Come la scrivo?
In prima persona o in terza persona?
Tecnicamente ci sarebbe anche un terzo modo di narrare, la seconda persona, ma è usato di rado e non lo tratteremo in questo articolo.
Iniziamo intanto con il vedere in cosa consistono i due diversi modi di narrare una storia.
La prima persona o Io Narrante.
L'autore racconta in prima persona gli accadimenti come se fosse lui stesso il protagonista o, comunque, uno degli "attori" della storia.
Un tipico esempio di questo modo di narrare è nei racconti di Sherlock Holmes in cui l'Io Narrante era il dottor Watson o, ancora, il Robinson Crusoe in cui era lo stesso protagonista della storia a raccontare la sua avventura.
Quella situazione non mi piaceva e lo dissi apertamente al capitano.
- Siamo in un tratto di mare dove potrebbero esserci degli iceberg! - gli dissi quasi a brutto muso - E non mi importa se mi dice che questa bagnarola è considerata inaffondabile! -
- Non si preoccupi sir Autore - mi rispose lui quasi con sufficenza - c'è un uomo di vedetta e comunque, questa non è stagione di iceberg! -
E cosi dicendo mi invitò ad abbandonare il ponte di comando.
La terza persona.
L'autore non prende parte alla storia ma si limita solo a raccontarla. Può essere o con punto di vista esterno, limitato o onnisciente
Quella situazione non gli piaceva e lo disse apertamente al capitano.
- Siamo in un tratto di mare dove potrebbero esserci degli iceberg! - disse, quasi a brutto muso, Robert - E non mi importa se mi dice che questa bagnarola è considerata inaffondabile! -
- Non si preoccupi sir Autore - gli rispose lui quasi con sufficenza pensando "ma tu guarda se questo deve venirmi a insegnare il mestiere" - c'è un uomo di vedetta e comunque, questa non è stagione di iceberg! -
E cosi dicendo lo invitò ad abbandonare il ponte di comando accedendosi, subito dopo che Robert fu uscito, la pipa e sedendosi sulla sua poltrona.
Nei due esempi che ho riportato c'è la stessa scena ma descritta in maniera diversa.
Nel primo, il brano in prima persona, ci sono le informazioni che l'Io Narrante può conoscere, nel secondo, il brano in terza persona onnisciente, ci sono le stesse informazioni che abbiamo nel primo esempio con in più le informazioni che solo il narratore onnisciente può conoscere ovvero i pensieri del capitano e cosa fa quando il protagonista esce dal ponte di comando. Cose che, per coerenza narrativa, nel caso dell'Io Narrante il narratore non potrebbe conoscere.
Questo ci porta, quindi, già a poter fare una prima, grossolana distinzione tra i due metodi.
Nel primo, l'Io Narrante, l'autore deve limitarsi a narrare ciò che il personaggio che racconta la storia può vedere e sentire. Se esce da una stanza dove ci sono altri personaggi non può continuare a raccontare cosa i personaggi rimasti dicono a meno, ovviamente, di artifizi narrativi come l'uso di poteri paranormali, di microspie o altro. Cosi come non può dire cosa un altro personaggio pensa o narrare cose che non ha visto di persona.
Rifacendoci a quanto detto prima, una narrazione in prima persona è adatta, ad esempio, ai racconti gialli in cui l'autore vuole mettere l'investigatore e il lettore sullo stesso piano. Entrambi hanno le stesse informazioni e vedono le stesse cose e nessuno dei due può "barare" nella risoluzione del caso.
Altra limitazione che ha la prima persona è che, sempre a meno di artifizi letterali, il lettore sa di base che chi sta narrando arriverà vivo fino alla fine della storia.
Di contro, però, la narrazione in prima persona permette all'autore di concentrarsi maggiormente su un solo personaggio e favorire l'immedesimazione del lettore con quel personaggio.
Nel caso della narrazione in terza persona onnisciente, invece, l'autore è come un fantasma che si aggira nel mondo della sua storia e che ha libero accesso a qualunque anfratto e recesso della mente dei suoi personaggi. Di loro sa tutto, cosa fanno e cosa pensano, e può narrarlo liberamente senza porsi limiti.
Se il protagonista esce dalla stanza può farci sentire cosa si dicono le persone rimaste dentro, può descriverci i loro pensieri e cosa fanno senza dover ricorrere ad artifizi.
Detto questo, quindi, quale metodo utilizzare?
La prima persona, istintivamente, può sembrare la più facile. Scrivo come se stessi raccontando io stesso la storia, come se stessi parlando. Non devo indagare tanto a fondo negli altri personaggi ma mi basta indagare solo sul personaggio che parla. E questo può essere un errore.
Infatti, scrivere in prima persona non significa abbandonare gli altri personaggi, anzi, significa doverli caratterizzare in maniera più accorta.
Non potendo dire cosa pensano realmente dobbiamo fare in modo che il lettore lo capisca da ciò che l'Io Narrante può vedere. Un atteggiamento, un tic, il modo di parlare.
Personalmente io lo trovo un metodo alquanto complesso e pieno di insidie e pericoli, non ultimo quello di scivolare sulla buccia di banana della descrizione di qualche cosa che l'Io Narrante non può assolutamente conoscere.
In un giallo, ad esempio, l'Io Narrante detective potrebbe giungere alla risoluzione del caso uscendosene con un particolare che non poteva conoscere in alcun modo. In questo caso, quindi, non solo l'autore avrebbe commesso un errore di coerenza narrativa ma avrebbe anche "barato" con il lettore dando al detective dei particolari che a lui, al lettore, non aveva dato o che, comunque, il lettore non poteva aver modo di avere.
Tuttavia, c'è da dire, che se si riesce a padroneggiare questo punto di vista (l'Io Narrante) e si mantiene una coerenza narrativa, la narrazione in prima persona può essere molto emoziante sia da scrivere che da leggere.
La terza persona onniscente, invece, a mio avviso è più semplice. Ci sono meno vincoli e paletti da rispettare e l'autore può descrivere tutto ciò che vuole senza porsi particolari limiti.
La vedo, quindi, adatta a un po' tutti gli autori, compresi quelli alle prime armi, e anche un po' a tutti i generi letterari.
Non c'è comunque un modo giusto o sbagliato di narrare una storia, c'è solo la scelta dell'autore di come narrare la storia.
Bibliografia e fonti:
La terza persona (wiki)
Io narrante (wiki)
First person or Third (Tara K. Harper - writer's workshop -)
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