domenica 11 agosto 2013

Fallout 3 - Postman - Preview

- Sceriffo! - la voce di Joel, una delle guardie al cancello d'ingresso di Megaton riecheggiò all'improvviso - Sceriffo Simms, corra! -
- Cosa diavolo c'è Joel! - urlò a sua volta lo sceriffo Lucas Simms correndo con il fucile in mano verso il cancello pronto a dar battaglia.
- Se si tratta di nuovo di un falso allarme giuro che ti prendo a calci nel culo da qui fino a Rivet City! - urlò poi raggiungendo il cancello trafelato.
- Sceriffo - lo guardò il ragazzotto con l'aria di uno che si stava pentendo di essersi messo a strillare come un'oca impaurita - c'è un tizio di fuori! -
- Se non è alto due metri e mezzo ed è verde prepara il tuo culo! - lo guardò trucemente lo sceriffo passandosi una manica dello spolverino sulla fronte per detergersi dal sudore.
- No sceriffo - mormorò sempre più convinto che aveva commesso un terribile errore a mettersi a strillare in quel modo - non è verde ed è alto quanto lei! -
- Joel! - sibilò Simms - Chi diavolo c'è fuori dal cancello? -
- Dice di essere un postino e di avere una lettera per il vagabondo del vault 101! - disse tutto di un fiato aspettandosi di ricevere immediatamente dopo aver terminato la frase un calcio di quelli che non ti fanno sedere per mesi.
- Un cosa? - disse invece lo sceriffo.
- Un postino! - ripeté.
- Joel, ragazzo mio - scrollò la testa - ti ricordi dove siamo? Cos'è successo parecchi decenni or sono? Che cosa c'è li fuori? - poi, alzando la voce - Cosa cazzo vuol dire che c'è un postino? Chi cazzo vuoi che si metta a scrivere lettere? E soprattutto, chi cazzo vuoi che si metta a consegnarle? - poi armò il fucile e, scostato bruscamente il ragazzo si diresse verso il cancello.

E' cosi che inizia la mia nuova storia su Fallout 3, con un postino che giunge alle porte di Megaton e viene accolto da quel simpatico dello sceriffo Simms.
Quando ho scritto queste prime righe non sapevo di preciso dove andare a parare. Avevo appena finito di vedere Tegami Bachi (Letter Bee) e mi piaceva l'idea di scrivere qualcosa su di un portalettere ma, nella mia mente c'era anche The Postman, il film con Kevin Costner che, in un certo senso ha più attinenza con il mondo post atomico di Fallout 3.
A dirla tutta, però, la maggior parte delle idee si concentravano sul mondo di Fallout New Vegas. Con la storia di Natale su Fallout 3 pensavo di aver chiuso il cerchio, di aver concluso il ciclo di storie che intendevo dedicare a Fallout 3 e stavo pensando di iniziare a lavorare su Fallout New Vegas.
Tuttavia, più pensavo a cosa scrivere e più Watarù, il vagabondo del vault 101, si affacciava alla mia mente dicendo che voleva essere ancora lui il protagonista. Diavolo ragazzi, mai conosciuto un personaggio più insistente di lui.
E cosi, alla fine, dopo aver accantonato il progetto per un bel po' di mesi lo ripresi decidendo che ancora una volta sarebbe stata una storia dedicata a Fallout 3 e che il protagonista sarebbe stato il vagabondo del vault 101.
Non volevo, però, abbandonare l'idea di ambientare una storia in quel del deserto del Mojave e inizialmente ho iniziato a progettare una storia che unisse i due mondi con il vagabondo del vault 101 in viaggio verso New Vegas ed un suo incontro con il Corriere. Certo, avrei dovuto stiracchiare un po' il background dato che la storia di New Vegas è ambientata quattro anni la storia di Fallout 3 ma ero convinto che ci sarei riuscito e cosi ho iniziato il lavoro di documentazione partendo dal percorso che avrei fatto fare al protagonista.
Ho trascorso quasi una settimana seguendo il percorso con Google Street View cercando posti interessanti dove ambientare la storia mentre, nel frattempo, cercavo di trovare un sistema per permettere al vagabondo di non impiegare dei mesi per raggiungere la sua meta.

Ed intanto continuavo a scrivere, la storia iniziava a prendere forma e, come spesso mi capita, i personaggi decisero da soli la strada da prendere.
Niente viaggio a New Vegas!
Una settimana di ricerche buttata nel cestino dei rifiuti ma, d'altronde, chi sono io per andare contro la volontà dei miei personaggi.
A questo punto, accantonata l'idea di farli scorrazzare per il deserto del Mojave, dovevo risolvere altri problemi legati al nuovo sviluppo, il primo fra tutti convincere Ran a non seguire il vagabondo.
Credo che sia stata la parte più difficile della storia. La caratterizzazione di Ran le impone di stare sempre con il vagabondo e trovare un modo per far si che rimanga a casa ad aspettarlo non sempre è semplice.
In passato sfruttai il sotterfugio di una intossicazione alimentare per spiegare come mai non era insieme al vagabondo ma, sinceramente, non mi andava di riciclare quella scusa. Dovevo trovare qualcosa di nuovo...
Ma forse sto dicendo troppo. Cavolo, quando inizio a raccontare come ho creato un racconto mi faccio prendere la mano e rischio di dire troppe cose.
Direi quindi, a questo punto, di finirla qui e di darvi appuntamento prossimamente per il primo capitolo della storia che, come sempre, sarà pubblicato qui in anteprima e poi su EFP.
Ah, se ve lo chiedeste, non ci vorrà molto. La storia è conclusa e mancano solo le rifiniture, qualche correzione ed una rilettura generale. Il primo capitolo, sarà, quindi online su questo blog il 17 agosto alle 18.42 (salvo guerre nucleari, invasioni aliene, black out mondiali, meteoriti e altre amenità del genere).
E con questo è tutto. Spero che vi divertiate a leggere questa storia almeno quanto io mi sono divertito a scriverla.

Hasta Luego


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