli domandò Marlene mentre stavano guardando le loro vecchie foto insieme.
- Ero appena nato e probabilmente stavo dormendo! - le rispose Robert - Non dirmi che tu ricordi tutto? -
- Certo! - sorrise - Io non stavo dormendo! - poi voltò pagina e gli mostrò la foto di loro due insieme, nel passeggino, mentre la tata li portava nella villa sulla scogliera che il nonno aveva fatto costruire per loro - Qui è quando ci siamo trasferiti nella villa! -
- Non capisco perché anche nel passeggino dovevamo stare insieme! E non solo, ci facevano stare insieme praticamente sempre. Anche nel lettino! - bofonchiò Robert - Tu hai sempre avuto la cattiva abitudine di tirare calci mentre dormi! Ed io sono sempre stato il tuo bersaglio preferito! -
Avevano smesso di dormire nello stesso letto tutte le notti compiuti i dieci anni quando finalmente la tata decise che erano abbastanza grandi per avere le loro stanze personali.
Già, la tata. Un donnone di oltre centocinquanta chili che li aveva accuditi praticamente da sempre dato che i loro genitori per seguire gli affari di famiglia erano sempre in giro per il mondo. Avevano trovato dei vecchi dagherrotipi in cui c'era già anche lei, sempre uguale, stesso peso e stessa età indefinita. Il sospetto che fosse una Antica a cui la famiglia da sempre affidava la cura dei propri piccoli non era poi così tanto campato in aria. Soprattutto vedendo l'agilità con cui riusciva a muovere il suo corpo pachidermico e l'estrema cura che metteva nel seguirli e proteggerli. Non solo, infatti, era la loro tata ma se serviva diventava anche la loro bodyguard.
- Questa te la ricordi? - gli chiese girando di nuovo la pagina del poderoso album e mostrandogli una foto di loro due con la divisa della scuola elementare che si tenevano per mano.
- Primo giorno di scuola! - sorrise - Hai sorpreso tutti quando hai mostrato che non solo sapevi già leggere e scrivere ma che eri anche capace di fare le quattro operazioni matematiche di base! -
- Eri capace anche tu! - gli ricordò - Ma chi lo sa perché si stupirono solo di me! -
- Forse perché io ho evitato di farlo sapere a tutti correggendo la maestra! - sorrise di nuovo.
Continuarono per alcune ore soffermandosi a volte di più su qualche foto e saltandone altre, poi si fermarono a guardare una foto che era stata scattata quando avevano compiuto sedici anni e, come da tradizione, gli erano stati svelati alcuni segreti della loro famiglia e, soprattutto, erano stati fatti entrare nella Zona Interdetta.
Erano ritratti di fronte all'unico accesso della Zona, una grotta presidiata notte e giorno da membri scelti della Pattuglia e il cui accesso era permesso solo ai membri della loro famiglia. Avevano i volti tesi ed anche un po' preoccupati dato che da tradizione non gli era stato detto nulla su cosa avrebbero visto o incontrato. E come in quasi tutte le loro foto insieme si tenevano per mano. Marlene indossava un cappello e dei pantaloni mimetici e da li a poco si sarebbe legata i capelli dietro la testa per evitare di rimanere impigliata da qualche parte ma, per la foto aveva deciso di lasciarli come era abituata ad averli.
In quell'occasione avevano scoperto molte cose sul passato della loro famiglia e sul loro futuro e, in una seconda foto, scattata all'uscita si tenevano ancora per mano ma i loro volti erano decisamente meno tesi e preoccupati... 

