martedì 31 dicembre 2013

In birra veritas... salutiamo il 2013

Ed eccoci alla fine di quest'anno - hic - e per l'occasione ho deciso di scrivere io qualcosa - hic -
In fondo questo - hic - blog porta il mio nome, e visto che il suino è impegnato con il suo lavoro in real life - hic - mi sono detto, perché non utilizzare un paio di minuti del mio - hic - prezioso tempo per scrivere qualcosa?
L'anno che sta per finire è stato un anno come tanti altri - hic - da qualche parte c'è stata qualche guerra e da qualche altra parte è finita, per il momento, qualche altra guerra, gli Stati Uniti hanno bombardato qualcuno - hic - e in Italia hanno aumentato le tasse. Nulla di nuovo insomma - hic - 
Sicuramente quest'anno è nato qualcuno che sarà una figura eminente e di spicco nel futuro - hic - ed è morto qualcuno molto importante (che poi l'importanza è relativa).
Ah si, mi ricorda il mio confratello padre Corona, che quest'anno - hic - è stato eletto un nuovo Papa dopo la rinuncia del tedesco.
Non so a voi, ma a me questo Papa Francesco non dispiace - hic - anzi, lo inviterei volentieri ad assaggiare un paio di bottiglie della mia riserva speciale - hic -
Sull'anno che verrà, invece, cosa volete che vi dica? - hic - Solo vivendolo scopriremo cosa ci riserverà.
Tanti auguri per un buon anno nuovo a tutti e in special modo a chi in questo momento sta lavorando - hic - negli ospedali, per le strade, ovunque...
E con il mio faccione sorridente e alquanto - hic - alticcio di nuovo auguri per un buon 2014...

Ps. Mi aggiornano dalla regia dicendomi che questo è il centesimo post del blog. Un motivo in più per festeggiare - hiccup...

In birra veritas

Numeri... siamo stati visti da...

L'immagine non c'entra nulla, lo ammetto. Ma non sapendo cosa metterci ho scelto la prima che mi è capitata sotto mano.
Siamo alla fine dell'anno e come accade di solito si tirano fuori i numeri e ci si autoincensa lodandosi e sbrodolandosi alla grande snocciolando dati e cifre difficilmente verificabili.
Quest'anno siamo stati visitati da mille mila visitatori (tutti spider, ma questo nessuno lo dice - come certi autori su EFP che si lamentano che su cento visite non hanno una recensione. Cavolo ragazzi, se novantanove sono spider ed uno è vostro cugino di tre anni può capitare che non avete recensioni -).

venerdì 27 dicembre 2013

Saint Onīsan


Saint Onīsan (Saint Young Men) è un film del 2013 derivato dal manga omonimo di Hikaru Nakamura (che è un mangaka e non lo scacchista omonimo linkato dalla wiki italiana che ho appena corretto) che ci racconta le avventure di due personaggi decisamente noti in un mondo nel quale non siamo abituati a vederli.
Si tratta, infatti di Gesù e di Buddha che, stanchi della loro vita ultraterrena, decidono di prendersi una vacanza sulla terra iniziando a vivere come due turisti qualsiasi a Tokyo andando a vivere in una casa in affitto.
Ed il bello è che, nonostante ambedue siano facilmente riconoscibili - Gesù se ne va in giro con una corona di spine mentre il volto di Buddha è identico a quello rappresentato in molte immagini che lo raffigurano - nessuno pare porre attenzione a questi due tizi che, tranquillamente vanno in giro a fare la spesa, a portare fuori la spazzatura o a fare un bagno nella piscina pubblica - con tanto di separazione delle acque -.
Anzi, Gesù viene scambiato per uno yakuza - per il figlio di un boss per di più - e spesso gli viene fatto notare che somiglia a Johnny Deep. E neanche gli strani episodi che si verificano intorno a loro - la separazione delle acque, la testa di Buddha che si illumina, l'acqua trasformata accidentalmente in vino - sembra che riescano a smuovere la serafica tranquillità degli abitanti del quartiere che continuano a giudicare i due ragazzi delle persone strambe ma tutto sommato a posto.

giovedì 26 dicembre 2013

Corpse Party: Tortured Souls

Serie OAV tratta da un videogioco giapponese pubblicato originariamente nel 1996 e rivisitato e aggiornato nel corso degli anni.
Si tratta, in poche parole, di un survival game horror in cui il giocatore dovrà riuscire a far sopravvivere il suo personaggio fino alla fine del gioco.
Da questo gioco sono stati tratti sia due manga sia un OAD di dieci minuti (Missing Footage) sinceramente insulso che una serie di quattro OAV (Tortured Souls) che è la serie di cui parleremo qui.
Il plot del gioco, e di questa serie di OAV, è alquanto semplice. In una notte buia e tempestosa nove persone si ritrovano in una classe di una scuola superiore (sette studenti della scuola, una insegnante e la sorellina più piccola di uno dei sette studenti) alla vigilia del festival studentesco. Uniti da un forte legame di amicizia e per rinforzarlo ulteriormente, anche in vista del trasferimento di una di loro ad un'altra scuola, decidono di eseguire una specie di rito che dovrebbe far si che la loro amicizia duri in eterno. Qualcosa, però, non va come dovrebbe e al termine del rito e dopo un tuono piuttosto violento avviene un terremoto che causerà lo sfondamento del pavimento della loro classe - solo nel punto in cui si trovano loro - facendoli precipitare nel buio.
Scopriranno successivamente di essere finiti in una specie di universo parallelo dove ancora esiste la vecchia scuola elementare di cui avevano parlato poco prima e dove si erano consumati degli atroci delitti.
La nuova situazione non solo metterà alla prova la loro sanità mentale ma anche il legame di amicizia che dicevano sarebbe durato in eterno e, come nel gioco dovranno riuscire a scoprire come fare per tornare indietro nel loro mondo, possibilmente vivi e senza farsi uccidere sia dai fantasmi che popolano la scuola sia da altri personaggi che appaiono di tanto in tanto.

