Questa è la seconda volta che mi capita. La prima volta fu con ARIA e da allora mi ripromisi che non avrei mai giudicato un anime basandomi solo sulla trama letta al volo su di un sito ma avrei guardato almeno un paio di episodi prima di farmi una idea del prodotto.
Ed invece con Silver Spoon ho ripetuto il medesimo errore. Ho letto la trama, dato uno sguardo alle recensioni e lasciato l'anime li, ad aspettare. Prima o poi lo guardo, prima o poi lo guardo, prima o poi... l'anticamera della cartella "droppati".
E se l'avessi spostato li mi sarei pentito.
In Silver Spoon non abbiamo combattimenti, non abbiamo maghette, poteri incredibili o ragazze affascinanti che fanno di tutto per mostrarci la loro biancheria intima "senza volerlo".C'è un accenno di ragazzo problematico che cerca di fuggire dalla sua famiglia, ma è solo un accenno che ci verrà ricordato di tanto in tanto ma senza andare a pesare molto sull'economia della storia.
Per il resto c'è molta vita agreste, mucche, galline, e soprattutto maiali... e no, non è il remake di Anna dai capelli rossi o la casa nella prateria.
Hachiken Yuugo è uno studente di prima superiore che non essendo riuscito ad entrare nella scuola da lui scelta decide di iscriversi alla Ooezo, una scuola di preparazione per agricoltori e allevatori che, accanto alle normale materie di studio di una scuola superiore affianca materie specifiche per l'indirizzo di studio e, soprattutto, molte ore di pratica. Hachiken decide di iscriversi a questa scuola non solo perché può facilmente primeggiare nelle materie accademiche grazie al suo livello di studio ma anche perché la scuola prevede che gli studenti vivano al suo interno. In questo modo Hachiken potrà legittimamente rimanere fuori casa e lontano dai suoi genitori.
Tuttavia le cose non andranno esattamente come sperato.
Infatti, a parte le difficoltà legate al lavoro manuale, al quale non è abituato, Hachiken si trova quasi subito di fronte al dilemma morale (e non solo) di doversi cibare di animali al quale in un modo o nell'altro si è affezionato. Oltre questo, poi, inizia a vedere anche con occhi diversi la realtà legata all'agricoltura e, soprattutto, all'allevamento dove spesso gli animali che non sono più in grado di produrre prendono la strada del mattatoio. Tutto questo, però, lo aiuterà a crescere e a diventare sempre più confidente con se stesso e a legare con i suoi compagni di corso e di club, e in special modo con Mikage Aki, sua compagna di classe di cui si innamorerà quasi subito, oltre a comprendere meglio il duro lavoro della fattoria.
Dal punto di vista tecnico ben poco da dire. L'animazione è fluida e la regia è ben curata. Il character design è lineare e ben riprende l'originale del manga di Hiromu Arakawa. Ma non è tanto il livello tecnico dell'anime che gli ha fatto guadagnare i cinque porcelli e mezzo quanto la storia e i personaggi.
Definire Silver Spoon è come cercare di definire una pizza i cui ingredienti si sono fusi insieme a formare qualcosa di indefinibilmente buono e gradevole al palato. In questo anime è così. Tutti gli elementi, la storia, i paesaggi, i personaggi (anche quelli di contorno) contribuiscono a creare undici episodi gradevoli da guardare.
Sinceramente mi sento di consigliare la visione di questo a tutti.
La mia valutazione, in porcelli con il sigaro è di:il mezzo porcello è per la presenza nell'anime di svariati porcelli davvero molto graziosi che, anche se faranno la fine che tutti si aspettano resteranno sempre nei nostri cuori...
Link:
Media:
Ending
Trailer
Trailer 2
Nessun commento:
Posta un commento