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© 2014 suinogiallo

venerdì 23 maggio 2014

Chuunibyou demo Koi ga Shitai! Ren

La seconda stagione di Chuunibyou demo Koi ga Shitai! prende il via li dove l'avevamo lasciata con la fine del film (vai qui per leggere la recensione del film).
Il nonno di Rikka ha annullato il contratto d'affitto per l'appartamento sopra quello di Yuuta e la ragazza si è trovata improvvisamente senza un posto dove vivere.
Una soluzione valida, però, sarebbe quella di trasferirsi a vivere a casa di Yuuta. L'unico problema è che la madre e le sorelle del ragazzo sono partite per raggiungere il padre a Jackarta lasciando, quindi, Yuuta da solo.
Due adolescenti da soli in casa? Per di più fidanzati?
Ragazzi, non è la soluzione giusta, ma d'altro canto è anche l'unica soluzione percorribile.
A meno che non si voglia far tornare Rikka a casa dei nonni.
E poi, diciamocela tutta, imbranati e timidi come sono quei due (stanno insieme, si amano, ma al massimo si tengono per il mignolo!) cosa volete che succeda?
L'importante è non farlo sapere a nessuno, ed in special modo alla sacerdotessa... pardon, alla sorella di Rikka, Touka.

martedì 20 maggio 2014

Marlene Shorts - supporto

Marlene Shorts
supporto

Il cellulare di Marlene iniziò a vibrare e dopo pochi attimi partì anche la suoneria che avvisava che c'era una nuova mail da leggere.
In quei giorni Marlene era da sola nella grande villa sulla scogliera dato che Robert era a Groove, una piccola cittadina costiera vicina alla Zona Interdetta, per consegnare un pacco per conto del nonno.
In realtà il pacco da consegnare era una scusa che lei ed il nonno avevano utilizzato per farlo andare via da casa per qualche giorno e farlo riposare.
Aveva da poco iniziato a pubblicare con lo pseudonimo di suinogiallo e, complice anche il successo che i suoi due primi libri avevano avuto, si era gettato anima e corpo in quella cosa stando anche dieci ore filate a scrivere, cosa che, secondo Marlene, non era salutare per il suo fisico che tendeva facilmente ad allargarsi a causa della sedentarietà.
Per questo, approfittando del fatto che in quei giorni una vecchia amica del nonno compiva gli anni e che era una sua abitudine portarle un regalo, decisero che qualche giorno di svago non potesse fargli altro che bene. Quindi, dopo aver preso accordi con la vecchia Ma' Lasagna il nonno mise nelle mani di Robert il pacchetto dicendogli di consegnarlo personalmente personalmente alla sua vecchia amica.
Marlene mise un segnalibro tra le pagine del manoscritto che stava leggendo, il terzo libro di Robert ancora in versione bozza, si stiracchiò per qualche secondo e poi prese il cellulare leggendo rapidamente la mail che Robert le aveva inviato. Un ghigno di disapprovazione si formò per qualche secondo sul suo volto.
Lo avevano spedito in quel posto per farlo riposare e lui cosa stava facendo? Aveva trovato materiale per un nuovo libro e le chiedeva se poteva trovargli delle antiche leggende su mostri marini e ragazze che li combattevano con una antica lancia.
Il fatto che non si stesse riposando la stava irritando ma quello che, però, la preoccupava di più era la sua capacità di mettersi in mezzo ai guai.
Ridendo Robert un giorno l'aveva definita sindrome di Dirk Pitt, l'eroe dei libri di Clive Cussler, ma Marlene non ci trovava, invece, nulla da ridere. Sembrava che fosse una specie di calamita per le situazioni più strane e pericolose e se, fino ad allora, era sempre riuscito ad uscirne tutto intero era sempre stato per una dose molto abbondante di fortuna.
Qualche volta, ad essere sinceri, era stata anche colpa sua. Come quella volta che gli aveva chiesto di andare a trovare una sua amica a Salem. Si era ritrovato nel bel mezzo di una rivolta di vampiri e, quella volta, si era salvato solo grazie alla sua amica, Lamia.
A pensarci bene, si disse poi Marlene, ogni volta c'era anche stata di mezzo una ragazza e, ricordandosi di quello che gli aveva detto per telefono il giorno prima Robert anche li ce ne era una, la nipote di Ma' Lasagna.
Però, ci pensò su un attimo, se il nonno aveva scelto quel posto era perché era sicuro che non ci fossero pericoli. Dopo di lei e la tata, il nonno era la persona più iperprotettiva nei loro confronti che conoscesse e questo la tranquillizzava.
Nonostante tutto, però, l'idea di mollare tutto e partire per raggiungerlo non la abbandonò che alcune ore dopo. Un po' per essere certa che non si ficcasse in qualche pericolo e un po', anche se lo ammise solo verso la fine, perché tutto sommato era gelosa.
Alla fine, comunque, decise che sarebbe rimasta a casa ma che non lo avrebbe assecondato con quella sua idea.
Se voleva quel materiale se lo sarebbe dovuto venire a cercare da solo.
Questo lo pensò, però, mentre scendeva le scale che portavano all'enorme, sterminata, biblioteca che sorgeva sotto la villa.
Ma una cosa era certa, se solo avesse provato a non tornare non gliela avrebbe perdonata...