mercoledì 25 dicembre 2013

White Christmas in the Wasteland

- Ho ho ho - la voce di Tre Cani eruppe poderosa come sempre dalla radio - pulite i camini e tirate fuori il whisky! Santa Claus sta per farvi visita! Avete scritto la vostra letterina? Avete chiesto munizioni e spiedini di iguana per il Santo Natale? Se siete stati buoni il buon Babbo Natale verrà a farvi visita! Se siete dell'Enclave invece evitate di sprecare carta e inchiostro. Per voi non c'è nulla! -
Anche nella zona contaminata e nei piccoli paesini che vi sorgevano era giunto il Natale. E tutti erano più buoni e disponibili verso il prossimo.
Persino i mercenari della compagnia dell'artiglio, prima di cavare gli occhi, estirpare i denti ed infine sgozzare le loro vittime, auguravano loro Buon Natale andando in giro con un cappello bianco e rosso.
Megaton City era stata addobbata per l'occasione. Ogni baracca sfoggiava luminarie colorate ed un albero di natale vicino all'ingresso. Anche la bomba al suo centro era stata addobbata e faceva decisamente meno paura coperta di lustrini e lucette colorate.
Il ticchettio minaccioso che faceva il Pip Boy quando ci si avvicinava, invece, continuava a fare la stessa paura di sempre.
Persino Simms, lo sceriffo tutto di un pezzo, in quel periodo dell'anno lasciava perdere il suo aspetto serio ed austero e, attaccato lo stetson al chiodo, faceva il suo giro di pattuglia indossando un cappello rosso e bianco da Babbo Natale. Con tanto di lucine colorate a fare da contorno ed un sacchetto di caramelle da regalare ai bambini.
Moira, la proprietaria del Craterside, aveva addobbato anche lei il suo negozio. Rispettando il suo stile, ovviamente.

In birra veritas... Buon Natale

Sinceramente non sapevo che immagine mettere per fare a tutti voi gli auguri di Buon Natale.
L'anno scorso misi un disegno di Akari in versione natalizia e stavo quasi per riproporlo anche quest'anno, insieme a quello che avevo scritto, quando mi è arrivata per posta questa immagine.
Il buon vecchio Padre Guinness che di tanto in tanto si ricorda che c'è un blog che porta il suo nome.
Ovviamente non riuscendo ancora a trovare una macchina fotografica con un obiettivo abbastanza grande da riuscire a contenerlo non ha potuto inviarci una sua foto e quindi, si è dovuto limitare a creare una specie di suo autoritratto utilizzando una app per smartphone.
Mi sembra abbastanza somigliante anche se, sinceramente, a mio avviso il boccale di birra mi sembra un pochino troppo piccolo.
Comunque sia, da me e da Padre Guinness, auguri per un Buon Natale pieno di birra, di bretzel, e di tanto, tanto... quel che volete voi!

Ps. rileggendo quello che avevo scritto l'anno scorso, a parte la profezia dei Maya che simpaticamente non si è avverata, mi è venuto da pensare che i giudici che devono decidere sui nostri due marò sono ancora in ferie.

Hasta Luego

martedì 24 dicembre 2013

Marlene Shorts - From Marlene for You

Quell'anno il Natale sembrava strano.
La villa era, come di consueto, addobbata a festa. C'erano luci colorate e alberi di Natale ovunque. Anche il vecchio albero che aveva regalato loro il nonno il loro primo Natale era stato tirato fuori dallo scantinato e addobbato come tradizione nella sala da pranzo. La Tata e Delphine stavano dando il meglio di loro in cucina e, a giudicare dalla montagna di libri di cucina che la Tata aveva chiesto a Robert qualche giorno prima il pranzo di Natale si preannunciava davvero spettacolare.
Anche i regali erano già stati tutti sistemati sotto il vecchio albero ed era proprio li, sotto quel vecchio albero di plastica verde addobbato con lucine e palline colorate, che c'era la cosa che rendeva quel Natale strano o che, quantomeno lo rendeva strano a Robert.
Nel mucchio di pacchi e pacchetti c'erano già tutti i regali. Quelli del nonno, quelli delle loro famiglie - che anche quell'anno non sarebbero state lì a festeggiarlo con loro, ma era la norma - quelli della Tata e di Delphine. E c'erano ovviamente i loro regali, quello che Robert aveva fatto a Marlene - quell'anno le aveva preso l'ennesimo peluche a forma di orso al quale aveva messo, intorno al collo, una catenina in oro con un pendente a forma di cuore - e quelli per la Tata e  Delphine e quelli di Marlene. Quella del peluche a forma di orso con indosso il vero regalo era una tradizione che ormai seguiva da anni e la stanza di Marlene sembrava quasi una vetrina di un negozio specializzato in orsacchiotti di peluche.  Ci mancava solo che li chiamasse come i sette nani. (nota1)

