Alla fine degli anni '80 la Gainax, neonata casa produttrice di animazione nipponica iniziò a lavorare ad una serie di OAV che dovevano avere come tema la lotta per la salvezza del genere umano messa in forse dal tentativo di invasione ad opera di alieni mostruosi.
I punti saldi di questa serie erano ben chiari sin dall'inizio. la storia doveva essere epica, le battaglie sarebbero state condotte da giganteschi robot e da immense astronavi, e, sarebbero avvenute nello spazio profondo.
Ma, poi, a causa di avvicendamenti alla stesura della sceneggiatura ciò che venne fuori fu un guazzabuglio di stili e di idee diverse, ed apparentemente discordanti. Tant'è, che alla fine giunsero ben tre diverse sceneggiature con alcuni punti in comune vari punti in disaccordo tra di loro firmate da Toshio Okada,che aveva avuto l'idea di base, Hiroyuki Yamaga, che aveva deciso di farne un'anime pieno di ragazzine complessate e dalle tette ballonzolanti e Hideaki Anno che preferì una storia più cupa claustrofobica non tralasciando, ovviamente, anche la tematica a lui tanto cara del rapporto genitori/figli (cfr. Neon Genesis Evangelion).
A questo punto le scelte erano due, o si lasciava perdere il progetto o si cercava di mettere insieme tutte queste cose evedere cosa ne usciva fuori.
Fortunatamente per noi, lo studio Gainax che, all'epoca era composto da grandi fans dell'animazione che, pur non avendo quasi mai ricoperto ruoli importanti nelle serie alle quali avevano lavorato per altri studi (qualcuno diceva che era arrivato a lavorare gratis pur di poter far parte di uno staff), avevano esperienza da vendere, decise di portare avanti il progetto e fu cosi che nacque Top o Nerae - Gunbuster, ovvero, Punta al Top- Gunbuster, una serie di OAV a metà strada tra la fantascienza robotica, la parodia ed il prodotto più biecamente commerciale(cfr. tette ballonzolanti e costumini succinti et aderenti) che, in breve tempo divenne un vero e proprio must sia in Giappone che al di fuori dei confini nipponici, fino a giungere anche qui da noi, in Italia (in una versione alquanto strana, visto che a quanto dice la Gainax dato che hanno perso i master originali non è possibile doppiare nuovamente la serie e quindi si può solo sottotitolarla).
La storia di TON, come già anticipato, appare alquanto sfaccettata e, almeno a prima vista, priva di un certo filo logico per quanto riguarda i temi portanti. Infatti, si passa dai primi due episodi che, soprattutto il primo, appaiono una specie di parodia del genere robotico, con richiami anche alla serie sportiva Ace o Nerae, richiami anche evidenti nel titolo, dove vediamo la protagonista, Noriko Takaya, figlia del defunto comandante della Luxion, la prima nave caduta nella battaglia contro gli alieni, studentessa in una scuola militare che si allena alla guida di robot da combattimento, ai successivi episodi in cui i toni iniziano ad incupirsi e a diventare sempre più drammatici mano a mano che ci si rende conto della forza distruttiva degli alieni, fino a giungere all'ultimo, epico episodio in cui i toni cupi raggiungono l'apice e lo scontro tra le forze terrestri e quelle aliene, in numero decisamente maggiore, assume le forme di una vera e propria battaglia per la sopravvivenza, scontro vinto dai terrestri solo per l'estremo sacrificio di Noriko e di Kazumi Amano che, pur di far esplodere la gigantesca Black Bomb, non esitano ad utilizzare uno dei motori del loro robot come detonante pur sapendo che cosi facendo rinunceranno a tornare sulla Terra in tempi brevi (tant'è che al loro ritorno, sul nostro pianeta sono passati ben 12.000 anni). E non serve a far risollevare un po' i toni neanche la scritta di benvenuto che appare sul pianeta. Sanno che stanno tornando, certo, ma dodicimila anni sono un bel po' e non sappiamo che cambiamenti possono essere avvenuti in tutto questo tempo.