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© 2014 suinogiallo

sabato 17 maggio 2014

Genesis climber Mospeada

Probabilmente il titolo di questo anime vi dirà poco o niente e al massimo la locandina qui accanto vi farà tornare in mente un anime uscito sempre negli anni ottanta che si chiamava Robotech. Se è così non vi state sbagliando.
Genesis climber Mospeada infatti fu usato dalla Harmony Gold come materiale per la terza stagione di Robotech - una accozzaglia, devo dire anche gradevole, di tre serie diverse adattate e riunite per formare l'universo di Robotech - ed è per questo che anche qui in Italia possiamo conoscere, anche se adattata pesantemente - questa serie.
La serie consta di 25 episodi andati in onda in Giappone dall'Ottobre 1983 al Marzo 1984 diretti da Katsuhisa Yamada - lo stesso di Devil Hunter Yohko e Record of Lodoss War -.
La storia è ambientata in un futuro alquanto prossimo, il ventunesimo secolo, e parte dall'invenzione - spinta dalla necessità di risolvere il problema dell'inquinamento del nostro pianeta - di un nuovo tipo di fonte di energia chiamata HBT che prende il posto di tutte le fonti di energia esistenti fino a quel momento.

venerdì 16 maggio 2014

D-Frag

Gag, humor, nonsense, follia, situazioni oltre il limite del credibile, insano e con un pizzico di romanticismo che condisce il tutto, questo è D-Frag, un anime andato in onda da Gennaio a Marzo 2014 per un totale di 12 episodi, adattamento del manga omonimo di Tomoya Haruno serializzato su Monthly Comic Alive da settembre 2008 e tutt'ora in corso.
La storia ruota intorno al personaggio maschile principale, Kenji Kazama, capo di una banda di supposti delinquenti (decisamente molto sui generi) chiamata Kazama Party di cui fanno parte, oltre a Kenji altri tre ragazzi, amici di infanzia del protagonista, Yokoshima , un ragazzo basso e tarchiato, Hiroshi Nagayama, un ragazzo alto e atletico e il masochista Ataru Kawahara, il vice presidente del consiglio studentesco.
Nonostante tutti i loro buoni propositi, comunque, questo quartetto di delinquenti non riesce a fare proprio bene il proprio "mestiere" tant'è che proprio all'inizio del primo episodio li vediamo accorrere per spegnere un incendio sviluppatosi nel club Game Creation...

