sabato 18 aprile 2009

Recensione di Oblivion

Recensione di Oblivion

Voto generale: 9

Quarto capitolo della serie the Elder Scroll iniziata nel 1994 con il primo capitolo intitolato Arena (gli altri due capitoli sono Daggerfall e Morrowind) si tratta di un RPG in prima/terza persona ambientato in un universo fantasy.
Caratteristica saliente del gioco è, oltre la grafica, la completa libertà che il giocatore ha nel mondo di gioco. Infatti anche terminando la quest principale e tutte le altre quest presenti nel gioco il giocatore ha la possibilità di continuare a giocare, cosa permessa anche dalla quasi totale esplorabilità del vasto mondo in cui ci si muove.
Subito dopo l'inizio del gioco e la customizzazione del personaggio (molto complessa) il giocatore si ritrova all'interno di una prigione da cui uscirà per intraprendere la prima quest del gioco che fungerà da tutorial e da ulteriore personalizzazione del personaggio.
Infatti, durante questa prima quest oltre a impadronirsi dei primi rudimenti del gioco (come muoversi, come usare le armi e la magia) il giocatore potrà scegliere la sua classe e altre personalizzazioni. Oltre questo, questa prima quest sarà anche l'avvio per la quest principale.
Una raccomandazione da fare è di scegliere bene le caratteristiche del proprio personaggio dato che una volta data conferma non ci sarà modo di cambiare più nulla (se non usando la console).

Il gameplay è quello solito degli RPG, si inizia con un personaggio che ha delle caratteristiche base che nel tempo (risolvendo quest, combattendo o anche semplicemente camminando) si incrementano in base a quello che decide il giocatore e al suo modo di giocare.
Se si utilizza molto la spada, ad esempio, le statistiche che andranno ad aumentare saranno quelle relative all'utilizzo della spada.
In questo modo è possibile costruire un personaggio del tutto personalizzato, bilanciato oppure sblianciato (un mago poco incline all'uso della magia ma molto ferrato nell'uso del martello nanico ad esempio).
Risolvendo le quest poi si acquisiranno dei punti esperienza che permetteranno di salire di livello e di aumentare ulteriormente le proprie statistiche.
Di particolare importanza sarà anche il requisito forza che andrà a influire altri parametri tra cui la capacità dell'inventario. Più forza avremo più roba potremo portare. Niente zaini simili alle tasche di Eta Beta o composti da quadrati che a volte costringono il giocatore a dei veri e propri puzzle pur di riuscire a infilare da qualche parte qualche nuovo oggetto. In più, avvicinandosi al limite si avrà anche un "appesantimento" del personaggio che non potrà più correre- Superando il limite, infine, il personaggio sarà del tutto impossibilitato a muoversi.
Oltre questo, poi, di non marginale importanza sarà la reputazione del personaggio. Infatti, i PNG (personaggi non giocanti) si ricorderanno del personaggio e si comporteranno con lui in base alla reputazione. Se non siamo ben visti in una città ben difficilmente ci vedremo offrire delle quest cosi come saremo costretti a comprare ciò che ci serve a prezzo pieno (e a vendere praticamente a saldo).
Altra caratteristica importante del gameplay è la possibilità che ha il giocatore di creare le proprie pozioni mischiando i vari ingredienti che troverà in giro per il mondo o addosso ai mostri. Questo non solo gli permetterà di creare da solo le pozioni che gli sono più utili ma potrà essere anche una forma di sostentamento economico del personaggio che potrà vendere queste pozioni o scambiarle con altri oggetti.
Analogamente viene data anche la possibilità di creare dei propri incantesimi o di incantare oggetti o armi.
Tutto questo richiede, ovviamente, anche una certa pratica e una adeguatra specializzazione.