Stella Jogakuin Koutou-ka C³-bu

Graziose ragazze ed armi, un binomio che negli anime si ripete abbastanza spesso.
Gunslinger Girl, Aria the scarlet ammo, Upotte!!, Girl un Panzer solo per citarne alcuni.
E a questi si aggiunge adesso anche Stella Jogakuin Koutou-ka C³-bu, un titolo lunghissimo dalla traduzione ancora più lunga che pur ripresentando il binomio graziose ragazze e armi non riesce, a mio avviso, a gareggiare ad armi pare (e scusate il bisticcio di parole) con gli altri.
E non solo perché qui non si parla di armi vere ma di softair gun - armi ad aria compressa -, ma per tutta una serie di motivi che poi andremo a vedere.
La storia prende il via dall'arrivo di Yura Yamato nella sua nuova scuola, la Stella Women's Accademy, con tanti sogni e tante speranze, non ultima quella di riuscire a farsi delle amiche.
Yura, infatti, è la classica ragazza timida, impacciata e incapace di fare amicizia.
Purtroppo le cose non si mettono troppo bene e Yura inizia a pensare che anche in questa nuova scuola farà la fine della tappezzeria, ferma ad osservare le altre ragazze.
Ma la fortuna questa volta è dalla sua e grazie all'incontro con i membri del club C³, un club dedicato alle armi ad aria compressa, e al suo ingresso nel club inizia a farsi delle amiche e a partecipare con loro alle attività del club (combattimenti con le armi ad aria compressa).

domenica 22 dicembre 2013

Photo Kano


Tratto da un dating sim giapponese per PSP (se non sapete cos'è seguite il link) può essere l'esempio perfetto di come non sempre mettere insieme un gruppo di belle ragazze, delle pose molto provocanti e sexy ed un classico anime harem può portare a creare un bell'anime.
Non che Photo Kano sia brutto, anzi, per molti versi è anche gradevole ma, se lo si va a paragonare a molti altri titoli uguali nel suo genere, beh, diciamo che non spicca.
La nostra storia ha inizio quando il protagonista, Kazuya Maeda, uno studente al secondo anno delle superiori, riceve in regalo dal padre la sua vecchia macchina fotografica (che a me sembra essere una canon eos) e decide, così, di darsi alla fotografia.
Se in Tamayura (di cui vi ho parlato nella recensione precedente) la protagonista non aveva dei soggetti preferiti da fotografare, in Photo Kano il nostro protagonista sembra che non riesca a fare a meno di fotografare le sue compagne di scuola. Lui prova a fotografare anche la fontana della scuola, un corridoio o una scala ma alla fine l'obiettivo della sua macchina fotografica va a finire sempre la. E con il beneplacito delle ragazze, tra l'altro, che sembra quasi facciano a gara per farsi fotografare da lui. Neanche fosse un giovane Helmut Newton.

sabato 21 dicembre 2013

Bible black - la notte di Valpurga

Ed eccoci al secondo hentai di cui voglio parlarvi.
Si tratta di una serie in sei episodi derivati da un eroge per pc uscito in Giappone nel 2000. Questo adattamento animato è stato realizzato nel 2001 utilizzando anche molte delle animazioni realizzate per il videogioco.
Successivamente ne è stato realizzato un prequel, origins, e due sequel, Nuovo Testamento e Only.
Visto il contenuto dell'anime invito chi non voglia saperne nulla o chi non ha ancora l'età per accedere a contenuto VM18 a non proseguire con la lettura.

venerdì 20 dicembre 2013

Gosick

Amate il mistero, i gialli, le investigazioni alla Sherlock Holmes e le gothic loli?
Se amate tutto questo allora Gosick è l'anime che fa per voi.
Questo anime, infatti, contiene tutti questi elementi, e qualcosina in più, al suo interno.
C'è il mistero, ci sono strani omicidi che la giovane investigatrice, che sembra una bambolina, emula di Sherlock Holmes e del suo metodo deduttivo risolve in un batter d'occhio.
L'anime è la trasposizione di una light novel in 13 volumi di Kazuki Sakuraba curato dallo studio Bones e composto da 24 episodi.
Tutto ha inizio quando Kazuya Kuyo, terzo figlio di un ufficiale di alto grado dell'esercito imperiale giapponese conosce Victorique, una ragazza dai capelli biondi che vive praticamente reclusa dentro l'accademia di Santa Marguerite a Saubure, un paese immaginario vicino alle Alpi.
Kujo, che si è trasferito li per studiare e che non ha praticamente amici a causa di una leggenda che circola nell'accademia e che lo affianca alla morte (Il nero mietitore che viene a primavera - Kujo è arrivato a Saubure di primavera ed ha i capelli neri -), incontra casualmente Victorique salendo all'ultimo piano della torre che ospita la biblioteca della scuola. 