martedì 13 maggio 2014

Marlene Shorts - Vacanze Romane

Marlene Shorts
vacanze romane

- Vorrei andare in vespa - disse improvvisamente Marlene mentre scendevano la scalinata di Trinità dei Monti. Erano stati al cinema e si erano fermati in una gelateria per prendere un gelato e stavano dirigendosi verso Piazza di Spagna.
- Cosa? - le chiese Robert. Mentre Marlene aveva preso un classico cono gelato, che aveva ancora in mano, lui invece aveva scelto una coppetta che aveva finito molto prima. Sin da piccolo aveva avuto una specie di odio amore verso i coni gelato. Gli piacevano, li adorava, ma riusciva a sbrodolarsi come pochi e, quindi, a malincuore evitava sempre di prenderli optando per le più comode coppette.
- Vorrei andare in vespa!  - gli ripeté Marlene - Hai presente? Quella specie di motociclo strano che abbiamo visto prima! Quello del film Vacanze Romane! -
- Possiamo vedere se le affittano da qualche parte! - le suggerì Robert.
Quando avevano deciso di passare qualche giorno a Roma Marlene si era dedicata a guardare dei film con la città eterna come sfondo e tra questi non era potuto mancare Vacanze Romane. L'idea della vespa probabilmente era venuta da li.
- E dici che ne hanno una del 1951? - gli chiese speranzosa.
- Dubito! - mormorò lui muovendosi a disagio tra la calca della gente che affollava la scalinata.
C'era di tutto, turisti che scattavano foto, gente che bivaccava sui gradini, artisti di strada, romani che cercavano di allontanarsi il più in fretta possibile, un tizio mascherato da suino che se ne stava seduto da una parte intento a scrivere qualcosa su di un block notes, un paio di carabinieri che osservavano la folla indecisi se arrestare il tizio mascherato da suino o chiamare la neuro.
- Lo sai che a volte sei peggio di me! - le disse poi scherzosamente - Perché proprio una vespa del 1951? Non va bene una moderna? -
- Non sarebbe la stessa del film! - sorrise continuando a scendere i centotrentacinque scalini della celebre scalinata dirigendosi verso la fontana della Barcaccia.
- Credo dovrai accontentarti! - le sorrise Robert - e, comunque, dovrai metterti il casco! - poi, vedendo la cugina che iniziava a fare il faccino imbronciato - Lo so che la Hepburn nel film non lo indossava ma, probabilmente, non aveva me come cugino! -
- D'accordo! - sorrise poi Marlene mettendoglisi improvvisamente sottobraccio - Ci metteremo il casco! Ma tu dovrai portarmi in giro per Roma e farmi da cicerone! -
Anche quando la vittoria sembrava dover essere di Robert, Marlene riusciva sempre a ribaltarla e ad averla vinta lei.
- Va bene! - sorrise infine Robert - Domani cercherò una vespa e poi ce ne andremo per Roma facendo finta di essere Gregory Peck e Audrey Hepburn! Con il casco, però! -
- Andremo anche alla bocca della verità? - gli domandò.
- Bocca della verità, fontana di Trevi, piazza Venezia e al Colosseo! - le confermò indicandole tutte le tappe del film - e dovunque vorrai andare! -
- Che ne dici, mi merito una leccatina al tuo gelato? - le disse poi.
- Solo dal lato dove lo ho già leccato io! - sorrise Marlene porgendoglielo. Una risata trattenuta li fece voltare un secondo.
Ai piedi della scalinata una ragazzina insieme ad un uomo che poteva essere il fratello li stava guardando sorridendo.
Robert ricambiò il sorriso mentre Marlene le fece ciao con la mano prima di perdersi di vista nella folla che affollava Piazza di Spagna.
Non vedo l'ora che arrivi domani! - disse poi Marlene sorridendo...

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© 2014 suinogiallo

Note
Il titolo è chiaramente ripreso dal film Vacanze Romane
L'immagine è tratta dall'episodio 6 "Gelato" della prima stagione di Gunslinger Girl e ritrae Henrietta.

venerdì 9 maggio 2014

Mikakunin de Shinkoukei

La storia di questo anime inizia al compimento del sedicesimo anno della protagonista di questo anime, Kobeni Yonomori. Nello stesso giorno, infatti, viene messa a conoscenza dalla madre che il suo defunto nonno anni prima aveva deciso il suo fidanzamento con un ragazzo della sua stessa età, Hakuya Mitsumine.
E sempre nello stesso giorno questo ragazzo, insieme a sua sorella di nove anni, Mashiro, si trasferisce a vivere nella casa di Kobeni. Una situazione potenzialmente molto pericolosa dato che nella casa oltre a Kobeni e sua madre vive anche la sorella maggiore di Kobeni, Benio, che non solo è una siscon estremamente possessiva e protettiva nei confronti della sorella più piccola, ma è anche una lolicon all'ennesima potenza, cosa che causerà non pochi problemi alla piccola Mashiro che diverrà subito il centro delle attenzioni di Benio.