A contribuire ai toni cupi dell'anime, però, non c'è solo la battaglia per la sopravvivenza. Infatti, un altro punto saliente della storia è la solitudine della protagonista.
Rimasta orfana da bambina, nonostante abbia varie amiche intorno, non riesce a staccarsi dalla figura paterna che torna a perseguitarla quando, in una missione di esplorazione trova il relitto della Luxion, la nave comandata da suo padre, e vi sale a bordo nella speranza di trovarlo ancora vivo. Troverà invece, il ponte di comando completamente distrutto e la certezza che suo padre è realmente morto.
Ma non è questo il solo momento in cui la figura di suo padre si farà sentire. Infatti, quando viene scelta per pilotare il Gunbuster, le sue compagne di classe la accuseranno di essere stata favorita proprio per il fatto di essere la figlia di uno dei primi caduti nella guerra contro gli alieni e non mancheranno gli scherzi, anche crudeli, contro di lei.
Ma Noriko non è sola, solo perché è orfana (a proposito, ma qualcuno sa che fine abbia fatto la madre?), è sola anche perché, a causa dell'alta velocità alla quale si muovono le astronavi ed i robot di TON, velocità superiore a quella della luce, quando per lei trascorrono poche ore, sulla Terra passano giorni o mesi, o addirittura anni e quindi, anche se per lei il tempo sembra scorrere normale, sulla Terra le sue amiche, tutte le persone che conosce, invecchiano, si sposano, hanno figli e muoiono lasciandola sempre più sola e senza legami.
Ed anche in amore non è che gli vada poi tanto meglio.
C'è, per il volgere di pochi momenti, la sensazione che forse potrebbe aver trovato un compagno con cui dividere la vita, ma durante una battaglia questi muore lasciandola di nuovo sola e segnata dalla convinzione che forse come combattente è veramente inutile (ci manca solo che si metta a dire "non devo fuggire, non devo fuggire" e in alcune occasioni somiglierebbe veramente a Shinji).
Insomma, un'anime dai molti aspetti che, non può non lasciarci interdetti durante la visione (soprattutto se si guardano tutti e sei gli episodi uno dietro l'altro) e che, se non fossimo a conoscenza della genesi alquanto travagliata che lo ha caratterizzato, ci farebbe sorgere varie domande su cosa l'autore volesse fare. Ma TON è, ed è questo quello che conta, un'anime decisamente ben fatto e realizzato magistralmente da uno studio che ha sempre ben curato le sue produzioni (tranne Fushigi no umi no Nadia che dal punto di vista della cura lascia un po' a desiderare)
Se a questo aggiungiamo anche il chara di Haruiko Mikimoto che dona alle protagoniste dell'anime quelle rotondità cosi morbide che sono tipiche del suo segno, otteniamo una serie di OAV che non devono essere decisamente persi.
Fan service.
Non possiamo parlare di TON senza citare due punti cardini di questo anime, le tette sballonzolanti e i costumini attillati, un connubio che ha fatto scuola e che, a mio avviso, è uno dei migliori esempi di fan service ben realizzato (non ingombrante ma presente e integrato nella storia).
Durante la genesi di TON accadde una cosa che aveva dell'incredibile e che poteva segnare pericolosamente, ed in negativo la sorte dell'anime.
Ben tre diverse sceneggiature erano state scritte, ed anche se avevano alcuni punti in comune, avevano anche dei punti che, invece, erano quasi agli opposti.
Hideaki Anno voleva un anime dai toni cupi in cui il conflitto figli/genitori fosse preponderante mentre Yamaga aveva concepito un'anime pieno di ragazzine complessate e di tette ballonzolanti.
Okada, invece, voleva che TON fosse un anime epico, pieno di battaglie per la salvezza del genere umano.
Unire le tre cose era impresa da far tremare i polsi, ma anche eliminare qualcosa era fuori discussione.