giovedì 19 dicembre 2013

Cosa bolle in pentola 4 - recensioni


Ed eccoci al quarto appuntamento con le nostre lezioni di cucina... cosa? Anche se si parla di cosa bolle in pentola la cucina non c'entra nulla?
Peccato, avrei voluto darvi la mia ricetta segreta del carpaccio di mammuth.
Dunque, eccoci al quarto appuntamento con Cosa bolle in pentola, rubrica ad uscita altamente irregolare che mi serve per annunciarvi i prossimi post che usciranno su Padre Guinness Voice e per aumentare il numero di post nel tentativo, insano, di raggiungere quota cento per la fine dell'anno.
Devo dirlo, le sto provando davvero tutte. Ieri sera mi stava venendo persino in mente di fare un countdown partendo dalle ventitré e cinquanta e pubblicando un post ogni minuto fino alla mezzanotte.
Per il momento, però, limitiamoci solo ad annunciare le prossime recensioni.
Il 20 dicembre, ovvero domani, uscirà la recensione di Gosick, un anime che ha già un paio d'anni sulle spalle ma che è davvero degno di essere visto, o rivisto se lo si è già fatto.
Dopo di lui, il 21 dicembre uscirà la recensione di un altro caposaldo degli hentai, Bible Black, la notte di Valpurga. Magia nera, ragazze e un antico rito per evocare un demone. Immaginate già quello che potrà accadere.
Il 22 dicembre, invece, sarà la volta di Photo Kano, più che un anime un intero fan service, versione animata di un dating sim per PSP in cui il protagonista oltre a cercare di far innamorare di se le varie ragazze presenti nel gioco deve anche fotografarle in tutte le pose possibili.
La vigilia di Natale, il 24 dicembre, sarà invece la volta di una serie della Gainax (non sbavate li giù in fondo e aspettate di leggere la recensione), Stella Jogakuin Koutou-ka C³-bu, graziose ragazze ed armi (ad aria compressa).
Ed anche per questa volta, cari amici di martello e picchetto - quanto volevo riutilizzare questa frase - è tutto.

Ah, dimenticavo, se non avete indovinato a cosa mi riferivo nell'ubicazione del precedente Cosa bolle in pentola ve lo dico io. Si tratta di Latitudine Zero, un film di Ishirō Honda, il padre di Godzilla.
E per la serie, vediamo chi indovina questa, vediamo se qualcuno si ricorda a cosa si riferisce la frase presente nell'ubicazione di questo post.

Hasta Luego

mercoledì 18 dicembre 2013

Tamayura

"Sono vietate le frasi imbarazzanti"
Ecco, in sintesi, una delle cose che manca in Tamayura. Una voce che ripeta in continuazione che sono vietate le frasi imbarazzanti.
Ce ne sono troppe, a ripetizione, dette da tutti. Si arriva ad un overload di frasi imbarazzanti e di momenti altrettanto imbarazzanti che alla fine stancano e si rendono eccessivamente ripetitivi.
Tamayura (OAV), Tamayura Hitotose e Tamayura More Aggressive sono una serie di anime andati in onda dal 2010 al 2013 per la regia di Satou Jun`ichi (ARIA vi dice nulla?) e che per molti aspetti cerca di riprendere un po' l'aria e l'atmosfera di ARIA senza però, a mio avviso, riuscirci in pieno.
La storia si incentra prevalentemente su Sawatari Fuu, una adolescente che improvvisamente riscopre l'amore per la fotografia lasciatole dal padre venuto a mancare anni prima. Per questo, oltre a riprendere la vecchia macchina fotografica del padre, una Rollei 35S (una vecchia macchina fotografica a film) decide, insieme a sua madre e a suo fratello, di tornare a vivere nella vecchia cittadina di Takehara dove suo padre era nato e da dove lei manca da cinque anni.

martedì 17 dicembre 2013

Marlene Shorts - inseparabili second coming

- Come ti senti? -
Robert aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco il volto di sua cugina che, appoggiata sul letto lo guardava come se si fosse appena svegliato da un coma durato dieci anni. In realtà si era appena appisolato.
- Mi fa male la gola! - sussurrò guardandola - Ma tu non dovresti essere a scuola? -
- Anche a me fa un po' male la gola - sorrise Maìrlene continuando a guardarlo - e credo di avere qualche linea di febbre! -
- Se è così non dovresti stare seduta accanto al mio letto... - mormorò Robert - con solo una magliettina! Ma dovresti essere nella tua stanza, nel tuo letto, al calduccio! -
- Ma io mi sento meglio se sono qui! - continuò a sorridere e a guardare Robert.
- Questa mattina stavi bene, però! - le disse poi Robert sistemandosi meglio nel letto.
- Mi sono accorta mentre stavo andando a scuola che avevo mal di gola e mi sono detta che sarebbe stato meglio non affaticarmi troppo! - gli rispose - Probabilmente è stato il bacino che ci siamo dati questa mattina che mi ha trasmesso i tuoi bacilli! -
- Mezz'ora di incubazione? - sospirò Robert tra il divertito e l'esasperato. Diamine, certo che gli faceva piacere che sua cugina, la ragazza più bella che conosceva nonché la ragazza che amava di più nel mondo, si preoccupava per lui ma, adesso non esageriamo, non stava morendo. Aveva un banalissimo raffreddore. Mal di gola, qualche starnuto, il naso che gocciolava un pochino e trentasette e tre di febbre.
Certo, per uno come lui che di solito aveva trentaquattro di temperatura, quella era vera febbre ma, lo stesso non si trattava di nulla di grave.
Un paio di giorni di riposo, qualche aspirina e tutto sarebbe passato. In fondo aveva tredici anni e a quell'età qualunque malattia non durava più di qualche giorno e poi si era di nuovo in piedi e correre e a giocare.
- Probabilmente, visto che siamo cugini, i tuoi germi si sono sentiti a casa da me e hanno iniziato subito a darsi da fare! - sorrise di nuovo Marlene continuando a fissare Robert.
- Una risposta degna di essere pubblicata sul The New England Journal of Medicine - commentò improvvisamente la Tata entrando nella stanza con un vassoio con sopra due bicchieri di spremuta d'arancia ed un paio di aspririne - ma adesso, signorina, fila subito a letto! -
- Agli ordini! - sorrise infilandosi, poi, senza nessuna esitazione nel letto insieme a Robert.
- Beh, io non ho specificato in quale letto dovevi filare - sorrise poi anche la Tata - e quindi va bene anche così! -
Ragazzi, con Marlene non c'era gara e persino la Tata a volte alzava bandiera bianca.
E comunque, quando ti guardava con quegli occhioni, come facevi a dirle di no. Sia che si trattasse di dividere il lettone sia di seguirla in qualcuna delle sue avventure.
Robert di sicuro non riusciva a dirle di no...