Dal punto di vista tecnico risalta immediatamente la grafica estremamente complessa e dettagliata. Il motore grafico (il Gamebryo - lo stesso di Fallout 3 e Morrowind -) insieme ad altre tecnologie (come la SpeedTree per la vegetazione e l'Havok per la fisica) ci regalano degli scenari estremanente dettagliati e quasi prossimi al fotorealismo (a patto di avere un pc abbastanza potente da gestire la mole di dati - in caso contrario occorrerà abbassare il dettaglio grafico per avere una fluidità accettabile -) che faranno si che più di una volta ci si soffermerà a guardarsi intorno e a procedere lentamente per godersi il panorama che ci circonda.
Il mondo di gioco appare, quindi, non solo molto vasto ma anche estremamente dettagliato permettendoci di procedere tra lande innevate, ripidi pendii brulli e campi dove l'erba alta rende difficile l'avvedersi per tempo di un predatore in agguato.
Stesso discorso per i dungeon dove le ombre dinamiche e il buio possono giocare anche dei brutti scherzi non facendoci notare fili a pochi centimetri dal suolo o interruttori che attivano trappole nascoste.
Come per Morrowind, anche in Oblivion i dungeon e tutti gli scenari interni (quindi anche le case) sono "luoghi a parte" che quindi richiedono di essere caricati prima di potervi entrare e non permettono di guardare all'esterno. Questo, se da un lato non permette l'agguato dalla finestra e rallenta leggermente il gioco permette di risparmiare un po' di risorse.
Oltre questo c'è da dire che la quasi totalità degli oggetti può essere presa, messa nell'inventario oppure spostata da una parte all'altra (non che serva a nulla ma volete mettere ad andarsene in giro con uno scheletro o divertirsi a impilare libri sopra un tavolo).
L'intelligenza artificiale dei PMG è stata particolarmente curata usando delle routine che permettono al PMG di avere quasi una vita propria (la radiant AI) nei limiti, ovviamente, dell'economia del gioco.
Per stessa ammissione dei programmatori, infatti, sembrerebbe che siano stati costretti a ridurre questa libertà ai PNG in quanto durante le fasi di beta testing si è notato che alcuni PNG si spostavano dai luoghi dovre avrebbero dovuto trovarsi oppure si uccidevano in duelli causando cosi grossi problemi al prosieguo di alcune quest.

Detto questo veniamo ai punti dolenti di questo gioco.
Forse quello che è saltato subito agli occhi è stata la localizzazione in italiano (e in altre lingue).
Una traduzione spesso inesatta o letterale (in alcuni punti sembrava fosse stata fatta usando un traduttore automatico) e che a volte mette anche in difficoltà il giocatore.
Discorso bug.
Come tutti i giochi (e programmi vari) anche Oblivion è affetto da bug più o meno gravi. Dal mal posizionamento di alcuni oggetti (in una scena è possibile vedere delle mele che "galleggiamento" sopra un piatto, alla quest impossibile da portare a termine.
Fortunatamente sono state rilasciate varie patch sia dagli sviluppatori che dalla comunità di appassionati che, usando il TES (l'editor), hanno provveduto.
Infine, ma questa è una cosa soggettiva, devo dire di aver trovato la storia della quest principale molto meno avvincente e coinvolgente rispetto a quella di MOrrowind.

Espansioni.
Al momento sono uscite due espansioni, The Knights of the Nine che oltre ad una nuova quest lunga comprende anche dei mod ufficiali distribuiti solo online, e Shivering Isle, forse l'espansione al momento più importante dato che aggiunge una intera nuova zona da esplorare ed una quest più coinvolgente rispetto a quella del gioco base.

TES.
E' l'editor di gioco di Oblivion che, al pari di quello di Morrowind e Fallout 3 permette di creare nuove quest, personaggi ed oggetti oltre a modificare pesantemente anche la stessa struttura del gioco originale.
Usando il TES la comunità di appassionati ha creato, e continua a creare, centinaia di mod facendo in modo di allungare la longevità del gioco.

Requisiti (dal sito ufficiale)

Requisiti minimi:


  • Windows XP, Windows 2000, Windows XP 64-bit
  • 512MB System RAM
  • 2 Ghz Intel Pentium 4 or equivalent processor
  • 128MB Direct3D compatible video card
  • and DirectX 9.0 compatible driver;
  • 8x DVD-ROM drive
  • 4.6 GB free hard disk space
  • DirectX 9.0c (included)
  • DirectX 8.1 compatible sound card
  • Keyboard, Mouse

Raccomandati:
  • 3 Ghz Intel Pentium 4 or equivalent processor
  • 1 GB System RAM
  • ATI X800 series, NVIDIA GeForce 6800 series, or higher video card




Siete
appena usciti dalle fogne della prigione imperiale e questo è lo
spettacolo che vi si para davanti (tranne il portale di Oblivion sullo
sfondo)

Un portale di Oblivion. Per me si va ne la città dolente...non è proprio l'Inferno Dantesco, ma cavolo se scotta...

Vista dall'alto della città di Bruma. Mi raccomando, vestitevi pesante che qui fa freddo.

Il palazzo di Sheogorath nelle Shivering Isle. Se siete bravi alla fine diventa casa vostra...



(per le immagini © Bethesda Softworks)



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