Okada aveva avuto l'idea di base e metterlo fuori non era assolutamente possibile. L'idea di mettere dei services, ovvero le tette ballonzolanti, anche se poteva apparire fuori luogo in un anime dai toni epici, poteva far comodo dal punto di vista strettamente commerciale, mentre per quanto riguardava Anno, beh, un po' di psicologia poteva non guastare, e fu cosi che, shackerarono il tutto ottenendo poi il prodotto finale che noi tutti ci possiamo godere, ovvero un anime adulto, dai toni pesantemente epici, dalle contrapposizioni psicologiche e, pieno di belle immagini di ragazzine dalle tette ballonzolanti e dai costumini decisamente attillati e sexy.
Ed è proprio di quest'ultima cosa che vogliamo parlare in questo spazio.
L'aspetto erotico compare spesso in molti anime.
A volte è velato ed appena accennato, mentre altre volte appare in maniera molto più marcata, come nel caso di, ad esempio, Uruseiyatsura, City Hunter, ed altri, dove, riferimento al sesso sono presenti in molte occasioni, pur senza sfociare nella pornografia o nell'erotismo.
In TON questi riferimenti si sono concentrati in due distinti aspetti.
I seni delle protagoniste, giustamente definiti ballonzolanti, in quanto, in varie scene appaiono morbidi e mobili, e nei costumini che indossano.
La rappresentazione del seno negli anime è sempre stata fonte di discussione e di feroci battaglie tra i cultori del seno extralarge, vedi ad esempio Fujiko, e quelli dei seni più piccoli, forse meno visibili ma, da un punto di vista lolitico, più eccitanti.
In TON è stata preferita questo secondo punto di vista, dotando le protagoniste di seni non eccessivamente grandi, ma decisamente molto più realistici dal punto di vista dei sommovimenti ai quali sono soggetti.
Movimenti come la corsa fanno si che il seno, non eccessivamente imbrigliato in reggiseni rigidi, si muova in alto ed in basso, mentre, spostamenti del busto nel senso laterale, fanno si che, invece, il seno abbia degli spostamenti in senso contrario alla rotazione. Pura fisica, che, in TON viene adottata in pieno mostrandoci immagini del seno di Noriko che, durante allenamenti, battaglie ed altro, sballonzola a seconda di cosa la nostra protagonista sta facendo, dando, allo stesso tempo sia una rappresentazione realistica del corpo umano, sia un'immagine di sicura presa per lo spettatore medio.
Diverso discorso, invece, per quanto riguarda i costumi delle protagoniste.
Qui il realismo fa a farsi letteralmente benedire.
Infatti, ben difficilmente potremmo trovare una qualche spiegazione all'esigenza di far indossare a Noriko e Co. dei costumi cosi attillati e ridotti. Spiegazione, ovviamente realistica e legittima.
Qui si entra decisamente nel campo del commerciale puro e semplice.
Ragazzine quasi svestite che pilotano robottoni giganti. In confronto, le plug suite di NGE sono quasi castigate.
Qui ben poco viene lasciato alla fantasia dello spettatore.
Ma forse TON ci piace anche per questo e quindi, al diavolo tutte le seghe mentali che ci possono fare sopra.
Evviva le Tette Sballonzolanti ed i Costumini Aderenti...
A conti fatti, quindi, direi che i cinque suini con il sigaro che gli ho dato li merita in pieno.
Link:
AniDB
Wiki it
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Fan service.
Non possiamo parlare di TON senza citare due punti cardini di questo anime, le tette sballonzolanti e i costumini attillati, un connubio che ha fatto scuola e che, a mio avviso, è uno dei migliori esempi di fan service ben realizzato (non ingombrante ma presente e integrato nella storia).
Durante la genesi di TON accadde una cosa che aveva dell'incredibile e che poteva segnare pericolosamente, ed in negativo la sorte dell'anime.