Per visualizzare questa storia nel suo layout originale (in pdf) clicca qui

© 2013 suinogiallo

lunedì 16 dicembre 2013

Mahō shōjo Ai

Riguardando le varie recensioni e i vari anime che ho inserito nella lista degli anime che sto seguendo, o che ho seguito, mi sono accorto di una grave, gravissima lacuna.
Non ho menzionato neanche uno, e dico uno, degli hentai che ho visto.
E si che qualcuno l'ho visto.
E così ho deciso di colmare questa lacuna recensendo anche alcuni degli hentai storici che ho visto iniziando con Mahō shōjo Ai, un anime in cinque episodi usciti tra il 2003 e il 2005 basati sulla visual novel omonima.
Visto il contenuto dell'anime invito chi non voglia saperne nulla o chi non ha ancora l'età per accedere a contenuto VM18 a non proseguire con la lettura.

domenica 15 dicembre 2013

Padre Guinness WoW...

Dopo il post sulla NSA e WoW mi è stato chiesto se Padre Guinness giochi a qualche gioco online.
Sinceramente non lo sapevo e quindi ho girato la domanda a lui e nel giro di pochi minuti mi è arrivata la foto che vedete qui accanto accompagnata da una breve descrizione.
Padre Guinness è il più magro dei tre (quello al centro) e questo vi può dire quanto siano di peso i due personaggi che sono accanto a lui, Chen Triplo Malto e Pinta Palta.
Devo dire che avevo ben pochi dubbi sulla razza scelta da Padre Guinness. In WoW sono solo due le razze che si dedicano alla birra quanto lui, i nani di Forgiardente e i pandaren di Pandaria. Quest'ultimi, però, sono molto più simili per stazza al nostro fratonzo dal tasso alcolico perennemente sopra gli otto grammi per litro.
Stranamente, però, non ha seguito la carriera del Monaco come ci si sarebbe aspettato ma ha optato per diventare un cacciatore (nella foto non si vede il suo pet) e poter così procurarsi con facilità tutta la carne che desidera. Già, perché il nostro fratonzo non è solo un buon conoscitore della birra ma è anche un buongustaio che ama sollazzare il palato con ogni genere di vivande.
Comunque, se qualcuno vorrebbe incontrarlo, mi dicono che di tanto in tanto se ne va in giro per Azeroth sopra una nuvoletta rossa in quel di Kilrog.
Ovviamente non usa il suo vero nome ma, mi ha fatto promettere di non svelare il nome che utilizza per le sue scorribande in WoW. Sapete, ha paura che la NSA o il suo vescovo scoprano come passa il suo tempo libero.

Hasta Luego

sabato 14 dicembre 2013

Log Horizon

Immaginate un giorno di ritrovarvi improvvisamente a Stormwind, vestiti nella maniera più appariscente che potete e con un gigantesco demone blu scuro che vi sballonzola intorno.
Questo è press' a poco quello che accade ai protagonisti di questo anime, Log Horizon.
Non si ritrovano a Stormwind, ovviamente, ma ad Akihabara, una delle più grandi città del server giapponese di Elder Tale, un gigantesco MMORPG con decine di milioni di giocatori sparsi in tutto il mondo.
Come sia successo che nel giorno dell'uscita della dodicesima espansione circa trentamila giocatori del Giappone si siano ritrovati improvvisamente all'interno del gioco non si sa, così come nessuno sa se c'è un motivo per cui sono intrappolati all'interno del gioco e, soprattutto, se c'è un modo per poterne uscire.
L'unica cosa certa è che ci si trova all'interno del mondo di gioco e si devono fare i conti con tutte le meccaniche del gioco stesso. Compreso il fatto che apparentemente non si possa morire. Infatti, come accade nel gioco, l'unica penalità esistente per la morte è il fatto di dover riprendere a giocare/vivere nella Cattedrale, il luogo dove i player morti tornano in vita, della propria città di appartenenza.

