domenica 19 aprile 2009

Il correttore ortografico

Il correttore ortografico

Croce e delizia di tutti quelli che utilizzano un qualsiasi programma di videoscrittura che lo abbia.
Delizia perché è utilissimo per correggere tutti quegli errori di battitura o di distrazione che possono verificarsi durante la digitazione, croce perché se non istruito a dovere può causare errori che rimangono nascosti fin quando qualcuno non viene a dirci, ma chi è la Bowling?


Ma come funziona un correttore ortografico?
Essenzialmente esegue un controllo parola per parola alla ricerca di errori confrontandole con un set di parole (un dizionario) e cercando poi di correggere con una parola probabilmente corretta.
Il funzionamento, poi, ovviamente è più complesso dato che entrano in gioco anche degli algoritmi sviluppati per cercare di far si che la parola usata per correggere l'errore sia davvero la parola giusta (per far questo alcuni algoritmi analizzano anche il contesto), ma per quello che interessa a noi, in questa trattazione, non serve spingersi più nel dettaglio.
Il correttore ortografico può, poi, intervenire in due modi.
Segnalare l'errore (comunemente con una riga rossa sotto la parola) e lasciare all'utente la correzione, o cercare di correggere in automatico l'errore durante la digitazione basandosi, come spesso capita, su una lista di errori e seguendo il principio "se l'utente digita Rowling tu correggi con Bowling" (piccola nota, il word processor che sto utilizzando adesso mi segna Rowling in rosso, considerandolo quindi un errore e se chiedo la correzione mi da, ovviamente, Bowling).
Quindi, verrebbe spontaneo pensare che più parole il dizionario contiene,cosi come più errori e relative correzioni contiene la lista dei refusi più la correzione sarà efficace.
In generale possiamo dire che potrebbe essere anche cosi, anche se c'è aumenta, ovviamente, il rischio di vedersi non segnalare alcuni errori.
Tornando all'esempio di Rowling/Bowling, io potrei dire al correttore ortografico di inserire la parola Rowling nel mio dizionario personalizzato. Facendo in questo modo la parola Rowling non mi verrebbe più segnalata come errore e, nel caso della correzione durante la digitazione, non mi verrebbe corretta.
A questo punto potrei però sbagliare a digitare e scrivere "Jack andò a fare una partita a rowling con gli amici".
Non mi verrebbe segnalato come errore ed io, tranquillo del fatto che il correttore ortografico verifica ogni parola che scrivo potrei mandare in stampa (mettere online) il testo senza accorgermene. Almeno fin quando un lettore non mi scrive una mail chiedendomi che razza di gioco è il rowling.
Come fare, quindi, per sfruttare questo strumento senza correre troppi rischi?
Come prima cosa avere l'abitudine di rileggere sempre ciò che si è scritto. Terminato un paragrafo  fermarsi e rileggere.
Questo non è solo utile per scoprire errori di ortografia o di battitura ma è anche molto utile per scovare altri errori.
Cosi facendo si potrebbe anche fare a meno del correttore ortografico ma, dato che a mio parere è uno strumento alquanto utile, disattivarlo del tutto può non essere la cosa migliore visto che alcuni errori potrebbero comunque sfuggire anche ad una rilettura (una doppia messa per sbaglio oppure un accento che è sfuggito).
Più che disattivarlo, quindi, è preferibile limitarne l'intervento ed istruirlo sulle parole che maggiormente usiamo creandoci un dizionario personalizzato inserendo quelle parole che pensiamo di utilizzare più di frequente e non inserendo, invece, quelle che utilizziamo molto meno.
Quindi, a meno che non stiamo scrivendo un saggio sull'autrice di Harry Potter è inutile inserire come parola corretta Rowling. Correremmo il rischio di scrivere rowling al posto di bowling e di ricevere la famosa mail di cui sopra.
E' utile invece, inserire il nome di un nostro personaggio, o di una località (specie se si tratta di un nome particolare) per avere la segnalazione di errore nel caso sbagliassimo a digitarlo.
Sbagliare il nome del protagonista della nostra storia non è un bel biglietto da visita per il lettore, anche se magari la storia è ambientata tra i Maya e lui si chiama Aptozpeth.

Per concludere questo breve articolo, il correttore ortografico è un aiuto in più che lo scrittore ha per ridurre al minimo gli errori nei suoi testi ma deve essere usato, come ogni cosa, con il giusto metodo ricordandosi che per quanto sofisticato possa essere non potrà mai sostituire ne una buona rilettura ne l'ausilio di un beta reader.

Per approfondire:
Controllo ortografico (wiki)

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