Ben tre diverse sceneggiature erano state scritte, ed anche se avevano alcuni punti in comune, avevano anche dei punti che, invece, erano quasi agli opposti.
Hideaki Anno voleva un anime dai toni cupi in cui il conflitto figli/genitori fosse preponderante mentre Yamaga aveva concepito un'anime pieno di ragazzine complessate e di tette ballonzolanti.
Okada, invece, voleva che TON fosse un anime epico, pieno di battaglie per la salvezza del genere umano.
Unire le tre cose era impresa da far tremare i polsi, ma anche eliminare qualcosa era fuori discussione.
Okada aveva avuto l'idea di base e metterlo fuori non era assolutamente possibile. L'idea di mettere dei services, ovvero le tette ballonzolanti, anche se poteva apparire fuori luogo in un anime dai toni epici, poteva far comodo dal punto di vista strettamente commerciale, mentre per quanto riguardava Anno, beh, un po' di psicologia poteva non guastare, e fu cosi che, shackerarono il tutto ottenendo poi il prodotto finale che noi tutti ci possiamo godere, ovvero un anime adulto, dai toni pesantemente epici, dalle contrapposizioni psicologiche e, pieno di belle immagini di ragazzine dalle tette ballonzolanti e dai costumini decisamente attillati e sexy.
Ed è proprio di quest'ultima cosa che vogliamo parlare in questo spazio.
L'aspetto erotico compare spesso in molti anime.
A volte è velato ed appena accennato, mentre altre volte appare in maniera molto più marcata, come nel caso di, ad esempio, Uruseiyatsura, City Hunter, ed altri, dove, riferimento al sesso sono presenti in molte occasioni, pur senza sfociare nella pornografia o nell'erotismo.
In TON questi riferimenti si sono concentrati in due distinti aspetti.
I seni delle protagoniste, giustamente definiti ballonzolanti, in quanto, in varie scene appaiono morbidi e mobili, e nei costumini che indossano.
La rappresentazione del seno negli anime è sempre stata fonte di discussione e di feroci battaglie tra i cultori del seno extralarge, vedi ad esempio Fujiko, e quelli dei seni più piccoli, forse meno visibili ma, da un punto di vista lolitico, più eccitanti.
In TON è stata preferita questo secondo punto di vista, dotando le protagoniste di seni non eccessivamente grandi, ma decisamente molto più realistici dal punto di vista dei sommovimenti ai quali sono soggetti.
Movimenti come la corsa fanno si che il seno, non eccessivamente imbrigliato in reggiseni rigidi, si muova in alto ed in basso, mentre, spostamenti del busto nel senso laterale, fanno si che, invece, il seno abbia degli spostamenti in senso contrario alla rotazione. Pura fisica, che, in TON viene adottata in pieno mostrandoci immagini del seno di Noriko che, durante allenamenti, battaglie ed altro, sballonzola a seconda di cosa la nostra protagonista sta facendo, dando, allo stesso tempo sia una rappresentazione realistica del corpo umano, sia un'immagine di sicura presa per lo spettatore medio.
Diverso discorso, invece, per quanto riguarda i costumi delle protagoniste.
Qui il realismo fa a farsi letteralmente benedire.
Infatti, ben difficilmente potremmo trovare una qualche spiegazione all'esigenza di far indossare a Noriko e Co. dei costumi cosi attillati e ridotti. Spiegazione, ovviamente realistica e legittima.
Qui si entra decisamente nel campo del commerciale puro e semplice.
Ragazzine quasi svestite che pilotano robottoni giganti. In confronto, le plug suite di NGE sono quasi castigate.
Qui ben poco viene lasciato alla fantasia dello spettatore.
Ma forse TON ci piace anche per questo e quindi, al diavolo tutte le seghe mentali che ci possono fare sopra.
Evviva le Tette Sballonzolanti ed i Costumini Aderenti...
A conti fatti, quindi, direi che i cinque suini con il sigaro che gli ho dato li merita in pieno.
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