venerdì 13 dicembre 2013

Padre Guinness... le origini

Giunsero in vista della chiesa verso metà mattinata e notarono subito la presenza di una mezza dozzina di personaggi, guidati da Lucky, che si aggiravano intorno al muro che circondava il giardino cercandone l’ingresso. 
Il muro correva tutt'intorno al giardino senza soluzione di continuità e l’altezza, superiore ai due metri e mezzo, unita alla presenza di punte d’acciaio sulla sua sommità faceva pensare più al muro di recinzione di una prigione che a quello di un giardino.
- Maledizione -sbraitò sottovoce gettandosi per terra insieme a Glamour - sono arrivati prima di noi - poi si voltò sulla schiena mettendosi a guardare il cielo - avranno già trovato le chiavi? -
- Non credo -gli rispose improvvisamente padre Guinness comparendogli di fronte, in piedi, stagliato contro il sole - ma, oltre a sapere cosa ci fate voi due sdraiati per terra, chi sono quei pazzi scatenati che stanno mettendo a soqquadro la mia chiesa, potrei sapere cosa sono queste chiavi di cui parlate? -
- Ma dove è stato in questi giorni? -gorgogliò Robert guardandolo. Sembrava non sapesse nulla di quello che era successo a King negli ultimi giorni - Il paese è stato invaso e... -

giovedì 12 dicembre 2013

Cosa bolle in pentola 3 - recensioni

Ed eccoci al terzo appuntamento con Cosa bolle in pentola.
Lo so, già sento le vostre voci in lontananza che si domandano per quale motivo annuncio le serie che andrò a recensire, dando anche la data di uscita della recensione.
Ma invece di perdere tempo a scrivere queste cose non farebbe meglio ad occupare il tempo scrivendo nuove recensioni (magari di vecchi mostri sacri dell'animazione che non si caga fila più nessuno), oppure nuovi Marlene Shorts o terminare le cose a cui sta lavorando.
Qualcuno in fondo alla sala sta anche sbracciandosi urlando che dovrei mettere mano ad un certo lavoro sul PiCCO.
La verità, molto semplice, è che vorrei cercare di arrivare a cento post entro la fine dell'anno ed iniziare il 2014 con il post centouno. Impresa ardua che probabilmente fallirà - ragazzi, dovrei scrivere ancora diciotto post - ma, voglio comunque provarci e quindi, anche questi post fanno brodo.
Comunque, venendo a cosa bolle in pentola, vi dico subito che la prossima sarà Log Horizon che era schedulata per il 3 dicembre e che è stata spostata al 14 dicembre per fare spazio alla recensione di Hidamari Sketch.
Il 16 dicembre sarà la volta di una novità assoluta per questo blog, per la prima volta recensirò un hentai, Mahō shōjo Ai. E' vecchiotto ma vale la pena vederlo dato che ha rimediato ben quattro suini con il sigaro che fappano in allegria.
Il 18 dicembre, invece, uscirà la recensione di Tamayura, un anime da cinque suini con il sigaro che ha fatto letteralmente sciogliere nelle lacrime il vostro suino. Si respira una atmosfera alla ARIA in questo anime che è quasi da magone.
Ed anche per questa volta è tutto gente.

ps. avete capito a cosa si riferisce l'ubicazione di questa volta?

Hasta Luego

mercoledì 11 dicembre 2013

Mujin Wakusei Survive

No, non avete sbagliato a leggere la data di quando questo post è stato pubblicato. E' davvero l'undici dicembre 2013.
E allora, vi chiederete, come mai dopo averci parlato di serie recentissime o ancora in programmazione viene a parlarci di un anime uscito nel 2003 e terminato nel 2004?
Semplice, perché è un anime che tutto sommato mi piace e che è bello rivedere di tanto in tanto anche per apprezzare alcune sfumature che a volte sfuggono.
Comunque Mujin Wakusei Survive (Uninhabited Planet Survive!) è un anime di 52 episodi andando in onda in Giappone dall'ottobre 2003 fino all'ottobre 2004 di stampo prettamente fantascientifico ma con diverse contaminazioni fantasy, di avventura ed un lieve pizzico di romanticismo che, però, è solo leggermente accennato e, il tutto condito con un grande sviluppo dei personaggi che, uniti nelle avversità riescono a superarle maturando sempre di più.
La storia sfrutta un cliché abbastanza abusato, quello dei naufraghi su di un'isola sperduta in mezzo all'oceano. Il fatto che si tratti di naufraghi cosmici e che l'isola sia su di un pianeta a loro del tutto sconosciuto e fuori dalle normali rotte commerciali rende il tutto decisamente più interessante.

La NSA spiava i giocatori di WoW...