giovedì 8 maggio 2014

Crusher Joe

I Crusher sono degli avventurieri spaziali che sono disposti a portare a termine qualsiasi incarico a patto che la ricompensa sia adeguata e che non si tratti di nulla di illegale o di immorale. Dei mercenari con un codice d'onore che li impegna, inoltre, a portare a termine qualsiasi incarico che accettano.
Anche per questo da quando si occupavano solo di distruggere asteroidi - da cui il loro nome - hanno fatto molta strada arrivando ad avere come base un intero pianeta.
Le loro avventure nascono nel 1979 quando Haruka Takachiho, confondatore e designer dello Studio Nue, decide di provare a scrivere delle storie che potevano essere facilmente trasposte in animazione. E la cosa gli piacque tanto che arrivò a scrivere ben dieci light novel dedicate a questo gruppo di eroi decisamente - per l'epoca - fuori dagli schemi.
Nel 1983 fu, poi, la volta del primo film animato ricavato dalle sue Light Novel, Crusher Joe the movie. Da noi è uscito solo in vhs nel 1994 ad opera della Granata Press.
Successivamente, nel 1989 uscirono due OAV dedicati a questi personaggi, Crusher Joe: The ice prison e Crusher Joe: The ultimate weapon:Ash.

martedì 6 maggio 2014

Marlene Shorts - quella magnifica estate - sei sempre il mio tesoruccio

Marlene Shorts
quella magnifica estate - sei sempre il mio tesoruccio*

La temperatura era gradevole ma Marlene decise ugualmente di indossare un maglioncino di cotone dal collo svasato invece che la magliettina leggera che aveva tirato fuori dal comò. Riusciva a sopportare il caldo molto meglio di quanto sopportasse il freddo e, nonostante quell'estate a Roma facesse davvero molto caldo, preferì coprirsi un po' di più.
Il condizionatore della casa che il nonno aveva comprato per loro a Roma per fargli passare quella breve vacanza nella città eterna si era rotto la sera prima, di venerdì, e Robert quella mattina stava cercando di contattare un tecnico per farlo riparare. Al contrario di lei non sopportava il caldo e lo vedeva aggirarsi, sudato, per tutta la casa alla ricerca di un posticino più fresco dove sistemarsi. Sembrava quasi un ghiacciolo in procinto di sciogliersi e ovunque andasse si portava dietro un ventilatore, unica fonte di fresco in tutta casa. Se si voleva escludere il frigorifero naturalmente.
In televisione, su di una rete privata locale, avevano appena finito di trasmettere un episodio di un cartone animato che ambedue guardavano e a Marlene era balenata in testa una idea  che sulle prime l'aveva fatta sorridere ma che poi, a ben pensarci, non le era dispiaciuta.
Lei e Robert si conoscevano praticamente da sempre. Erano nati a distanza di pochi minuti l'uno dall'altra e nella nursery della clinica dove erano nati li avevano persino messi insieme nella culla.
Da allora non si erano separati, se non per pochi giorni, mai. Il nonno, infatti, aveva fatto costruire per loro una villa sulla scogliera di Autore e sin da piccoli avevano abitato li insieme alla tata che, per quanto potesse sembrare strano, aveva accudito tutti i membri della famiglia.
Trascorrevano, quindi, tutto il tempo insieme e anche quando uscivano non si separavano mai. Due fratelli siamesi sarebbero stati meno uniti.
E questo a lei non dispiaceva affatto e, per quanto ne potesse sapere, non dispiaceva neanche a lui.
Tuttavia, quell'episodio di quel cartone animato le aveva fatto notare una cosa che, fino ad allora, non aveva mai notato.
Erano usciti insieme una infinità di volte ma non si era mai trattato di un appuntamento. In effetti, si disse, non avevano mai avuto quello che la gente normale definisce il primo appuntamento.
Ora, non è che la cosa fosse così importante.