La NSA spiava i giocatori di WoW infiltrando suoi agenti tra i giocatori.
Questa è la notizia che in questi giorni sta facendo la sua comparsa in quasi tutti i giornali.
E non solo quelli di WoW, ma anche i giocatori di altri giochi online, i frequentatori di quel mondo virtuale che è Second Life e gli utenti di sistemi come Xbox Live, e via dicendo.
La prima cosa che mi è venuta in mente è che hanno fatto bene. Ragazzi, con le Bombe di Mana tattiche non si scherza. Immaginatevi se qualcuno ne porta fuori una o due e la piazza sotto la sedia nella stanza ovale - ops, spero di non aver dato qualche idea strana a qualcuno o rischio di ritrovarmi i servizi segreti a stelle e strisce sotto casa -.
Poi però, mi sono chiesto, ma i terroristi faranno parte dell'Orda o dell'Alleanza? Saranno orchi o umani? E gli agenti che fazione avranno scelto? Avranno una loro gilda e raideranno tutti insieme chiedendo di tanto in tanto, scusi, lei è un terrorista?
E mi immagino gli altri giocatori che, di fronte a questa domanda, invocheranno il kick, il ban e invieranno ticket di segnalazione ai GM a iosa.
Secondo il Sole 24 Ore gli agenti governativi avevano scelto la fazione dell'Orda impersonando degli orchi - For Horde - e, suppongo si staranno ancora chiedendo in che razza di lingua parlano quelli dell'Alleanza, chiedendo ai migliori decrittatori dell'intelligence di tradurre quell'arcano linguaggio segreto - per i meno avvezzi, i giocatori delle due fazioni non possono parlare tra di loro e quindi le comunicazioni in chat vengono sostituite da testi incomprensibili -

martedì 10 dicembre 2013

Marlene Shorts - inseparabili

- Ciao Marlene! -
- Ciao... - Marlene ricambiò il saluto voltandosi e vedendo la sua compagna di classe che, dopo averla salutata aveva iniziato a guardarsi intorno non nascondendo una evidente curiosità.
- Cerchi qualcosa? - le domandò allora Marlene incuriosita a sua volta.
Luna, così si chiamava la sua amica, la fissò per qualche secondo poi si guardò di nuovo intorno iniziando anche a girare tutto intorno a Marlene.
- Dove lo hai lasciato? - le chiese infine.
- Cosa? - la guardò, adesso incuriosita lei, Marlene - Non mi sembra di aver dimenticato nulla! - mentalmente cercò, poi, di vedere se per caso si fosse dimenticata qualcosa a casa ma, così su due piedi, le sembrava di aver preso tutto. La borsa con i libri ce l'aveva sulle spalle, il cerchietto rosso che le aveva regalato Robert qualche mese prima lo aveva tra i capelli e, per il resto era tutto quanto a posto.
- Tuo cugino! - le disse finalmente Luna.
- E' a casa - le rispose Marlene non capendo però cosa c'entrasse adesso Robert con il fatto che secondo Luna lei si fosse dimenticata qualcosa - ma lui cosa c'entra? -
- E come mai tu sei qui? - le chiese allora Luna sempre più incuriosita.
- Perché io non ho il raffreddore come lui e quindi non ho bisogno di rimanere a casa - sorrise iniziando a capire cosa volesse dire Luna. In effetti, si disse, la norma era vederli sempre insieme e quindi doveva sembrare strano vedere solo lei senza di lui.
- Buongiorno! - le raggiunse un altra ragazza salutandole allegramente - Ciao Marlene, ciao Rob... - a Rob si accorse che c'era solo Marlene e si fermò di botto - ...avete litigato? - le chiese poi quasi preoccupata.
- Aspetta, anche quando litigate state sempre insieme! - si corresse immediatamente assumendo un'aspetto ancora più preoccupato.
- Ha il raffreddore - le disse sorridendo - e quindi è rimasto a casa -
D'accordo, era vero che stavano sempre insieme, ed era vero che anche quando capitava che litigavano non si separavano lo stesso, al massimo si guardavano imbronciati per un po'.
- E lo hai lasciato da solo? - le chiese una terza ragazza che era stata appena informata da Luna dell'evento.
- E' solo un banale raffreddore ed ha soltanto qualche linea di febbre, non arriva neanche a trentasette e cinque - continuò a sorridere - e a casa con lui c'è la Tata... -
- Beh, l'ultima volta che ha avuto la febbre non ti sei mossa dalla sua stanza per tutto il tempo - le ricordò Luna.
- E quella volta, invece, che ha avuto la varicella? - intervenne la seconda amica - Hai fatto spostare il tuo letto nella sua stanza per stargli accanto anche la notte! -
- Se l'era presa da me e il minimo che potevo fare era stargli accanto! - mormorò iniziando a pensare che, forse, però, a dirla tutta, in effetti davano davvero l'idea di essere dei gemelli siamesi più che dei cugini.
- Si, ma anche lui non è da meno! - aggiunse la terza amica - Vi ricordate l'anno scorso, la gita di fine anno? Marlene ebbe il morbillo e non poté venire in gita e lui, ovviamente, per solidarietà con lei si ammalò di parotite e rimase a casa insieme a lei! -
- Alla fine quando lui fu guarito dalla parotite si ammalò di morbillo - rise Luna - e Marlene invece di parotite -
- D'accordo, è vero! - accettò la realtà Marlene - Ma adesso abbiamo tredici anni e non possiamo più continuare a comportarci così! Ne abbiamo parlato e ci siamo detti che anche se non stiamo sempre insieme va bene lo stesso. Per cui, anche se oggi Robert ha la febbre e non può venire a scuola io non sono rimasta con lui! -
Seguirono alcuni secondi di silenzio.
- Però credo di non sentirmi tanto bene neanche io! - disse poi improvvisamente Marlene cercando di simulare un paio di colpetti di tosse - Forse ieri abbiamo preso un po' di freddo aprendo il frigorifero... -
- Scusatemi ragazze! - decise poi voltandosi - Avvertite voi che io e Robert non possiamo venire a scuola perché abbiamo la febbre? -
E rapidamente tornò verso casa...