Erano cugini non fidanzati e tra cugini di solito non ci sono primi appuntamenti. Si esce insieme e basta. Se poi si vive anche insieme la cosa è ancora più semplice. Ci si incontra da qualche parte in casa, o la sera prima di addormentarsi, e ci si domanda se il giorno dopo si vuole andare al cinema o a teatro o a campeggiare da qualche parte. Nulla di paragonabile a quello che è un primo appuntamento, quando il ragazzo telefona alla ragazza chiedendole, con malcelato disinteresse, se per caso fosse libera quel pomeriggio perché, nel caso, lui avrebbe un paio di biglietti per il cinema e, sempre per caso, se lei avesse voglia di andare con lui a vedere il film.
Tutto questo per loro non c'era stato e, anche se non fosse poi una cosa così tanto importante, Marlene si ritrovò a pensare che, però, non sarebbe stato brutto se una volta tanto si fossero comportati come una coppia di innamorati normali.
Già, sorrise Marlene a quella frase, innamorati normali.
Loro due erano innamorati?
Lei di sicuro si.
Marlene si diede rapidamente la risposta. Lei sicuramente era innamorata di Robert.
Lui, invece, beh, Marlene supponeva di si ma mentre lei di tanto in tanto se ne usciva con frasi del tipo, lo sai che ti amo, o, ti amerei lo stesso, lui glissava quasi sempre su quel punto. Le poche volte che glielo aveva detto o a lei era sembrato che glielo dicesse per gioco o si trattava di momento particolari.
- Ma basta pensare a queste cose! - si disse improvvisamente arrossendo leggermente - Il primo appuntamento! Pensiamo a questo! - e senza frapporre altro tempo in mezzo si diresse nel saloncino per informare Robert che aveva deciso che lui doveva chiederle di uscire!
- Il tecnico dice che prima di lunedì non potrà venire! - la informò vedendola entrare nella stanza - Vuoi qualcosa di fresco da bere? - le domandò poi alzandosi per andare in cucina a prendersi una bevanda fredda.
- Da quanto tempo ci conosciamo? - gli domandò, invece, lei sedendosi sul divanetto sorridendo quando vide Robert avvicinarglisi rapidamente con il volto preoccupato.
- Stai bene? - le chiese avvicinandosi alla cugina - Hai preso un colpo di calore? Ti ricordi chi sono, dove siamo e che giorno è oggi? -
- Certo che mi ricordo chi sei! Sei mio cugino, siamo a Roma ed oggi è sabato! - poi, guardandolo - Da quanto tempo ci conosciamo? -
- Quattordici anni e otto mesi - le rispose Robert - siamo nati a distanza di un paio di minuti l'uno dall'altra, in due sale parte attigue, e da allora siamo sempre stati insieme! Persino nella nursery ci hanno messo nello stesso lettino! -
- E non siamo mai usciti insieme! - decise di dirgli continuando a guardarlo.
- Sei sicura di star bene? - le domandò, preoccupato, Robert - Siamo usciti insieme una infinità di volte! -
- Siamo usciti insieme, si, ma non è questo quello che intendo io! - ribatté cercando di farsi capire - Non mi hai mai invitata ad uscire telefonandomi per chiedermi un appuntamento, non ci siamo mai incontrati, che ne so, alla fontana del parco o sotto l'orologio del campanile o fuori dalla stazione! Siamo sempre e solo usciti insieme da casa! -
- E questo non vale come uscire insieme? - le domandò Robert . Qualcosa nel suo volto fece comprendere a Marlene che forse aveva capito cosa intendeva.
- No! - rispose prontamente lei.
- E quindi? - le chiese a quel punto con un sospiro di sollievo.
- Vorrei che una volta tanto uscissimo insieme in maniera diversa! - gli disse infine.
- Quindi dovrei telefonarti per chiederti un'appuntamento - iniziò a dirle Robert - chiedendoti di incontrarci da qualche parte per andare a vedere un film e poi per prenderci un gelato? -
- Preferirei di più andare in piscina e poi, magari, a pattinare - sorrise - ma so che per te sarebbe troppo. Non sai nuotare e non sai pattinare e, quindi, penso che cinema e gelato vadano bene lo stesso! - in fondo era lei che voleva quel primo appuntamento, decidere anche dove andare sarebbe stato eccessivo.
Vide Robert rimanere pensieroso qualche secondo poi, sorridendo, l'informò che stava uscendo e che sarebbe rientrato presto.
Di sicuro, sorrise Marlene sistemandosi accanto al telefono, Robert raramente le aveva detto che l'amava utilizzando le parole, ma a gesti glielo diceva praticamente sempre...