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© 2013 suinogiallo

domenica 8 dicembre 2013

Mai nella terra dei faraoni

- Ripetimi cosa stiamo facendo qui... - il tono del ragazzo non era arrabbiato ma semplicemente curioso con una punta, ma solo una punta, di rassegnazione.
- Voglio controllare una cosa che, di giorno, quando il museo è aperto e ci sono i visitatori, i custodi ed il professor Rexton, non posso controllare - gli rispose la ragazza mentre armeggiava con la serratura della porta sul retro.
- E sai che quello che stiamo facendo si chiama scasso? - le domandò il ragazzo guardandosi intorno - E poi, dove diavolo hai imparato a scassinare le serrature? -
- Manuale dello scassinatore, capitolo tre - si limitò a mormorare - e si, so come si chiama quello che stiamo facendo, ma siccome non ruberemo nulla e ci limiteremo solo a guardare una cosa al massimo ci faranno una ramanzina e ci rimanderanno al dormitorio della scuola - poi, voltandosi verso il ragazzo - se non volevi potevi non venire -
- Quindi, il biglietto che mi hai infilato nella tasca della giacca con su scritto vieni a mezzanotte precisa al cancello ovest e vestiti di nero, era solo un invito e non un ordine? -

sabato 7 dicembre 2013

Silver Spoon

Questa è la seconda volta che mi capita. La prima volta fu con ARIA e da allora mi ripromisi che non avrei mai giudicato un anime basandomi solo sulla trama letta al volo su di un sito ma avrei guardato almeno un paio di episodi prima di farmi una idea del prodotto.
Ed invece con Silver Spoon ho ripetuto il medesimo errore. Ho letto la trama, dato uno sguardo alle recensioni e lasciato l'anime li, ad aspettare. Prima o poi lo guardo, prima o poi lo guardo, prima o poi... l'anticamera della cartella "droppati".
E se l'avessi spostato li mi sarei pentito.
In Silver Spoon non abbiamo combattimenti, non abbiamo maghette, poteri incredibili o ragazze affascinanti che fanno di tutto per mostrarci la loro biancheria intima "senza volerlo".C'è un accenno di ragazzo problematico che cerca di fuggire dalla sua famiglia, ma è solo un accenno che ci verrà ricordato di tanto in tanto ma senza andare a pesare molto sull'economia della storia.
Per il resto c'è molta vita agreste, mucche, galline, e soprattutto maiali... e no, non è il remake di Anna dai capelli rossi o la casa nella prateria.

martedì 3 dicembre 2013

Hidamari Sketch

Tratto dal manga yonkoma (a quattro pannelli) di Ume Aoki è serializzato in tv dal 2007 e consta finora di quattro stagioni e relativi special, di cui gli ultimi due sono usciti il 27 novembre 2013.
Definire Hidamari Sketch è semplice, si tratta di uno slice of life scolastico che segue la normale vita di tutti i giorni delle ragazze che vivono in un piccolo complesso di appartamenti (sei in totale, su due piani) chiamato Hidamari costruito proprio di fronte alla scuola che frequentano, la Yamabuchi Art High School (una scuola incentrata prevalentemente sull'arte).
In Hidamari Sketch non avremo colpi di scena particolari, scene di azione o qualunque altra cosa che non possa avvenire nella normalissima vita di tutti i giorni di una studentessa normale.
Nessuna delle protagoniste di questo anime avrà strani poteri o uno strano passato da tenere nascosto, non si scoprirà ad un certo punto che una delle sei ragazze è un maschio e nessuna di loro è una idol della propria scuola.
Insomma, l'apoteosi della normalità.
Ed è questo che fa di Hidamari Sketch, secondo me, una serie da guardare degna di sei suini con il sigaro.

lunedì 2 dicembre 2013

Marlene Shorts - In spiaggia reprise

- Robert -
- Dimmi! - risposi continuando a starmene sdraiato pancia sotto sul lettino sotto l'ombrellone a leggere "L'ombra dello scorpione".
A differenza di Marlene a me non piaceva andarmene in giro sotto al sole cocente o starmene a mollo in mare. La mia idea di stare al mare era quella di mettermi sopra una sdraio o un lettino, sotto l'ombra di un ombrellone, con un bel libro in mano e molta, ma molta tranquillità. Ma con Marlene in giro quella mia idea era solo un sogno.
Ogni giorno se ne usciva con qualche idea nuova. Una volta fu l'idea di girare un film, poi ci fu l'idea di andare di notte sotto al faro abbandonato di Frostflow, un posto vicino a dove eravamo noi, per vedere se era vero che nelle notti di luna piena la grande luce in cima al faro si accendesse da sola. La prima notte non era di luna piena e la seconda si scatenò un temporale così forte da costringerci a rifuggiarci dentro al faro. La terza... beh, prima o poi ve lo racconterò.