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Nota dell'Autore:
Questa storia e la precedente, quella magnifica estate, come avrete notato hanno lo stesso comune denomitatore, l'episodio 39** di Urusei Yatsura (da noi Lamù, la ragazza dello spazio) da cui non prendono soltanto il titolo (quella magnifica estate) ma anche l'idea di base. Se la prima storia era dal punto di vista di Robert, questa è dal punto di vista di Marlene.

* Sei sempre il mio tesoruccio è il titolo del sesto ed ultimo film dedicato a Lamù.
** Corrisponde all'episodio 62 in Italia

© 2014 suinogiallo

lunedì 5 maggio 2014

Capitan Harlock (2013)

Un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel, ha cambiato in astronave il suo velier, il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà,  vola all'arrembaggio però un cuore grande ha...
Questa era la sigla, storica, italiana di Capitan Harlock.
E con questa in mente mi sono accinto a guardare il film del 2013 dedicato al nostro pirata tutto nero - evitando accuratamente cinema e adattamenti italiani -.
Meglio che ve lo dica sin da subito, questo capitan Harlock non è il capitano tutto nero.
E non perché non sia tutto nero, ma perché, se possibile, lo è ancora di più!
Si tratta, in effetti, di un reboot, ovvero di una ripartenza della storia originale e quindi, anche se troveremo alcuni dei personaggi che abbiamo conosciuto nell'anime originale, questi non saranno proprio identici, così come anche l'ambientazione sarà decisamente diversa.
E soprattutto, non ci saranno le Mazoniane, le arcinemiche di Harlock nella serie originale e, a mio parere, tra le cattive più affascinanti dell'animazione nipponica.

sabato 3 maggio 2014

Da Capo

Tutto ebbe inizio nel 2002 con una visual novel per adulti pubblicata dallo studio Circus, trasposta in anime nel 2003, e giunta alla terza stagione nel 2013 con Da Capo III, trasposizione dell'omonima visual novel uscita nel 2012.
Prima di proseguire, però, credo sia d'uopo spiegare cos'è una visual novel e, soprattutto, che la versione animata di Da Capo, pur essendo la trasposizione di una visual novel per adulti non è un prodotto destinato solo ai maggiorenni.
Le visual novel sono "un videogioco con un'avventura interattiva, spesso con della grafica statica dallo stile anime. Come suggerisce il nome (in inglese letteralmente "romanzo visivo") racchiude le caratteristiche di un romanzo mischiate con quelle di un videogioco d'avventura. (cit. Wiki)". Il giocatore non deve far altro che leggere il testo, guardare le immagini, cliccare quando gli viene chiesto di cliccare e fare di tanto in tanto delle scelte che influiranno sull'andamento del gioco portando il giocatore ad un happy ending o, al contrario, ad un bad ending.
Come detto, Da Capo nasce come una visual novel per adulti e lo scopo del gioco è quello di riuscire a concludere con una o più delle ragazze presenti nel gioco. L'anime, invece, prenderà in esame solo una delle route possibili, quella relativa a Nemu, e a differenza del gioco non presenterà alcuna scena di sesso.
In questo articolo tratteremo solo il primo Da Capo - entrambe le stagioni - mentre Da Capo II e Da Capo III verranno trattati in altri due articoli dedicati.
Questo perché a differenza di altri sequel, Da Capo II e III pur condividendo le stesse location, l'isola di Hatsune, e lo stesso background, presentano personaggi diversi.